SERVIZIO PUBBLICO? LA SETTE E SKY
Bello il concetto di servizio pubblico visto anche oggi 30 dicembre. Caro Barista non so se hai visto come sono andate in onda i fatti salienti di oggi. La conferenza stampa del ministro Fini (ossia l'appuntamento più importante e atteso da decine di migliaia di italiani in ansia per i fatti nel Sud Est Asiatico) è stata trasmessa in diretta da La Sette e Sky. Ossia due canali che del servizio pubblico potrebbero fregarsene. Lo stesso che potrebbe fare Mediaset (e la tv di Cologno ha legittimamente proseguito la normale programmazion). Nei guai la Rai che invece non ha interrotto la programmazione. Ampio spazio invece da Rai Uno alla conferenza di fine anno di Berlusconi (lo ha fatto anche Rete4 ma vedi sopra). Perchè un discorso politico sì e la conta dei morti-feriti-dispersi no? Misteri dell'Etere.
di PolipoTv
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
giovedì, dicembre 30, 2004
giovedì, dicembre 16, 2004
LA "GAZZETTA" IN VERDE, IL COLORE DEI SOLDI
Non c'è più la mezza stagione e da oggi non c'è più la Gazzetta dello Sport rosa. Crolla un altro punto fermo, come quello delle bandiere nel calcio o della scarsa affidabilità delle mogli degli arbitri: il principale quotidiano sportivo ha abbandonato il popolare colore delle sue pagine in nome del Dio danaro. Via Solferino ha ceduto al colore a sei zeri e ha venduto tutti gli spazi pubblicitari di oggi giovedì 16 dicembre a un film per bambini in uscita domani. Spazi e identità. Peccato. Se ne va un altro punto di riferimento, uno di quelli che porti con te sin da quando cominci a tirar calci a un pallone contro la porta di casa. Uno di quei miti che fa la differenza. Uno di quelli che ti fa partire in bici lunedì 12 luglio 1982 quasi all'alba per comprare quella Gazzetta con scritto "Campioni del mondo", convinto che sia un pezzo da collezione. Anche la "verde" di oggi è un pezzo a suo modo da collezione. Perchè è la fine di un mito.
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
Non c'è più la mezza stagione e da oggi non c'è più la Gazzetta dello Sport rosa. Crolla un altro punto fermo, come quello delle bandiere nel calcio o della scarsa affidabilità delle mogli degli arbitri: il principale quotidiano sportivo ha abbandonato il popolare colore delle sue pagine in nome del Dio danaro. Via Solferino ha ceduto al colore a sei zeri e ha venduto tutti gli spazi pubblicitari di oggi giovedì 16 dicembre a un film per bambini in uscita domani. Spazi e identità. Peccato. Se ne va un altro punto di riferimento, uno di quelli che porti con te sin da quando cominci a tirar calci a un pallone contro la porta di casa. Uno di quei miti che fa la differenza. Uno di quelli che ti fa partire in bici lunedì 12 luglio 1982 quasi all'alba per comprare quella Gazzetta con scritto "Campioni del mondo", convinto che sia un pezzo da collezione. Anche la "verde" di oggi è un pezzo a suo modo da collezione. Perchè è la fine di un mito.
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mercoledì, dicembre 15, 2004
UN BLOGGER ALLA CASA BIANCA. ANZI DUE
Chi l'avrebbe mai detto. C'è un blogger nell'Ufficio Ovale della Casa Bianca. No, state tranquilli e rimanete seduti alla vostra scrivania: le iniziali del pesce fuor d'acqua non sono G.W.B. Si tratta invece di due blogger iracheni, i fratelli Omar e Mohammed Fadhils che da tempo realizzano un bel diario filoamericano da Baghdad. I due hanno ovviamente ringraziato l'uomo più potente del mondo per quanto fatto nel loro Paese dagli Usa e dalla coalizione. Secondo le cronache dell'incontro riportate dalla blogosfera, Bush ha chiesto loro se si sentivano sicuri adesso. La risposta non si è fatta attendere: "Sì. Abbiamo sentito parlare di esplosioni a Baghdad ma non ne abbiamo viste coi nostri occhi. E' una città grande". Poi, avendo appreso che Omar è un dentista, il presidente gli ha gentilmente chiesto di aggiustargli una carie. Mohammed invece ha svelato di aver visto lo staff presidenziale passare in rassegna i blog, proprio come avviene per la carta stampata. "Siamo alla Casa Bianca - hanno chiuso i due - non come cittadini iracheni bensì nei panni di rappresentanti della blogosfera"
Fonte: Buzzmachine
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
Chi l'avrebbe mai detto. C'è un blogger nell'Ufficio Ovale della Casa Bianca. No, state tranquilli e rimanete seduti alla vostra scrivania: le iniziali del pesce fuor d'acqua non sono G.W.B. Si tratta invece di due blogger iracheni, i fratelli Omar e Mohammed Fadhils che da tempo realizzano un bel diario filoamericano da Baghdad. I due hanno ovviamente ringraziato l'uomo più potente del mondo per quanto fatto nel loro Paese dagli Usa e dalla coalizione. Secondo le cronache dell'incontro riportate dalla blogosfera, Bush ha chiesto loro se si sentivano sicuri adesso. La risposta non si è fatta attendere: "Sì. Abbiamo sentito parlare di esplosioni a Baghdad ma non ne abbiamo viste coi nostri occhi. E' una città grande". Poi, avendo appreso che Omar è un dentista, il presidente gli ha gentilmente chiesto di aggiustargli una carie. Mohammed invece ha svelato di aver visto lo staff presidenziale passare in rassegna i blog, proprio come avviene per la carta stampata. "Siamo alla Casa Bianca - hanno chiuso i due - non come cittadini iracheni bensì nei panni di rappresentanti della blogosfera"
Fonte: Buzzmachine
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lunedì, dicembre 13, 2004
QUANDO IL BLOG FA POLITICA
All'America si guarda sempre con occhi distanti. Soprattutto in tema di politica Bush II è riuscito a rispolverare la divisione tra americani e amerikani. Eppure qualcosa di buono nei palazzi americani c'è. Prendiamo Internet e il fenomeno dei blog. Un senatore dalla faccia dell'antipatico primo della classe ha pensato bene di aprire un blog tutto suo. Contrariamente a quanto si possa pensare però questo weblog non è il solito freddo contenitore di slogan pensati dalla nomenclatura di partito. Niente comunicati stampa, niente dispacci d'agenzia, niente "I love mr Bush". Il senatore Jim Talent, eletto per i Repubblicani nel Missouri, cura in prima persona il suo blog scrivendo quanto vede e quanto pensa. L'esempio lo si è avuto durante una sua missione in Iraq. Giorno dopo giorno Talent ha raccontato la sua giornata e gli incontri, le opionioni raccolte e i suoi personali punti di vista.
Ora provate ad immaginare una versione italiana di un simile blog. Ve lo vedete uno dei nostri onorevoli a raccontare ai suoi elettori in prima persona le sue missioni in giro per lo Stivale? "Ho stretto cento mani... ho inaugurato due scuole... ho incontrato gli azzurri/rossi/verdi/ di Foresto Sparso..."
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
All'America si guarda sempre con occhi distanti. Soprattutto in tema di politica Bush II è riuscito a rispolverare la divisione tra americani e amerikani. Eppure qualcosa di buono nei palazzi americani c'è. Prendiamo Internet e il fenomeno dei blog. Un senatore dalla faccia dell'antipatico primo della classe ha pensato bene di aprire un blog tutto suo. Contrariamente a quanto si possa pensare però questo weblog non è il solito freddo contenitore di slogan pensati dalla nomenclatura di partito. Niente comunicati stampa, niente dispacci d'agenzia, niente "I love mr Bush". Il senatore Jim Talent, eletto per i Repubblicani nel Missouri, cura in prima persona il suo blog scrivendo quanto vede e quanto pensa. L'esempio lo si è avuto durante una sua missione in Iraq. Giorno dopo giorno Talent ha raccontato la sua giornata e gli incontri, le opionioni raccolte e i suoi personali punti di vista.
Ora provate ad immaginare una versione italiana di un simile blog. Ve lo vedete uno dei nostri onorevoli a raccontare ai suoi elettori in prima persona le sue missioni in giro per lo Stivale? "Ho stretto cento mani... ho inaugurato due scuole... ho incontrato gli azzurri/rossi/verdi/ di Foresto Sparso..."
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venerdì, dicembre 10, 2004
IRAN, TEMPI DURI PER I BLOG
Il ministro della Cultura iraniana ha dichiarato nuovamente guerra a Internet e, in particolare, ai blog. Lo ha fatto nel corso di un incontro pubblico dove ha invitato gli addetti ai lavori ad individuare chi gestisce siti Internet, scovarli e trasformare i weblog in siti di cultura islamica. Le autorità non credono nemmeno che creare una specie di archivio autorizzato di webmaster e blogger possa fermare la diffusione incondizionata di Internet. Quindi tanto vale dichiarare la guerra santa alla Rete stessa. Di recente numerosi giornalisti iraniani sono finiti dietro le sbarre e i loro siti abilmente reindirizzati in www di propaganda per il governo. Uno dei siti già nel mirino dell'inquisizione islamica è iran-daily.com, i cui contenuti sono vagliati da un apposito comitato.
Fonte: Iranian.ws
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Il ministro della Cultura iraniana ha dichiarato nuovamente guerra a Internet e, in particolare, ai blog. Lo ha fatto nel corso di un incontro pubblico dove ha invitato gli addetti ai lavori ad individuare chi gestisce siti Internet, scovarli e trasformare i weblog in siti di cultura islamica. Le autorità non credono nemmeno che creare una specie di archivio autorizzato di webmaster e blogger possa fermare la diffusione incondizionata di Internet. Quindi tanto vale dichiarare la guerra santa alla Rete stessa. Di recente numerosi giornalisti iraniani sono finiti dietro le sbarre e i loro siti abilmente reindirizzati in www di propaganda per il governo. Uno dei siti già nel mirino dell'inquisizione islamica è iran-daily.com, i cui contenuti sono vagliati da un apposito comitato.
Fonte: Iranian.ws
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MEDITATE GENTE
"La letteratura consiste nell'arte di scrivere qualcosa che sarà letto due volte, il giornalismo in quella di scrivere ciò che deve essere compreso immediatamente" (Cyril Vernon Connolly)
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
"La letteratura consiste nell'arte di scrivere qualcosa che sarà letto due volte, il giornalismo in quella di scrivere ciò che deve essere compreso immediatamente" (Cyril Vernon Connolly)
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giovedì, dicembre 09, 2004
IL CALENDARIO DI WARNEWS: SARANNO FAMOSI?
Non sono veline. Non sono attrici nè cantanti. Decisamente, non si tratta di personaggi famosi. Sono profughi del Darfur, sfollati colombiani, ragazzi palestinesi, afghani e congolesi. Sono i protagonisti del calendario "World War Images 2005" di Warnews.it, realizzato grazie alla collaborazione di quattro tra i migliori fotoreporter di guerra italiani: Livio Senigalliesi, Piero Pomponi, Simone Stefanelli e Luca Tommasini.
Per ricevere a casa il calendario è sufficente effettuare una donazione di almeno 10,00 euro all'Associazione Culturale Warnews, che da anni fornisce informazioni su tutti in conflitti armati in atto nel mondo, nella convinzione che "Informare sugli orrori delle guerre è una parte del cammino verso la pace".
Il calendario di Warnews è un'opera unica e originale, da esporre, da collezionare, da contrapporre alla vacuità delle mode e delle tendenze più diffuse. Per un 2005 di pace e di speranza, senza dimenticare la sofferenza di chi vive sulla propria pelle le situazioni di guerra: donne, uomini e bambini che oggi, purtroppo, non sono per nulla famosi. Con l'aiuto di tutti, vogliamo farli diventare delle celebrità.
Per informazioni: www.warnews.it
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Non sono veline. Non sono attrici nè cantanti. Decisamente, non si tratta di personaggi famosi. Sono profughi del Darfur, sfollati colombiani, ragazzi palestinesi, afghani e congolesi. Sono i protagonisti del calendario "World War Images 2005" di Warnews.it, realizzato grazie alla collaborazione di quattro tra i migliori fotoreporter di guerra italiani: Livio Senigalliesi, Piero Pomponi, Simone Stefanelli e Luca Tommasini.
Per ricevere a casa il calendario è sufficente effettuare una donazione di almeno 10,00 euro all'Associazione Culturale Warnews, che da anni fornisce informazioni su tutti in conflitti armati in atto nel mondo, nella convinzione che "Informare sugli orrori delle guerre è una parte del cammino verso la pace".
Il calendario di Warnews è un'opera unica e originale, da esporre, da collezionare, da contrapporre alla vacuità delle mode e delle tendenze più diffuse. Per un 2005 di pace e di speranza, senza dimenticare la sofferenza di chi vive sulla propria pelle le situazioni di guerra: donne, uomini e bambini che oggi, purtroppo, non sono per nulla famosi. Con l'aiuto di tutti, vogliamo farli diventare delle celebrità.
Per informazioni: www.warnews.it
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martedì, novembre 23, 2004
2004: 128 GIORNALISTI AL FRESCO
In tutto il mondo sono stati arrestati quest'anno 128 giornalisti durante l'espletamento del loro lavoro, secondo dati divulgati a Berlino da Reporter senza frontiere nella giornata internazionale dei 'Giornalisti dietro le sbarre'. Il numero dei giornalisti fermati arriva a oltre 500. Fra i Paesi piu' pericolosi per i rappresentanti dei media figurano la Cina, Cuba, l'Iran e la Birmania. "Reporter senza frontiere" si è appellata a questi Paesi perchè liberino i giornalisti arrestati. Solo a Cuba e in Cina i giornalisti agli arresti sono 16 per ciascun Paese, in Iran 15, in Eritrea 14, in Nepal e Birmania 11 ciascuno. "Il loro solo reato era quello di informare l'opinione pubblica", critica l'organizzazione in un comunicato.
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In tutto il mondo sono stati arrestati quest'anno 128 giornalisti durante l'espletamento del loro lavoro, secondo dati divulgati a Berlino da Reporter senza frontiere nella giornata internazionale dei 'Giornalisti dietro le sbarre'. Il numero dei giornalisti fermati arriva a oltre 500. Fra i Paesi piu' pericolosi per i rappresentanti dei media figurano la Cina, Cuba, l'Iran e la Birmania. "Reporter senza frontiere" si è appellata a questi Paesi perchè liberino i giornalisti arrestati. Solo a Cuba e in Cina i giornalisti agli arresti sono 16 per ciascun Paese, in Iran 15, in Eritrea 14, in Nepal e Birmania 11 ciascuno. "Il loro solo reato era quello di informare l'opinione pubblica", critica l'organizzazione in un comunicato.
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giovedì, novembre 18, 2004
ANATOCISMO ONLINE
Grandissimo popolo dei blogger: in tempo reale nasce un blog per aiutare la gente a recuperare il maltolto.
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Grandissimo popolo dei blogger: in tempo reale nasce un blog per aiutare la gente a recuperare il maltolto.
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martedì, novembre 16, 2004
MEZZA AMERICA SI SCUSA COL MONDO
Se il mondo intero fosse stato chiamato in causa nelle elezioni americane, il vincitore sarebbe stato John Kerry. Questa cazzata l'abbiamo sentita per settimane, ci ha inorgoglito anche se si tratta di parole - giustamente - al vento. Fortunatamente c'è ancora poco meno di mezza America che non è salita sul carro del vincitore texano. E quella mezza America parla al mondo intero, il Grande Elettore. Lo fa tramite un sito dal titolo esplicativo: "CHIEDIAMO SCUSA A TUTTI". Nell'incipit dell'ultimo post sta il senso di tutto il sito:
Qualcuno di noi sta cercando di capire e apprezzare l'effetto delle recenti elezioni americane su di te, cittadino del resto del mondo. Nononostante il nostro cosidetto leader stia raddoppiando i suoi sforzi per avere la meglio anche su di voi, per favore ricordate che molti di noi sono veramente molto dispiaciuti per quanto accaduto. E lo siamo anche per il comportamento di chi non ha fatto come noi
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Se il mondo intero fosse stato chiamato in causa nelle elezioni americane, il vincitore sarebbe stato John Kerry. Questa cazzata l'abbiamo sentita per settimane, ci ha inorgoglito anche se si tratta di parole - giustamente - al vento. Fortunatamente c'è ancora poco meno di mezza America che non è salita sul carro del vincitore texano. E quella mezza America parla al mondo intero, il Grande Elettore. Lo fa tramite un sito dal titolo esplicativo: "CHIEDIAMO SCUSA A TUTTI". Nell'incipit dell'ultimo post sta il senso di tutto il sito:
Qualcuno di noi sta cercando di capire e apprezzare l'effetto delle recenti elezioni americane su di te, cittadino del resto del mondo. Nononostante il nostro cosidetto leader stia raddoppiando i suoi sforzi per avere la meglio anche su di voi, per favore ricordate che molti di noi sono veramente molto dispiaciuti per quanto accaduto. E lo siamo anche per il comportamento di chi non ha fatto come noi
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giovedì, novembre 11, 2004
MENTANA LASCIA IL TG5
Un fulmine a ciel sereno. Enrico Mentana annuncia in diretta la sua uscita dal Tg5. Al suo posto Carlo Rossella. Tredici anni di direzione e scalata di ascolti. Complimenti
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Un fulmine a ciel sereno. Enrico Mentana annuncia in diretta la sua uscita dal Tg5. Al suo posto Carlo Rossella. Tredici anni di direzione e scalata di ascolti. Complimenti
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venerdì, novembre 05, 2004
FRATTINEIDE
Ci lascia il terzo ministro degli Esteri di questa legislatura. Sarà lui il secondo commissario italiano alla Ue. E il primo commissario designato torna nel governo ma con un portafoglio diverso. Alla faccia della compattezza della squadra.
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Ci lascia il terzo ministro degli Esteri di questa legislatura. Sarà lui il secondo commissario italiano alla Ue. E il primo commissario designato torna nel governo ma con un portafoglio diverso. Alla faccia della compattezza della squadra.
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giovedì, novembre 04, 2004
SALMAN RUSHDIE, THEO VAN GOGH: DUE PESI, DUE MISURE
Probabilmente gli occhi del mondo erano puntati altrove. Magari erano già luccicanti per la rielezione di George W. Eppure quanto accaduto in Olanda è gravissimo. Theo Van Gogh, regista ed editorialista, è stato ammazzato mentre passeggiava per la strada. Ammazzato in strada, come facevano le Brigate Rosse negli Anni di Piombo. Ma ci rendiamo conto a che punto siamo arrivati? A prendersi senza diritto la vita di un'altra persone è stato un estremista islamico, acceccato dall'ira per un film girato dalla vittima su donne e violenza nel mondo islamico. Un film, un pallottola, una vita spezzata nel cuore dell'Europa. Vergogna. Vergogna senza limiti.
La notizia non ha avuto il dovuto risalto. Pensate a quanto accade vent'anni fa (o giù di lì) per i Versetti Satanici di Salman Rushdie. Una fatwa e lo scrittore condannato a morte dall'Iran. E quanto se ne parlò. Stavolta la fatwa non è servita. E' bastata una pallottola.
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
Probabilmente gli occhi del mondo erano puntati altrove. Magari erano già luccicanti per la rielezione di George W. Eppure quanto accaduto in Olanda è gravissimo. Theo Van Gogh, regista ed editorialista, è stato ammazzato mentre passeggiava per la strada. Ammazzato in strada, come facevano le Brigate Rosse negli Anni di Piombo. Ma ci rendiamo conto a che punto siamo arrivati? A prendersi senza diritto la vita di un'altra persone è stato un estremista islamico, acceccato dall'ira per un film girato dalla vittima su donne e violenza nel mondo islamico. Un film, un pallottola, una vita spezzata nel cuore dell'Europa. Vergogna. Vergogna senza limiti.
La notizia non ha avuto il dovuto risalto. Pensate a quanto accade vent'anni fa (o giù di lì) per i Versetti Satanici di Salman Rushdie. Una fatwa e lo scrittore condannato a morte dall'Iran. E quanto se ne parlò. Stavolta la fatwa non è servita. E' bastata una pallottola.
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NON TUTTO IL MALE VIENE PER... BUSH
George W. ha vinto. Anzi ha trionfato. Tutti contenti o quasi. Il texano che non sapeva chi fossero i talebani salvo poi ospitarne qualcuno nel ruo ranch sarà l'uomo più forte del mondo per altri quattro anni. Appunto: quattro anni e poi basta con la dinastia Bush (almeno si spera). L'importante è arrivare tutti noi vivi alla fine del suo mandato.
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
George W. ha vinto. Anzi ha trionfato. Tutti contenti o quasi. Il texano che non sapeva chi fossero i talebani salvo poi ospitarne qualcuno nel ruo ranch sarà l'uomo più forte del mondo per altri quattro anni. Appunto: quattro anni e poi basta con la dinastia Bush (almeno si spera). L'importante è arrivare tutti noi vivi alla fine del suo mandato.
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venerdì, ottobre 29, 2004
E' TORNATO BIN LADEN
Devono essere elezioni davvero fondamentali quelle di martedì negli Stati Uniti perchè si è mosso anche Osama Bin Laden. Pochi minuti fa infatti si è interrotta la speranza di sapere quest'uomo finito sotto terra: il leader di Al Qaeda ha inviato una videocassetta ad Al Jazeera dove sparge veleno e minacce sugli Stati Uniti. Era un anno che di Osama non v'era traccia filmata ma l'incantesimo è finito. Chissà quanti voti sposterà, chissà se la sua improvvisa comparsa è legata in qualche modo alla censura della Cbs di un nastro di minaccia agli States a poche ore dal voto. Fattostà che lo sceicco più sanguinario della storia recente è vivo e rappresenta ancora un incubo per l'Occidente intero.
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
Devono essere elezioni davvero fondamentali quelle di martedì negli Stati Uniti perchè si è mosso anche Osama Bin Laden. Pochi minuti fa infatti si è interrotta la speranza di sapere quest'uomo finito sotto terra: il leader di Al Qaeda ha inviato una videocassetta ad Al Jazeera dove sparge veleno e minacce sugli Stati Uniti. Era un anno che di Osama non v'era traccia filmata ma l'incantesimo è finito. Chissà quanti voti sposterà, chissà se la sua improvvisa comparsa è legata in qualche modo alla censura della Cbs di un nastro di minaccia agli States a poche ore dal voto. Fattostà che lo sceicco più sanguinario della storia recente è vivo e rappresenta ancora un incubo per l'Occidente intero.
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martedì, ottobre 26, 2004
UN ALTRO MICHAEL MOORE
Si chiama Nicholson Baker il Michael Moore della carta stampata. Baker è meno conosciuto dal grande pubblico, in grado di spostare sicuramente meno voti pro- Kerry ma forse più sottile e obiettivo. Un punto hanno in comune i due: nel loro mirino c’è George Walker Bush, il presidente dell’America in guerra. Nicholson addirittura ha piazzato il ritratto dell’ex governatore della California nella copertina del suo libro, dal titolo sin troppo eloquente Checkpoint.
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
Si chiama Nicholson Baker il Michael Moore della carta stampata. Baker è meno conosciuto dal grande pubblico, in grado di spostare sicuramente meno voti pro- Kerry ma forse più sottile e obiettivo. Un punto hanno in comune i due: nel loro mirino c’è George Walker Bush, il presidente dell’America in guerra. Nicholson addirittura ha piazzato il ritratto dell’ex governatore della California nella copertina del suo libro, dal titolo sin troppo eloquente Checkpoint.
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mercoledì, ottobre 20, 2004
WHAT'S LEGALITA'
L'Italia si piazza al quarantaduesimo posto nella graduatoria dei Paesi meno corrotti del mondo e perde sette posizioni rispetto al 2003. Emerge dall'annuale graduatoria della corruzione di politici e funzionari statali pubblicato dall'organizzazione Transparency International di Berlino. La classifica è guidata anche dalla Finlandia con 9,7 punti (il punteggio si abbassa quando sale la corruzione), davanti a Nuova Zelanda (9,6), Danimarca e Islanda (appaiate a 9,5) e Singapore (9,3). L'Italia con 4,8 punti è al quarantaduesimo posto insieme
all'Ungheria.
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
L'Italia si piazza al quarantaduesimo posto nella graduatoria dei Paesi meno corrotti del mondo e perde sette posizioni rispetto al 2003. Emerge dall'annuale graduatoria della corruzione di politici e funzionari statali pubblicato dall'organizzazione Transparency International di Berlino. La classifica è guidata anche dalla Finlandia con 9,7 punti (il punteggio si abbassa quando sale la corruzione), davanti a Nuova Zelanda (9,6), Danimarca e Islanda (appaiate a 9,5) e Singapore (9,3). L'Italia con 4,8 punti è al quarantaduesimo posto insieme
all'Ungheria.
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
venerdì, ottobre 08, 2004
ANCHE LA CIA STA CON KERRY?
Prima Rumsfeld si lascia scappare che Saddam non c'entrava un beneamato piffero con Bin Laden. Poi la Cia rincara la dose spiegando che l'Iraq nel 2003 era molto meno pericoloso rispetto al 1991...
CHE IL VENTO SIA GIA' CAMBIATO?
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
Prima Rumsfeld si lascia scappare che Saddam non c'entrava un beneamato piffero con Bin Laden. Poi la Cia rincara la dose spiegando che l'Iraq nel 2003 era molto meno pericoloso rispetto al 1991...
CHE IL VENTO SIA GIA' CAMBIATO?
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lunedì, ottobre 04, 2004
BIAGI E QUEL SILENZIO DI FAZIO
E' durato due anni e mezzo l'esilio forzato di Enzo Biagi dalla televisione pagata da tutti gli italiani. Due anni e mezzo nei quali il giornalista "sovversivo" ha rifiutato senza dubbio decine di proposte di lavoro o di ospitate nei programmi della tv di Stato. Poi ha detto sì a Fazio (un altro in rampa di lancio nelle liste di epurazione) e ha risposto per mezz'ora alle sue domande su Rai Tre (unica isola dei non-famosi). Tanti i temi toccati, memorabile quel "Max e Tux" in risposta alla domanda del conduttore "cosa le manda della tv".
Un passaggio ha suscitato particolare tristezza. Vista l'attualità Fazio ha chiesto al suo interlocutore cosa ne pensasse del faccia a faccia in tv tra Kerry e Bush. Biagi ha risposto di non stare della parte di chi vota la guerra, definendo il contraddittorio come una base della democrazia. Di ritorno in studio, Fazio stava per dire una frase del tipo: "quindi in Italia non sarebbe mai possibile". Ma la scure della censura dev'essere entrata in azione da sola e Fazio ha sospirato e taciuto.
Siamo arrivati a questo punto. Meditate gente...
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
E' durato due anni e mezzo l'esilio forzato di Enzo Biagi dalla televisione pagata da tutti gli italiani. Due anni e mezzo nei quali il giornalista "sovversivo" ha rifiutato senza dubbio decine di proposte di lavoro o di ospitate nei programmi della tv di Stato. Poi ha detto sì a Fazio (un altro in rampa di lancio nelle liste di epurazione) e ha risposto per mezz'ora alle sue domande su Rai Tre (unica isola dei non-famosi). Tanti i temi toccati, memorabile quel "Max e Tux" in risposta alla domanda del conduttore "cosa le manda della tv".
Un passaggio ha suscitato particolare tristezza. Vista l'attualità Fazio ha chiesto al suo interlocutore cosa ne pensasse del faccia a faccia in tv tra Kerry e Bush. Biagi ha risposto di non stare della parte di chi vota la guerra, definendo il contraddittorio come una base della democrazia. Di ritorno in studio, Fazio stava per dire una frase del tipo: "quindi in Italia non sarebbe mai possibile". Ma la scure della censura dev'essere entrata in azione da sola e Fazio ha sospirato e taciuto.
Siamo arrivati a questo punto. Meditate gente...
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giovedì, settembre 30, 2004
POLEMICA DA PAESE DI SERIE C
Tutto fila via come copione. Riportate a casa le Simone scoppia l'immancabile polemica. Una polemica da Italietta, da paese di borgata. Invece di discutere sul riscatto o meno (anche se i margini sono evidentemente ridotti), le sottili menti del nostro Paese e dei BarSport di mezz'Italia si accapigliano perchè le Simone non hanno pubblicamente reso omaggio a questo esecutivo che le ha riportate a casa. Siamo all'aria fritta. Al processo alle intenzioni. Le trattative e il pagamento del riscatto sono state condotte per ottenere un grazie pubblico? O per portarle a casa sane e salve. Non diciamo sciocchezze: tra le prime persone incontrate in Italia, le ex-rapite hanno incontrato il premier. Volete che non gli abbiamo detto un grazie? Ma siamo matti ad incazzarci per queste volontarie che hanno citato i musulmani e non Palazzo Chigi?
E' da vigliacchiaugurarsi - a ringraziamento non avvenuto - il ritorno di due italiane in Iraq solo perchè "le sequestrino di nuovo". Così come codardi erano quelli che dicevano "con tutto il bene che c'è da fare in Italia proprio là dovevano andare?. Se la son cercata..."
E non improvvisiamoci moralisti per un milione di dollari di "soldi pubblici", equivalenti a due vite umane.
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
Tutto fila via come copione. Riportate a casa le Simone scoppia l'immancabile polemica. Una polemica da Italietta, da paese di borgata. Invece di discutere sul riscatto o meno (anche se i margini sono evidentemente ridotti), le sottili menti del nostro Paese e dei BarSport di mezz'Italia si accapigliano perchè le Simone non hanno pubblicamente reso omaggio a questo esecutivo che le ha riportate a casa. Siamo all'aria fritta. Al processo alle intenzioni. Le trattative e il pagamento del riscatto sono state condotte per ottenere un grazie pubblico? O per portarle a casa sane e salve. Non diciamo sciocchezze: tra le prime persone incontrate in Italia, le ex-rapite hanno incontrato il premier. Volete che non gli abbiamo detto un grazie? Ma siamo matti ad incazzarci per queste volontarie che hanno citato i musulmani e non Palazzo Chigi?
E' da vigliacchiaugurarsi - a ringraziamento non avvenuto - il ritorno di due italiane in Iraq solo perchè "le sequestrino di nuovo". Così come codardi erano quelli che dicevano "con tutto il bene che c'è da fare in Italia proprio là dovevano andare?. Se la son cercata..."
E non improvvisiamoci moralisti per un milione di dollari di "soldi pubblici", equivalenti a due vite umane.
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mercoledì, settembre 29, 2004
E' FINITA
Le Simone sono tornate a casa. L'Italia tira un sospiro di sollievo e oggi si litiga già sul fatto che il riscatto sia stato pagato o meno. Domani ci si prenderà per i capelli sul ritiro dall'Iraq. Questa è l'Italia. Con due Simone in più
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Le Simone sono tornate a casa. L'Italia tira un sospiro di sollievo e oggi si litiga già sul fatto che il riscatto sia stato pagato o meno. Domani ci si prenderà per i capelli sul ritiro dall'Iraq. Questa è l'Italia. Con due Simone in più
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giovedì, settembre 16, 2004
PETIZIONE PER LE SIMONE
Circola in Rete questa petizione per chiedere la liberazione delle nostre connazionali rapite in Iraq. Dimostriamo di non essere insensibili del tutto
CLICCA QUA
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Circola in Rete questa petizione per chiedere la liberazione delle nostre connazionali rapite in Iraq. Dimostriamo di non essere insensibili del tutto
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giovedì, settembre 09, 2004
UN GUARDASPALLE PER MICHAEL MOORE
Caro Michael Moore, faresti molto bene a guardarti le spalle più di quanto non fai sinora. Un'auto pirata, una pallottola vagante o una nuova variante della ricina potrebbero metterti a tacere prima del due novembre prossimo. Troppo forte il messaggio anti-Bush contenuto nel film "Fahreneit 9/11" per pensare che quest'uomo abbia una vita lunga e soprattutto normale. Si accusa apertamente la dinastia Bush di aver fatto affari con i Bin Laden prima e dopo l'attacco, i sauditi di aver finanziato i terroristi ma la vergogna più grande è quella dei falsi allarmi terrorismo. Proprio come scrisse Orwell in "Big Brother": la paura unisce un popolo. Basta dargli motivo di aver paura e la massa sarà dalla tua parte. Motivi mr Bush ne ha dati molti tranne uno: sè stesso. E' probabilmente di lui che gli americani devono aver paura, della sua incapacità e della sua voglia di far soldi sulla pelle della gente.
Tanti gli spunti allarmanti che Michael Moore evidenzia: la visita ufficiale a gennaio 2001 dei Talebani nel Texas; i legami della Halliburton con Iran e Iraq pre-guerra; i manager della famiglia Bush nominati ambasciatori in Arabia; Bush sr ancora membro di un Cda con i Bin Laden; l'Fbi che indaga sui pacifisti e lascia andare la famiglia di Osama l'indomani dell'11 settembre.
E gli orrori della guerra? Rumsfeld che parla di attacchi mirati e la telecamera che punta un bambino martoriato, i soldati che non ne possono più di starsene al fronte, i membri del Congresso che si guardano bene da mandare i propri figli a combattere.
Da guerra nasce guerra
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
Caro Michael Moore, faresti molto bene a guardarti le spalle più di quanto non fai sinora. Un'auto pirata, una pallottola vagante o una nuova variante della ricina potrebbero metterti a tacere prima del due novembre prossimo. Troppo forte il messaggio anti-Bush contenuto nel film "Fahreneit 9/11" per pensare che quest'uomo abbia una vita lunga e soprattutto normale. Si accusa apertamente la dinastia Bush di aver fatto affari con i Bin Laden prima e dopo l'attacco, i sauditi di aver finanziato i terroristi ma la vergogna più grande è quella dei falsi allarmi terrorismo. Proprio come scrisse Orwell in "Big Brother": la paura unisce un popolo. Basta dargli motivo di aver paura e la massa sarà dalla tua parte. Motivi mr Bush ne ha dati molti tranne uno: sè stesso. E' probabilmente di lui che gli americani devono aver paura, della sua incapacità e della sua voglia di far soldi sulla pelle della gente.
Tanti gli spunti allarmanti che Michael Moore evidenzia: la visita ufficiale a gennaio 2001 dei Talebani nel Texas; i legami della Halliburton con Iran e Iraq pre-guerra; i manager della famiglia Bush nominati ambasciatori in Arabia; Bush sr ancora membro di un Cda con i Bin Laden; l'Fbi che indaga sui pacifisti e lascia andare la famiglia di Osama l'indomani dell'11 settembre.
E gli orrori della guerra? Rumsfeld che parla di attacchi mirati e la telecamera che punta un bambino martoriato, i soldati che non ne possono più di starsene al fronte, i membri del Congresso che si guardano bene da mandare i propri figli a combattere.
Da guerra nasce guerra
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
giovedì, agosto 26, 2004
SE QUESTO E' UN UOMO. HANNO AMMAZZATO BALDONI
Nessuna pietà. Nessun brandello di remora umana. Un giornalista amico degli iracheni è stato ammazzato in Iraq. Come una bestia. Anzi peggio: con una telecamera ferma e puntata davanti al sangue per immortalare l'assassinio. A futura memoria, certo. Una memoria che si torcerà contro questi vigliacchi, gli stessi infami che hanno sparato alla tempia di Fabrizio Quattrocchi perchè aveva in tasca un porto d'armi americano. Vigliacchi perchè non sanno che quel video nessuna tv araba lo darà mai perchè una tale brutalità si ritorcerebbe contro gli aguzzini stessi. L'Esercito Islamico - o chiunque cazzo siano i rapitori - ha ucciso Enzo Baldoni, un innocente italiano che aveva a cuore la causa degli iracheni. Come parlare di una simile sottospecie umana? Non esiste termine di paragone se non ritornare all'Olocausto, a quella che finora è stata la più grande Vergogna dell'Umanità. In Iraq si sta passando ogni limite: innocenti presi per strada e usati come merce di impossibili scambi, connazionali uccisi perchè cercano un lavoro con gli stranieri e chissà quali atroci violenze non arrivano sui nostri media.
In compenso in Italia si litiga su "Baldoni pacifista col kalashnikov" (chissà come titoleranno domani...).
In compenso il ministro degli Esteri non perde il suo savoir faire: la tristissima sera dell'assassinio di Fabrizio Quattrocchi era comodamente incollato alla poltrona di Porta a Porta (e non ha alzato le terga nemmeno a notizia trapelata). Oggi, quando stava per scadere l'ultimatum per Baldoni era impegnato in una conferenza stampa al Meeting dei ciellini.
Addio Enzo Baldoni, addio Fabrizio Quattrocchi.
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
Nessuna pietà. Nessun brandello di remora umana. Un giornalista amico degli iracheni è stato ammazzato in Iraq. Come una bestia. Anzi peggio: con una telecamera ferma e puntata davanti al sangue per immortalare l'assassinio. A futura memoria, certo. Una memoria che si torcerà contro questi vigliacchi, gli stessi infami che hanno sparato alla tempia di Fabrizio Quattrocchi perchè aveva in tasca un porto d'armi americano. Vigliacchi perchè non sanno che quel video nessuna tv araba lo darà mai perchè una tale brutalità si ritorcerebbe contro gli aguzzini stessi. L'Esercito Islamico - o chiunque cazzo siano i rapitori - ha ucciso Enzo Baldoni, un innocente italiano che aveva a cuore la causa degli iracheni. Come parlare di una simile sottospecie umana? Non esiste termine di paragone se non ritornare all'Olocausto, a quella che finora è stata la più grande Vergogna dell'Umanità. In Iraq si sta passando ogni limite: innocenti presi per strada e usati come merce di impossibili scambi, connazionali uccisi perchè cercano un lavoro con gli stranieri e chissà quali atroci violenze non arrivano sui nostri media.
In compenso in Italia si litiga su "Baldoni pacifista col kalashnikov" (chissà come titoleranno domani...).
In compenso il ministro degli Esteri non perde il suo savoir faire: la tristissima sera dell'assassinio di Fabrizio Quattrocchi era comodamente incollato alla poltrona di Porta a Porta (e non ha alzato le terga nemmeno a notizia trapelata). Oggi, quando stava per scadere l'ultimatum per Baldoni era impegnato in una conferenza stampa al Meeting dei ciellini.
Addio Enzo Baldoni, addio Fabrizio Quattrocchi.
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
giovedì, luglio 29, 2004
ADDIO TERZANI
Ha voluto che la sua anima abbandonasse il suo corpo in Toscana. Tiziano Terzani si è spento in silenzio in Italia. Aveva 66 anni e da tempo aveva fatto una scelta di vita precisa. Lontano dalla "civiltà", lontano da tantissimi luoghi comuni. Di lui ho avuto la fortuna di leggere due libri ("Un indovino mi disse" e "Lettere contro la guerra"), uno più sorprendente dell'altro. La sua ultima opera, quella dove raccontava del tumore, non l'ho ancora iniziata ma lo farò. Lo ritengo un grande scrittore. "Lettere contro la guerra" - in qualsiasi epoca diversa dalla nostra - verrebbe usato come libro di testo a scuola. Addio e grazie
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
Ha voluto che la sua anima abbandonasse il suo corpo in Toscana. Tiziano Terzani si è spento in silenzio in Italia. Aveva 66 anni e da tempo aveva fatto una scelta di vita precisa. Lontano dalla "civiltà", lontano da tantissimi luoghi comuni. Di lui ho avuto la fortuna di leggere due libri ("Un indovino mi disse" e "Lettere contro la guerra"), uno più sorprendente dell'altro. La sua ultima opera, quella dove raccontava del tumore, non l'ho ancora iniziata ma lo farò. Lo ritengo un grande scrittore. "Lettere contro la guerra" - in qualsiasi epoca diversa dalla nostra - verrebbe usato come libro di testo a scuola. Addio e grazie
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
martedì, luglio 27, 2004
"IO HO ABORTITO". LO DICE LA T-SHIRT
Arriva dall'America un'altra idea che farà discutere: con quindici dollari e una prenotazione da effettuare online è possibile acquistare la maglietta dell'aborto che vedete qua a fianco. L'offerta non ha solamente fini commerciali: a mettere sul mercato la t-shirt è il movimento Planned Parenthood, un gruppo che "sostiene i diritti fondamentali di ogni essere umano di gestire la propria fertilità, a prescindere da possibilità economiche, stato civile, razza, preferenze sessuali, età...".
In particolare PP si dice fiera di offrire questa nuovo prodotto all'interno della sua linea sociale. "Queste t-shirt lanciano un forte messaggio in difesa dei diritti delle donne"
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
Arriva dall'America un'altra idea che farà discutere: con quindici dollari e una prenotazione da effettuare online è possibile acquistare la maglietta dell'aborto che vedete qua a fianco. L'offerta non ha solamente fini commerciali: a mettere sul mercato la t-shirt è il movimento Planned Parenthood, un gruppo che "sostiene i diritti fondamentali di ogni essere umano di gestire la propria fertilità, a prescindere da possibilità economiche, stato civile, razza, preferenze sessuali, età...".
In particolare PP si dice fiera di offrire questa nuovo prodotto all'interno della sua linea sociale. "Queste t-shirt lanciano un forte messaggio in difesa dei diritti delle donne"
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
martedì, luglio 20, 2004
11/09/2002
Anche gli americani sbagliano a casa loro. Anzi stavolta hanno proprio fatto uno sbaglio grande un anno. Qualche ingegnere (o qualche sua stagista) ha infatti commesso un errore molto grave, spostando di un anno esatto l'attacco alle Torri Gemelle. In una lapide commemorativa esposta oggi a Ground Zero infatti si legge che il Wtc fu attaccato e distrutto l'11 settembre 2002.
PER CHI NON CI CREDESSE LA FOTO E' QUESTA
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
Anche gli americani sbagliano a casa loro. Anzi stavolta hanno proprio fatto uno sbaglio grande un anno. Qualche ingegnere (o qualche sua stagista) ha infatti commesso un errore molto grave, spostando di un anno esatto l'attacco alle Torri Gemelle. In una lapide commemorativa esposta oggi a Ground Zero infatti si legge che il Wtc fu attaccato e distrutto l'11 settembre 2002.
PER CHI NON CI CREDESSE LA FOTO E' QUESTA
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giovedì, luglio 08, 2004
ANCHE LA MALESIA RIDE DI NOI
La delicata situazione politica italiana si presta a diverse considerazioni. Dall'estero, ad esempio, la trattano come una lettura estiva. La cosa lascia perplessi se ad occuparsene è anche un quotidiano malese che, a margine della visita di qualche funzionario locale in Italia, traccia un melodrammatico quadro delle cose nostre. Nel pezzo (Drama and Passion in Italian Politics, di Wong Chun Wai) si descrivono le cadute di stile del premier (dal kapò alle belle segretarie, passando per Mussolini non ha ucciso nessuno) e le giravolte di Fini (dal miglior statista al caso Serena). Alla lunga anche la Malesia ride del siparietto italiano. L'articolo integrale di The Star è scritto qui. La chiusura del pezzo è eloquente:"No wonder that all this political drama, which has the makings of a spaghetti movie, provides much enjoyment for the Italians.
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
La delicata situazione politica italiana si presta a diverse considerazioni. Dall'estero, ad esempio, la trattano come una lettura estiva. La cosa lascia perplessi se ad occuparsene è anche un quotidiano malese che, a margine della visita di qualche funzionario locale in Italia, traccia un melodrammatico quadro delle cose nostre. Nel pezzo (Drama and Passion in Italian Politics, di Wong Chun Wai) si descrivono le cadute di stile del premier (dal kapò alle belle segretarie, passando per Mussolini non ha ucciso nessuno) e le giravolte di Fini (dal miglior statista al caso Serena). Alla lunga anche la Malesia ride del siparietto italiano. L'articolo integrale di The Star è scritto qui. La chiusura del pezzo è eloquente:"No wonder that all this political drama, which has the makings of a spaghetti movie, provides much enjoyment for the Italians.
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mercoledì, luglio 07, 2004
INTERNET, I 50 MIGLIORI SITI
Se si vuole un termine di paragone per il proprio blog forse forse è meglio non guardare questa classifica stilata da THE TIME. Se si vuole migliorare il blog... guardiamola. Ovviamente di italiani manco l'ombra
CLICCA E SCOPRI I 50 MIGLIORI SITI DELLA RETE
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
Se si vuole un termine di paragone per il proprio blog forse forse è meglio non guardare questa classifica stilata da THE TIME. Se si vuole migliorare il blog... guardiamola. Ovviamente di italiani manco l'ombra
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CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
mercoledì, giugno 30, 2004
FATUZZO EURODEPUTATO, IL MISTER B. DEI PENSIONATI
Non c’è destra o sinistra che regga il suo confronto. Diplomato radiotelegrafista ma con un passato da teleimbonitore Carlo Fatuzzo ha centrato per l’ennesima volta il suo obiettivo minimo: uno scranno all’Europarlamento. Dall’alto delle sue diecimila e passa preferenze raccolte nella Circoscrizione Nord Occidentale colui che sta al Partito Pensionati come B. sta a Forza Italia si è visto rinnovato il proprio quinquennio a Strasburgo. Se buon sangue non mente, Fatuzzo tornerà nell’anonimato pressoché assoluto salvo rispuntare in pompa magna alla prossima sarabanda elettorale. Fortunatamente Internet viene in aiuto di chi vuole sapere vita, morte e soprattutto attività di un politico di siffatta stoffa. Digitando europarl.it si finisce sulla biografia del nostro rappresentante. Classe 1944, genovese di nascita ma lombardo di adozione Fatuzzo (“Ragioniere e perito commerciale, radiotelegrafista e consulente previdenziale” si legge) ha un curriculum politico scarno ma evidentemente produttivo: prima di sedere a Strasburgo il leader del partito dei “grigi” era stato anche consigliere regionale della Lombardia. Nella precedente legislatura, il nostro era iscritto al gruppo dei Popolari Europei ed era commissario per l’Occupazioni e gli Affari Sociali, commissario per Industria, Commercio… nonchè membro di una non megli definita Commissione parlamentare mista Ue-Bulgaria.
Il personaggio va conosciuto a fondo, non bastano (o non bastavano, visti i prorompenti impegni europei) i programmi autogestiti su Studio Tv Uno o Telecolor. Indispensabile un salto su partitopensionati.it dove Fatuzzo tiene aggiornati i suoi elettori circa l'operato tra Bruxelles e Strasburgo. O, quantomeno, ci prova: a parte le sezioni preconfezionate, infatti, i link più interessanti… non sono aggiornati. Un esempio? Ampio spazio è riservato alle dichiarazioni di voto dell’onorevole, con tanto di traduzioni in francese e inglese. Sforzo inutile: su quattro anni di mandato parlamentare due sono assolutamente vuoti (permane la scritta “in fase di caricamento”). Ovviamente più fresca la parte dove lo stesso Fatuzzo chiede (e si risponde) quante volte i parlamentari italiani hanno aperto bocca durante il rispettivo mandato. Ebbene, il piccolo grande Fatuzzo è un fiume in piena: secondo i dati riportati dal sito è lui l’europarlamentare più loquace di tutti negli ultimi cinque anni. Il segretario dei Pensionati è passato dai 17 interventi del debutto (1999) ai 106 del 2004, con un picco di 315 nel 2001. Da quelle parti nessuno discetta quanto lui.
Non è dato sapere quale fosse la platea disperatamente ansiosa di conoscere il credo “fatuzziano”. Dal sito dell’Europarlamento è invece facile scoprire di cosa si sia occupato il radiotelegrafista. A suo (e di altri colleghi di avventura) nome sono firmate quattordici interrogazioni scritte. Tra i vari argomenti Fatuzzo s’interroga sulla legge italiana discriminatoria verso gli invalidi ultra65enni (2 interrogazioni), sulla situazione drammatica dei cani di Bucarest (2 volte), sul libero ingresso ai musei per cittadini comunitari della seconda età, sui servizi Telecom, sulla Birmania (?)
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
Non c’è destra o sinistra che regga il suo confronto. Diplomato radiotelegrafista ma con un passato da teleimbonitore Carlo Fatuzzo ha centrato per l’ennesima volta il suo obiettivo minimo: uno scranno all’Europarlamento. Dall’alto delle sue diecimila e passa preferenze raccolte nella Circoscrizione Nord Occidentale colui che sta al Partito Pensionati come B. sta a Forza Italia si è visto rinnovato il proprio quinquennio a Strasburgo. Se buon sangue non mente, Fatuzzo tornerà nell’anonimato pressoché assoluto salvo rispuntare in pompa magna alla prossima sarabanda elettorale. Fortunatamente Internet viene in aiuto di chi vuole sapere vita, morte e soprattutto attività di un politico di siffatta stoffa. Digitando europarl.it si finisce sulla biografia del nostro rappresentante. Classe 1944, genovese di nascita ma lombardo di adozione Fatuzzo (“Ragioniere e perito commerciale, radiotelegrafista e consulente previdenziale” si legge) ha un curriculum politico scarno ma evidentemente produttivo: prima di sedere a Strasburgo il leader del partito dei “grigi” era stato anche consigliere regionale della Lombardia. Nella precedente legislatura, il nostro era iscritto al gruppo dei Popolari Europei ed era commissario per l’Occupazioni e gli Affari Sociali, commissario per Industria, Commercio… nonchè membro di una non megli definita Commissione parlamentare mista Ue-Bulgaria.
Il personaggio va conosciuto a fondo, non bastano (o non bastavano, visti i prorompenti impegni europei) i programmi autogestiti su Studio Tv Uno o Telecolor. Indispensabile un salto su partitopensionati.it dove Fatuzzo tiene aggiornati i suoi elettori circa l'operato tra Bruxelles e Strasburgo. O, quantomeno, ci prova: a parte le sezioni preconfezionate, infatti, i link più interessanti… non sono aggiornati. Un esempio? Ampio spazio è riservato alle dichiarazioni di voto dell’onorevole, con tanto di traduzioni in francese e inglese. Sforzo inutile: su quattro anni di mandato parlamentare due sono assolutamente vuoti (permane la scritta “in fase di caricamento”). Ovviamente più fresca la parte dove lo stesso Fatuzzo chiede (e si risponde) quante volte i parlamentari italiani hanno aperto bocca durante il rispettivo mandato. Ebbene, il piccolo grande Fatuzzo è un fiume in piena: secondo i dati riportati dal sito è lui l’europarlamentare più loquace di tutti negli ultimi cinque anni. Il segretario dei Pensionati è passato dai 17 interventi del debutto (1999) ai 106 del 2004, con un picco di 315 nel 2001. Da quelle parti nessuno discetta quanto lui.
Non è dato sapere quale fosse la platea disperatamente ansiosa di conoscere il credo “fatuzziano”. Dal sito dell’Europarlamento è invece facile scoprire di cosa si sia occupato il radiotelegrafista. A suo (e di altri colleghi di avventura) nome sono firmate quattordici interrogazioni scritte. Tra i vari argomenti Fatuzzo s’interroga sulla legge italiana discriminatoria verso gli invalidi ultra65enni (2 interrogazioni), sulla situazione drammatica dei cani di Bucarest (2 volte), sul libero ingresso ai musei per cittadini comunitari della seconda età, sui servizi Telecom, sulla Birmania (?)
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lunedì, giugno 28, 2004
DALLA COREA ALLA BULGARIA - 2 -
In Corea lo psicopatico di Trapattoni andò con l'acqua santa, in Portogallo con la benedizione del tiranno vaticano. C'é bisogno di ulteriori commenti per una persona di buon senso?
Carlo Del Noce
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
In Corea lo psicopatico di Trapattoni andò con l'acqua santa, in Portogallo con la benedizione del tiranno vaticano. C'é bisogno di ulteriori commenti per una persona di buon senso?
Carlo Del Noce
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giovedì, giugno 24, 2004
CARO PRETE TI SCRIVO, COSI' MI VOTI UN PO'
Nella bianchissima e ormai ex-celodurista Bergamo, qualche aspirante consigliere comunale azzurro non lascia nulla di intentato per raccattare voti. Così tale Claudio Pelis prende carta e penna e invia una letterina a tutti i sacerdoti cittadini. "Sono cattolico, sono il fratello di don Tullio Pellis, che con Padre Angelo, Padre Fausto, Suor Giovanna ed Elvira costituiscono la meravigliosa famiglia in cui sono cresciuto". Nemmeno don Camillo era arrivato a tanto.
ECCO IL TESTO DELLA LETTERA
Stimato Reverendo,
pur nell’imbarazzo di “contribuire” all’eccesso di corrispondenza da cui tutti siamo assaliti in questi giorni di campagna elettorale, sento il dovere di rivolgermi ad amici, parenti e conoscenti per segnalare la mia presenza, il 12 e 13 giugno prossimi, tra i candidati di Forza Italia al Consiglio Comunale di Bergamo.
Affido al depliant allegato una più particolareggiata descrizione dell’attività, pubblica e professionale, da me svolta in varie situazioni e ambienti: presentare il proprio curriculum vitae è sempre un poco sgradevole, ma utile a descrivere con quale bagaglio di esperienze personali, politiche e amministrative un candidato chiede il consenso dell’elettorato. Così come mi è disagevole, ma opportuno per meglio configurarle la mia immagine e storia personale, informarla che sono il fratello di don Tullio Pelis, che con Padre Angelo, Padre Fausto, Suor Giovanna ed Elvira costituiscono la meravigliosa famiglia in cui sono cresciuto: sono molto imbarazzato (soprattutto con i miei stessi (!) sorelle e fratelli, per la sgradevole sensazione di strumentalizzare una situazione che il Cielo mi ha regalato (senza alcun merito!), ma ogni persona è una storia e questa è quella con la quale ho sempre testimoniato la mia partecipazione alla vita pubblica. Le ricordo soltanto quando, come Assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Bergamo, affrontai “epiche” battaglie a fianco della Chiesa bergamasca e spuntai il primo Piano di diritto allo Studio davvero paritario (tant’è che, a esempio, le convenzioni con le Scuole Materne cattoliche passarono da quattro a ventidue!!). Poi le cose sono oggettivamente peggiorate… ed eccomi pronto ad altre battaglie!
Bergamo sa sempre è considerata Città a misura d’uomo e la sua Amministrazione si è distinta in Italia e in Europa per capacità e correttezza: non è mai stata questione di schieramenti partitici, ma di felice scelta delle persone. A differenza di altri appuntamenti elettorali, quello amministrativo consente infatti una scelta più rivolta alla persona, che non ai partiti: sarò quindi lieto di incontrare chiunque voglia approfondire la mia conoscenza e, soprattutto, la mia proposta di impegno per riprodurre il primato della politica come cultura del confronto e proposta di servizio e, in particolare, per offrire nuovamente alla nostra Città il contributo delle mie esperienze, specialmente nei settori della Scuola, della Cultura e dei Servizi alla Persona e alla Famiglia.
Con viva cordialità, porgo cari saluti e… auguri di buon voto!
Claudio Pelis
PS= il candidato Pelis (FI) al primo turno ha raccolto 129 voti.
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
Nella bianchissima e ormai ex-celodurista Bergamo, qualche aspirante consigliere comunale azzurro non lascia nulla di intentato per raccattare voti. Così tale Claudio Pelis prende carta e penna e invia una letterina a tutti i sacerdoti cittadini. "Sono cattolico, sono il fratello di don Tullio Pellis, che con Padre Angelo, Padre Fausto, Suor Giovanna ed Elvira costituiscono la meravigliosa famiglia in cui sono cresciuto". Nemmeno don Camillo era arrivato a tanto.
ECCO IL TESTO DELLA LETTERA
Stimato Reverendo,
pur nell’imbarazzo di “contribuire” all’eccesso di corrispondenza da cui tutti siamo assaliti in questi giorni di campagna elettorale, sento il dovere di rivolgermi ad amici, parenti e conoscenti per segnalare la mia presenza, il 12 e 13 giugno prossimi, tra i candidati di Forza Italia al Consiglio Comunale di Bergamo.
Affido al depliant allegato una più particolareggiata descrizione dell’attività, pubblica e professionale, da me svolta in varie situazioni e ambienti: presentare il proprio curriculum vitae è sempre un poco sgradevole, ma utile a descrivere con quale bagaglio di esperienze personali, politiche e amministrative un candidato chiede il consenso dell’elettorato. Così come mi è disagevole, ma opportuno per meglio configurarle la mia immagine e storia personale, informarla che sono il fratello di don Tullio Pelis, che con Padre Angelo, Padre Fausto, Suor Giovanna ed Elvira costituiscono la meravigliosa famiglia in cui sono cresciuto: sono molto imbarazzato (soprattutto con i miei stessi (!) sorelle e fratelli, per la sgradevole sensazione di strumentalizzare una situazione che il Cielo mi ha regalato (senza alcun merito!), ma ogni persona è una storia e questa è quella con la quale ho sempre testimoniato la mia partecipazione alla vita pubblica. Le ricordo soltanto quando, come Assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Bergamo, affrontai “epiche” battaglie a fianco della Chiesa bergamasca e spuntai il primo Piano di diritto allo Studio davvero paritario (tant’è che, a esempio, le convenzioni con le Scuole Materne cattoliche passarono da quattro a ventidue!!). Poi le cose sono oggettivamente peggiorate… ed eccomi pronto ad altre battaglie!
Bergamo sa sempre è considerata Città a misura d’uomo e la sua Amministrazione si è distinta in Italia e in Europa per capacità e correttezza: non è mai stata questione di schieramenti partitici, ma di felice scelta delle persone. A differenza di altri appuntamenti elettorali, quello amministrativo consente infatti una scelta più rivolta alla persona, che non ai partiti: sarò quindi lieto di incontrare chiunque voglia approfondire la mia conoscenza e, soprattutto, la mia proposta di impegno per riprodurre il primato della politica come cultura del confronto e proposta di servizio e, in particolare, per offrire nuovamente alla nostra Città il contributo delle mie esperienze, specialmente nei settori della Scuola, della Cultura e dei Servizi alla Persona e alla Famiglia.
Con viva cordialità, porgo cari saluti e… auguri di buon voto!
Claudio Pelis
PS= il candidato Pelis (FI) al primo turno ha raccolto 129 voti.
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mercoledì, giugno 23, 2004
DALLA COREA AL BULGARIA: TUTTO UGUALE
Quello di ieri sera è stato un ritorno al futuro per la nostra nazionale di calcio. Un deja vu penoso, una bruttissima copia del fondo che credevamo di aver toccato il 18 giugno 2002 contro la Corea del Sud ai Mondiali. Eppure quell'infame batosta non è servita a nulla. E oggi siamo ancora al 18 giugno. Il Gattopardo, in confronto, è roba da educande.
Cosa è cambiato da quel giorno? Niente. Abbiamo lo stesso inetto presidente federale (gli scheletri prima o poi si vergogneranno e usciranno dal suo armadio sempre troppo stretto). Lo stesso allenatore incapace di capire che il calcio non è più quello del primo non prenderle e della testardaggine di prendersela ancora una volta con un direttore di gara e non con i suoi brocchi. Gran parte dei giocatori sono rimasti quelli, sempre viziati e con uno specchio personale in cui guardarsi. Nel frattempo in Italia società spa che non pagano le tasse s'iscrivono ai campionati, qualche squadra viene prima castigata e poi promossa (del resto il pentitismo per noi è un marchio doc), un tribunale civile decide la composizione dei campionati di B (per la A è meglio lasciar fare al Manovratore)e uno spareggio di serie C si trasforma in un fight club.
E noi dovremmo continuare a seguire questo circo?
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
Quello di ieri sera è stato un ritorno al futuro per la nostra nazionale di calcio. Un deja vu penoso, una bruttissima copia del fondo che credevamo di aver toccato il 18 giugno 2002 contro la Corea del Sud ai Mondiali. Eppure quell'infame batosta non è servita a nulla. E oggi siamo ancora al 18 giugno. Il Gattopardo, in confronto, è roba da educande.
Cosa è cambiato da quel giorno? Niente. Abbiamo lo stesso inetto presidente federale (gli scheletri prima o poi si vergogneranno e usciranno dal suo armadio sempre troppo stretto). Lo stesso allenatore incapace di capire che il calcio non è più quello del primo non prenderle e della testardaggine di prendersela ancora una volta con un direttore di gara e non con i suoi brocchi. Gran parte dei giocatori sono rimasti quelli, sempre viziati e con uno specchio personale in cui guardarsi. Nel frattempo in Italia società spa che non pagano le tasse s'iscrivono ai campionati, qualche squadra viene prima castigata e poi promossa (del resto il pentitismo per noi è un marchio doc), un tribunale civile decide la composizione dei campionati di B (per la A è meglio lasciar fare al Manovratore)e uno spareggio di serie C si trasforma in un fight club.
E noi dovremmo continuare a seguire questo circo?
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
giovedì, giugno 10, 2004
PAMPHLET EURO-PROMOZIONALI
Puntuale come un orologio di Arcore arriva a casa uno dei 15 milioni di opuscoli che mister B. ha promesso per la sua campagna elettorale. In diciotto pagine stile volantino pubblicitario la sua immagine compare circa 15 volte. Il resto del partito-movimento non esiste. Non male per un candidato che, come si sa da mesi, non potrà mai sedersi sui banchi del Parlamento di Strasburgo.
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
Puntuale come un orologio di Arcore arriva a casa uno dei 15 milioni di opuscoli che mister B. ha promesso per la sua campagna elettorale. In diciotto pagine stile volantino pubblicitario la sua immagine compare circa 15 volte. Il resto del partito-movimento non esiste. Non male per un candidato che, come si sa da mesi, non potrà mai sedersi sui banchi del Parlamento di Strasburgo.
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
martedì, giugno 08, 2004
OMERTA' IRACHENA
L'Iraq come la Sicilia. Saddam Hussein come Totò Riina. In Iraq nessuno testimonia oggi contro il deposto raìs proprio come nessuno per anni ha preso il coraggio a due mani per dire chi era e cosa faceva il boss dei boss mafiosi. Secondo The Times gli "inquirenti" che indagano su Saddam Hussein avrebbero in mano un pugno di mosche: secondo un ufficiale inglese, nessuno dei quaranta "most wanted" catturati (in circolazione ne restano solo 15) sarebbe disposto a confessare i crimini commessi dal regime. Il motivo? Semplice: il timore per ciò che potrebbe accadere ai loro familiari in libertà. Leggasi omertà.
Sempre secondo la fonte, Saddam avrebbe negli anni diluito la scala del comando in maniera da attribuire l'ultima parola formale ai suoi sottoposti. In pratica: il raìs decideva, i suoi uomini comandavano e quindi la responsabilità era loro.
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
L'Iraq come la Sicilia. Saddam Hussein come Totò Riina. In Iraq nessuno testimonia oggi contro il deposto raìs proprio come nessuno per anni ha preso il coraggio a due mani per dire chi era e cosa faceva il boss dei boss mafiosi. Secondo The Times gli "inquirenti" che indagano su Saddam Hussein avrebbero in mano un pugno di mosche: secondo un ufficiale inglese, nessuno dei quaranta "most wanted" catturati (in circolazione ne restano solo 15) sarebbe disposto a confessare i crimini commessi dal regime. Il motivo? Semplice: il timore per ciò che potrebbe accadere ai loro familiari in libertà. Leggasi omertà.
Sempre secondo la fonte, Saddam avrebbe negli anni diluito la scala del comando in maniera da attribuire l'ultima parola formale ai suoi sottoposti. In pratica: il raìs decideva, i suoi uomini comandavano e quindi la responsabilità era loro.
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
lunedì, giugno 07, 2004
VOTA ANTONIO? IL CORRIERE VOTA SOLO GIANFRANCO
Anche mostri sacri dell'editoria inciampano sul copia-e-incolla. E' accaduto al Corriere della Sera di oggi che, nell'edizione in edicola a Milano, ha toppato lo speciale elezioni europee (un inserto di numeri e dati, preparato da giorni e quindi senza l'assillo di aspettare l'ultima corrispondenza da Baghdad o l'ultima Ansa). Un errore minuscolo, modesto rispetto agli strafalcioni che si leggono da altre parti ma è un errore che lascia il segno. Anzi più che il segno colpisce Segni Mariotto.
Prendete lo speciale elezioni alla quarta pagina dove compare l'elenco dei candidati alle europee per l'ITALIA NORD OCCIDENTALE. Scorrete elenchi di sconosciuti e squali della politica nostrana fino ad arrivare ai candidati del PATTO SEGNI SCOGNAMIGLIO.
Capolista: Scognamiglio Pasini Carlo Luigi
Secondo: Segni Mariotto Giovanni Battista Luigi
Terzo: Barbieri Gianfranco
Quarto: Castaldi Gianfranco
Quinto: Castiglioni Gianfranco
A seguire: Corvi Mora Gianfranco, Cupolo Gianfranco, Damiani Gianfranco, Forte Gianfranco, Garatti Gianfranco, Lella Gianfranco, Manzo Gianfranco, Mazzarello Gianfranco, Mianulli Gianfranco, Morrone Gianfranco, Mussano Gianfranco, Neri Gianfranco, Pedica Gianfranco, Portinari Gianfranco, Saponara Gianfranco.
PER PAR CONDICIO
I Gianfranco aspiranti parlamentari europei non finiscono certo qua. Scorrendo la colonna tocca alla LISTA CONSUMATORI
Capolista: Rienzi Gianfranco
Secondo: Donzelli Gianfranco
A seguire: Sorriento, Pisciotta, Basile, Biraghi, Bricca, De Giovanni, Grimaldi, Macchini, Rienzi, Travagin, Uva, Velardi. Tutti consumatori e tutti Gianfranco.
E LA DESTRA?
Il partito dei Gianfranco è trasversale. Sempre di seguito ne sono rimasti abbagliati anche i missini. Nella lista del MOVIMENTO SOCIALE RAUTI i candidati sono Colombo Gianfranco, Micalef Gianfranco e Chinelli Gianfranco
MA CHI E' GIANFRANCO?
Il primo Gianfranco vero si cela nella circoscrizione NORD ORIENTALE dove i VERDI candidano Bettin... Gianfranco.
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
Anche mostri sacri dell'editoria inciampano sul copia-e-incolla. E' accaduto al Corriere della Sera di oggi che, nell'edizione in edicola a Milano, ha toppato lo speciale elezioni europee (un inserto di numeri e dati, preparato da giorni e quindi senza l'assillo di aspettare l'ultima corrispondenza da Baghdad o l'ultima Ansa). Un errore minuscolo, modesto rispetto agli strafalcioni che si leggono da altre parti ma è un errore che lascia il segno. Anzi più che il segno colpisce Segni Mariotto.
Prendete lo speciale elezioni alla quarta pagina dove compare l'elenco dei candidati alle europee per l'ITALIA NORD OCCIDENTALE. Scorrete elenchi di sconosciuti e squali della politica nostrana fino ad arrivare ai candidati del PATTO SEGNI SCOGNAMIGLIO.
Capolista: Scognamiglio Pasini Carlo Luigi
Secondo: Segni Mariotto Giovanni Battista Luigi
Terzo: Barbieri Gianfranco
Quarto: Castaldi Gianfranco
Quinto: Castiglioni Gianfranco
A seguire: Corvi Mora Gianfranco, Cupolo Gianfranco, Damiani Gianfranco, Forte Gianfranco, Garatti Gianfranco, Lella Gianfranco, Manzo Gianfranco, Mazzarello Gianfranco, Mianulli Gianfranco, Morrone Gianfranco, Mussano Gianfranco, Neri Gianfranco, Pedica Gianfranco, Portinari Gianfranco, Saponara Gianfranco.
PER PAR CONDICIO
I Gianfranco aspiranti parlamentari europei non finiscono certo qua. Scorrendo la colonna tocca alla LISTA CONSUMATORI
Capolista: Rienzi Gianfranco
Secondo: Donzelli Gianfranco
A seguire: Sorriento, Pisciotta, Basile, Biraghi, Bricca, De Giovanni, Grimaldi, Macchini, Rienzi, Travagin, Uva, Velardi. Tutti consumatori e tutti Gianfranco.
E LA DESTRA?
Il partito dei Gianfranco è trasversale. Sempre di seguito ne sono rimasti abbagliati anche i missini. Nella lista del MOVIMENTO SOCIALE RAUTI i candidati sono Colombo Gianfranco, Micalef Gianfranco e Chinelli Gianfranco
MA CHI E' GIANFRANCO?
Il primo Gianfranco vero si cela nella circoscrizione NORD ORIENTALE dove i VERDI candidano Bettin... Gianfranco.
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sabato, giugno 05, 2004
BOSSI SUSSURRA 2 - INOLTRE -
Ovviamente vale per tutti i partiti ma nel caso della Padania è emblematico, non esiste sostituto. Mi spiace un po', qualcosa di forte da lui l'abbiamo sentito, anche se poi le azioni han lasciato quel che han trovato (se non peggio). Situazione analoga per il Bertinotti (spararle giuste senza saper proporre fatti concreti non serve alla politica).
Vi ricordate Cicciolina? Avete presente il partito della bellezza?
Quante poltrone inutili e stipendi da capogiro paghiamo?
Paolo
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
Ovviamente vale per tutti i partiti ma nel caso della Padania è emblematico, non esiste sostituto. Mi spiace un po', qualcosa di forte da lui l'abbiamo sentito, anche se poi le azioni han lasciato quel che han trovato (se non peggio). Situazione analoga per il Bertinotti (spararle giuste senza saper proporre fatti concreti non serve alla politica).
Vi ricordate Cicciolina? Avete presente il partito della bellezza?
Quante poltrone inutili e stipendi da capogiro paghiamo?
Paolo
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martedì, giugno 01, 2004
BOSSI SUSSURRA A RADIO PADANIA. EPPURE E' CANDIDATO
Il messaggio di Umberto Bossi a Radio Padania lo conferma: la Lega è ormai la copia nostrana di Forza Italia. Chi ha avuto l'onore di "sentire" le parole del Ministro per le Riforme si sarà reso conto che il colpo rimediato l'11 marzo è di quelli duri a passare. Bossi è apparso più malato di quanto la propaganda volesse farci credere e le parole sussurrate davanti ad un registratore non fanno altro che adombrare il suo futuro politico. Detto questo che senso ha candidarlo alle Europee? Come Berlusconi per Forza Italia Bossi non potrà mai sedere al Parlamento di Strasburgo in virtù anche delle sue precarie condizioni fisiche. Ma i voti che la scritta "Umberto Bossi" sulle schede elettorali porta sono troppo preziosi per i lumbard. La cadrega è sempre più incollata ai pantaloni di leghisti e forzisti.
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
Il messaggio di Umberto Bossi a Radio Padania lo conferma: la Lega è ormai la copia nostrana di Forza Italia. Chi ha avuto l'onore di "sentire" le parole del Ministro per le Riforme si sarà reso conto che il colpo rimediato l'11 marzo è di quelli duri a passare. Bossi è apparso più malato di quanto la propaganda volesse farci credere e le parole sussurrate davanti ad un registratore non fanno altro che adombrare il suo futuro politico. Detto questo che senso ha candidarlo alle Europee? Come Berlusconi per Forza Italia Bossi non potrà mai sedere al Parlamento di Strasburgo in virtù anche delle sue precarie condizioni fisiche. Ma i voti che la scritta "Umberto Bossi" sulle schede elettorali porta sono troppo preziosi per i lumbard. La cadrega è sempre più incollata ai pantaloni di leghisti e forzisti.
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venerdì, maggio 28, 2004
MOORE E L'INTERVISTA A BERG
E' l'uomo del momento il regista americano che ha messo a nudo gli intrecci poco politically correct di mr Bush. Michael Moore, fresco trionfatore al Festival di Cannes, ha annunciato di aver in mano un'intervista televisiva a Nicholas Berg, l'innocente decapitato in Iraq. "Sono venti minuti di materiale che volutamente non ho messo in Fahrenheit 9/11 - dice - e che non ho alcuna intenzione di dare in pasto ai media. Lo farò avere alla famiglia Berg". Top secret sul contenuto quindi. Di certo Berg era favorevole alla guerra in Iraq
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
E' l'uomo del momento il regista americano che ha messo a nudo gli intrecci poco politically correct di mr Bush. Michael Moore, fresco trionfatore al Festival di Cannes, ha annunciato di aver in mano un'intervista televisiva a Nicholas Berg, l'innocente decapitato in Iraq. "Sono venti minuti di materiale che volutamente non ho messo in Fahrenheit 9/11 - dice - e che non ho alcuna intenzione di dare in pasto ai media. Lo farò avere alla famiglia Berg". Top secret sul contenuto quindi. Di certo Berg era favorevole alla guerra in Iraq
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mercoledì, maggio 19, 2004
IMMAGINI RACCAPRICCIANTI (BERG) E IMMAGINI NON RACCAPRICCIANTI (RAFAH)
Ho appena rivisto in tv quanto accaduto ieri a Rafah. Scena dopo scena mi sono venute in mente tutte le polemiche di questi giorni legate alla trasmissione della decapitazione di Berg. Chi ha mosso denunce e rilanciato la questione "morale" nel giornalismo ha visto quei palestinesi fuggire dalle bombe con i figli feriti e sanguinanti? Quelli hanno tirato bombe (dall'alto o dal pian terreno poco importa) addosso ad una manifestazione di protesta. C'erano uomini di Hamas? Probabile ma ciò non giustifica una carneficina.
Eppure nessuno griderà allo scandalo per quelle immagini. Perchè ci sono morti e raccappricci di serie A e di serie B. Quelli palestinesi spesso addirittura di C.
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Ho appena rivisto in tv quanto accaduto ieri a Rafah. Scena dopo scena mi sono venute in mente tutte le polemiche di questi giorni legate alla trasmissione della decapitazione di Berg. Chi ha mosso denunce e rilanciato la questione "morale" nel giornalismo ha visto quei palestinesi fuggire dalle bombe con i figli feriti e sanguinanti? Quelli hanno tirato bombe (dall'alto o dal pian terreno poco importa) addosso ad una manifestazione di protesta. C'erano uomini di Hamas? Probabile ma ciò non giustifica una carneficina.
Eppure nessuno griderà allo scandalo per quelle immagini. Perchè ci sono morti e raccappricci di serie A e di serie B. Quelli palestinesi spesso addirittura di C.
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martedì, maggio 18, 2004
VIDEO + BERG, IL PIU' CLICCATO
In una settimana, le parole "video" e "berg" hanno sbaragliato la Rete. Secondo le ricerche di Lycos, quei due vocaboli sono i più cliccati sui motori di ricerca, sbaragliando "war in iraq" e il sito estremista "Muntada el Ansar". Lo stesso picco si registrò poco dopo la notizia dell'esecuzione di Daniel Pearl.
Il resto dei più cliccati è qua
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In una settimana, le parole "video" e "berg" hanno sbaragliato la Rete. Secondo le ricerche di Lycos, quei due vocaboli sono i più cliccati sui motori di ricerca, sbaragliando "war in iraq" e il sito estremista "Muntada el Ansar". Lo stesso picco si registrò poco dopo la notizia dell'esecuzione di Daniel Pearl.
Il resto dei più cliccati è qua
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RETTIFICA
Secondo lei, RAWA.ORG è un sito vicino al terrorismo islamico?
“RAWA is the oldest political/social organization of Afghan women struggling for peace, freedom, democracy and women's rights in fundamentalism-blighted Afghanistan”. Per sua informazione, RAWA ha condotto una fortissima opposizione al regime talebano, non con bombardieri a 10.000 metri di quota e non godendo dell’accesso ai media. Si informi, se non capisce l’inglese si faccia tradurre quanto scritto sul sito.
Cordiali saluti
GT
E il barista si becca pure dell'ignorante. E GT ha ragione: il sito in questione è al-ansar.biz, oggi oscurato.
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
Secondo lei, RAWA.ORG è un sito vicino al terrorismo islamico?
“RAWA is the oldest political/social organization of Afghan women struggling for peace, freedom, democracy and women's rights in fundamentalism-blighted Afghanistan”. Per sua informazione, RAWA ha condotto una fortissima opposizione al regime talebano, non con bombardieri a 10.000 metri di quota e non godendo dell’accesso ai media. Si informi, se non capisce l’inglese si faccia tradurre quanto scritto sul sito.
Cordiali saluti
GT
E il barista si becca pure dell'ignorante. E GT ha ragione: il sito in questione è al-ansar.biz, oggi oscurato.
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venerdì, maggio 14, 2004
AL QAEDA PARLA E DECAPITA SOLO VIA WEB, NIENTE AL JAZEERA
Della disumana decapitazione del libero cittadino statunitense Nicholas Berg, c'è un aspetto che non tutti hanno ancora messo in evidenza. Diversamente da altre volte, Al Qaeda (o qualunque gruppo si sia macchiato di una mostruosità simile, ndr) ha scelto una linea nuova di comunicazione. Chi si riempie la bocca di paroloni la definirebbe un mutamento di strategia comunicativa. Stavolta infatti il terrore non si è materializzato in una videocassetta inviata a una tv araba. Sino a prova contraria, Al Jazeera o Al Arabiya non hanno ricevuto il nastro dell'esecuzione. La scelta si presta a due diverse interpretazioni, una più inquietante dell'altra
NIENTE TV, SOLO WEB
Il video è stato messo in rete su al-ansar.biz, un sito vicino al terrorismo islamico. Chi ha pensato di puntare tutto sulla Rete ha colto nel segno. Internet non consente nessuna forma di censura: accade per blog e blogger, figuriamoci per un sito di propaganda terroristica. Il che significa che Al Qaeda ha aggirato le possibili censure preventive (il caso Quattrocchi insegna): giustiziare un americano e rischiare che qualcuno si rifiuti di mandare in onda il filmato suonerebbe come una beffa se di mezzo non ci fosse la vita di un povero innocente. Bypassando la tv, Al Qaeda ha centrato il suo obiettivo, ossia la massima copertura dell'esecuzione. Che Canale 5 o la BBC trasmettano integralmente il filmato non importa.
E SE LA CENSURA C'E' STATA?
Al Arabiya e Al Jazeera, mi pare, abbiano taciuto. Non hanno detto se erano in possesso o meno della videocassetta incriminata. Personalmente ritengo che non abbiano ricevuto il nastro (per quanto sopra). Altrimenti. Altrimenti la faccenda mi sembrerebbe ancora più grave in virtù di quanto accaduto al nostro Quattrocchi. E qui, ahimè, mi trovo d'accordo (prima e spero ultima volta) con Renato Farina (Libero) il quale scrisse che non avrebbe giovato alla stessa causa islamica l'eventuale trasmissione dell'esecuzione di Quattrocchi. Troppa violenza gratuita, troppa brutalità, troppo poca umanità nello sparare ad un inerme incappucciato. Morale: se Al Jazeera o Al Arabiya avessero censurato anche stavolta la cassetta proprio per non remare contro l'Islam?
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
Della disumana decapitazione del libero cittadino statunitense Nicholas Berg, c'è un aspetto che non tutti hanno ancora messo in evidenza. Diversamente da altre volte, Al Qaeda (o qualunque gruppo si sia macchiato di una mostruosità simile, ndr) ha scelto una linea nuova di comunicazione. Chi si riempie la bocca di paroloni la definirebbe un mutamento di strategia comunicativa. Stavolta infatti il terrore non si è materializzato in una videocassetta inviata a una tv araba. Sino a prova contraria, Al Jazeera o Al Arabiya non hanno ricevuto il nastro dell'esecuzione. La scelta si presta a due diverse interpretazioni, una più inquietante dell'altra
NIENTE TV, SOLO WEB
Il video è stato messo in rete su al-ansar.biz, un sito vicino al terrorismo islamico. Chi ha pensato di puntare tutto sulla Rete ha colto nel segno. Internet non consente nessuna forma di censura: accade per blog e blogger, figuriamoci per un sito di propaganda terroristica. Il che significa che Al Qaeda ha aggirato le possibili censure preventive (il caso Quattrocchi insegna): giustiziare un americano e rischiare che qualcuno si rifiuti di mandare in onda il filmato suonerebbe come una beffa se di mezzo non ci fosse la vita di un povero innocente. Bypassando la tv, Al Qaeda ha centrato il suo obiettivo, ossia la massima copertura dell'esecuzione. Che Canale 5 o la BBC trasmettano integralmente il filmato non importa.
E SE LA CENSURA C'E' STATA?
Al Arabiya e Al Jazeera, mi pare, abbiano taciuto. Non hanno detto se erano in possesso o meno della videocassetta incriminata. Personalmente ritengo che non abbiano ricevuto il nastro (per quanto sopra). Altrimenti. Altrimenti la faccenda mi sembrerebbe ancora più grave in virtù di quanto accaduto al nostro Quattrocchi. E qui, ahimè, mi trovo d'accordo (prima e spero ultima volta) con Renato Farina (Libero) il quale scrisse che non avrebbe giovato alla stessa causa islamica l'eventuale trasmissione dell'esecuzione di Quattrocchi. Troppa violenza gratuita, troppa brutalità, troppo poca umanità nello sparare ad un inerme incappucciato. Morale: se Al Jazeera o Al Arabiya avessero censurato anche stavolta la cassetta proprio per non remare contro l'Islam?
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lunedì, maggio 10, 2004
DANIEL PEARL RIFIUTO' DI ESSERE SEDATO
Il giornalista americano Daniel Pearl ha rifiutato di essere sedato prima di venire barbaramente giustiziato. E' un'indiscrezione che arriva direttamente dal Pakistan ed è uno dei passaggi che non si vedono nel macabro video in circolazione sul Web da mesi. Pearl, rapito a Karachi nel gennaio 2002, aveva conosciuto il suo destino qualche ora prima ma non ha accettato di essere "calmato". Poi gli hanno tagliato la gola. E quindi decapitato.
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
Il giornalista americano Daniel Pearl ha rifiutato di essere sedato prima di venire barbaramente giustiziato. E' un'indiscrezione che arriva direttamente dal Pakistan ed è uno dei passaggi che non si vedono nel macabro video in circolazione sul Web da mesi. Pearl, rapito a Karachi nel gennaio 2002, aveva conosciuto il suo destino qualche ora prima ma non ha accettato di essere "calmato". Poi gli hanno tagliato la gola. E quindi decapitato.
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
REGISTRI UN FILM? 42 GIORNI DI CARCERE
Pirati cinematografici addio: una corte della California ha condannato un tale Ruben Moreno per aver violato la nuova legge antipirateria. Moreno aveva pagato il biglietto d'ingresso al Pacific Winnetka Theater di Los Angeles per assistere a "The Alamo". Una volta iniziata la proiezione, Moreno ha accesso la sua telecamera digitale, cominciando a registrare il film. Esemplare la condanna: 42 giorni di carcere. E l'industria cinematografica ringrazia.
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
Pirati cinematografici addio: una corte della California ha condannato un tale Ruben Moreno per aver violato la nuova legge antipirateria. Moreno aveva pagato il biglietto d'ingresso al Pacific Winnetka Theater di Los Angeles per assistere a "The Alamo". Una volta iniziata la proiezione, Moreno ha accesso la sua telecamera digitale, cominciando a registrare il film. Esemplare la condanna: 42 giorni di carcere. E l'industria cinematografica ringrazia.
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martedì, maggio 04, 2004
SILENZIO - 1 -
Credo che il silenzio sia una scelta giusta. Speriamo che sia stata tempestiva.
Stefania
CHE NE PENSI? DEL SILENZIO GOVERNATIVO? SCRIVILO AL BARSAURO
Credo che il silenzio sia una scelta giusta. Speriamo che sia stata tempestiva.
Stefania
CHE NE PENSI? DEL SILENZIO GOVERNATIVO? SCRIVILO AL BARSAURO
SILENZIO, IL NEMICO TI ASCOLTA... SEMPRE
Sugli ostaggi in Iraq scende la cortina governativa del silenzio. Brutto, bruttissimo segno per la sorte dei nostri connazionali. Solo una decina di giorni fa la liberazione di Agliana, Cupertino e Stefio sembrava cosa fatta al punto che l'ottimismo sprizzava addirittura da Mosca. Tutti sul carro del vincitore della trattativa a buon fine, tutti a rilasciare dichiarazioni di ottimismo sull'imminente rilascio. Fregandosene di rispettare chi è morto perchè la trattativa non si apriva. Fregandonsene della più scontata delle ovvietà: chi ha in mano gli ostaggi ha solide basi in Italia, sensibili a ogni sussurro governativo. Quindi perchè imporre ora la sordina a radio e televisione ?
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
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Sugli ostaggi in Iraq scende la cortina governativa del silenzio. Brutto, bruttissimo segno per la sorte dei nostri connazionali. Solo una decina di giorni fa la liberazione di Agliana, Cupertino e Stefio sembrava cosa fatta al punto che l'ottimismo sprizzava addirittura da Mosca. Tutti sul carro del vincitore della trattativa a buon fine, tutti a rilasciare dichiarazioni di ottimismo sull'imminente rilascio. Fregandosene di rispettare chi è morto perchè la trattativa non si apriva. Fregandonsene della più scontata delle ovvietà: chi ha in mano gli ostaggi ha solide basi in Italia, sensibili a ogni sussurro governativo. Quindi perchè imporre ora la sordina a radio e televisione ?
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giovedì, aprile 29, 2004
CITARISTI FA LA MORALE A SEGNI: DOVE PRENDI I SOLDI PER IL PATTO?
Vi ricordate Mani Pulite? Domanda retorica fino ad un certo punto, credetemi. Uno che finì alla ribalta di tutte le cronache e di tutti i tg fu un portaborse e portaassegni della Balena Bianca. Si chiamava (e si chiama ancora) Severino Citaristi, ultimo segretario amministrativo della Democrazia Cristiana e recordman di avvisi di garanzia per aver incassato TANGENTI. Lontano della politica ufficiale, Citaristi sino a qualche tempo fa si limitava a apparire in pubblico alle partite casalinghe dell'Atalanta. Ora invece si è ritagliato una rubrica su "L'Eco di Bergamo", prestigioso quotidiano della Curia orobica. Il suo pseudonimo è La Cetra e in uno dei suoi strali domenicali ha attaccatto l'ex compagno di partito, Mariotto Segni. Nel mirino della sua filippica il quotidiano IL PATTO lanciato da Segni per sostenere la sua ennesima iniziativa politica. Per farla breve: Citaristi-La Cetra si è chiesto dove mai Segni prenderà i soldi per finanziare un giornale. Sì, avete letto bene: una persona con un centinaio di avvisi di garanzia per aver chiuso occhi e orecchie mentre nel suo partito entravano soldi sporchi a frotte, oggi fa la morale a Segni. Ma dove siamo arrivati?. Citaristi e morale, due concetti paralleli ma che non s'incontrano mai
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
Vi ricordate Mani Pulite? Domanda retorica fino ad un certo punto, credetemi. Uno che finì alla ribalta di tutte le cronache e di tutti i tg fu un portaborse e portaassegni della Balena Bianca. Si chiamava (e si chiama ancora) Severino Citaristi, ultimo segretario amministrativo della Democrazia Cristiana e recordman di avvisi di garanzia per aver incassato TANGENTI. Lontano della politica ufficiale, Citaristi sino a qualche tempo fa si limitava a apparire in pubblico alle partite casalinghe dell'Atalanta. Ora invece si è ritagliato una rubrica su "L'Eco di Bergamo", prestigioso quotidiano della Curia orobica. Il suo pseudonimo è La Cetra e in uno dei suoi strali domenicali ha attaccatto l'ex compagno di partito, Mariotto Segni. Nel mirino della sua filippica il quotidiano IL PATTO lanciato da Segni per sostenere la sua ennesima iniziativa politica. Per farla breve: Citaristi-La Cetra si è chiesto dove mai Segni prenderà i soldi per finanziare un giornale. Sì, avete letto bene: una persona con un centinaio di avvisi di garanzia per aver chiuso occhi e orecchie mentre nel suo partito entravano soldi sporchi a frotte, oggi fa la morale a Segni. Ma dove siamo arrivati?. Citaristi e morale, due concetti paralleli ma che non s'incontrano mai
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
martedì, aprile 27, 2004
"LA GENTE DI BAGHDAD? MENTE"
Lo ammetto. La realtà vista con gli occhi iracheni mi colpisce. "Ieri il corrispondente della Cnn è venuto nel mio quartiere a Baghdad. Mi sono proposta per farlo parlare con donne e bambini che sono fuggiti da Falluja. Mi ha risposto di no, Mi ha detto che non poteva incontrarli. "La gente non mi crederà. Mi dicono che la gente in strada mente". La risposta è deprimente. In che mondo viviamo? Chi dice la verità è messo sotto accusa. Media e politica sono mischiati. Le voci dei bugiardi sono sempre più forti. Ma la nostra fede in dio non vacilla"
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
Lo ammetto. La realtà vista con gli occhi iracheni mi colpisce. "Ieri il corrispondente della Cnn è venuto nel mio quartiere a Baghdad. Mi sono proposta per farlo parlare con donne e bambini che sono fuggiti da Falluja. Mi ha risposto di no, Mi ha detto che non poteva incontrarli. "La gente non mi crederà. Mi dicono che la gente in strada mente". La risposta è deprimente. In che mondo viviamo? Chi dice la verità è messo sotto accusa. Media e politica sono mischiati. Le voci dei bugiardi sono sempre più forti. Ma la nostra fede in dio non vacilla"
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
venerdì, aprile 23, 2004
I MORTI AMERICANI NON VANNO IN TV
"Esporteremo la democrazia in Iraq. Anche con l'uso della forza". Parole e pensieri di George Buish che ha così motivato a suo tempo l'offensiva militare sul suolo iracheno. Peccato che la democrazia da esportare sia quella americana e superflua. Della serie: da noi la democrazia non serve e ve la piazzamo a Baghdad. Non si spiegherebbe altrimenti la disperata censura delle immagini dei caduti americani in Iraq. Mr Bush infatti non gradisce che la tv inquadri le bare di ritorno dal Middle East con i corpi dei marines caduti in battaglia. Perchè? Perchè sono tanti, troppi. Non c'è un soldato Ryan da celebrare stavolta, non ci sono soldatesse da salvare e dare in pasto alla propaganda. Bensì solo, lunghe, drammatiche e significative colonne di bare con il drappo a stelle e strisce. E a pochi mesi dalle elezioni queste immagini non servono alla causa di George W.
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
"Esporteremo la democrazia in Iraq. Anche con l'uso della forza". Parole e pensieri di George Buish che ha così motivato a suo tempo l'offensiva militare sul suolo iracheno. Peccato che la democrazia da esportare sia quella americana e superflua. Della serie: da noi la democrazia non serve e ve la piazzamo a Baghdad. Non si spiegherebbe altrimenti la disperata censura delle immagini dei caduti americani in Iraq. Mr Bush infatti non gradisce che la tv inquadri le bare di ritorno dal Middle East con i corpi dei marines caduti in battaglia. Perchè? Perchè sono tanti, troppi. Non c'è un soldato Ryan da celebrare stavolta, non ci sono soldatesse da salvare e dare in pasto alla propaganda. Bensì solo, lunghe, drammatiche e significative colonne di bare con il drappo a stelle e strisce. E a pochi mesi dalle elezioni queste immagini non servono alla causa di George W.
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
mercoledì, aprile 21, 2004
BAGHDAD BLOG
Appena un anno fa solo una ristrettissima cerchia di iracheni aveva accesso ad un computer. Ancora meno erano quelli che, attraverso un pc, comunicavano con il mondo intero. Adesso spuntano Internet corner in ogni quartiere . E con la Rete spunta un nuovo fenomeno per quelle latitudini: i blogger.
Blog e Iraq. Due parole che hanno un sinonimo in Salam Pax, l'autore del blog dove si raccontava la guerra del Golfo numero due da un altro punto di vista. Quello di chi le bombe se le vedeva arrivare in testa. Nato nel 2002 per raccontare ad un amico siriano la vita quotidiana a Baghdad, Salam Pax è presto diventato un simbolo e ora anche un successo in libreria. Il tutto senza snaturare la sua funzione.
Dopo di lui altri iraqi-blog crescono. Omar Fadhill, 24 anni, dentista, ha messo in Rete iraqthemodel, un blog realizzato a sei mani con i suoi due fratelli medici. "Lo abbiamo fatto non solo per colmare la voragine tra Usa e Iraq - dicono - ma anche per avvicinare l'Iraq al resto del mondo arabo. I media danno un'idea distorta della realtà irachena, esistono oggi numerosi aspetti positivi che noi vogliamo valorizzare". Il taglio del blog è filoamericano, gli autori sono sunniti. "Riceviamo e-mail da palestinesi o arabi-americani che ci minacciano di morte, accusandoci di essere spie al servizio della Cia. Io sono amico dell'America e d'Israele - dice uno dei fratelli - ma alcuni miei colleghi in ospedale mi danno dell'infedele".
Per quel che si sa, sono trenta i blogger di grido a Baghdad. La caratteristica è la formazione familiare: Faisa Jarrar, metà sunnita e metà sciita, ha lanciato il suo blog critico nel dicembre scorso e adesso tutti i suoi tre figli hanno un blog per conto loro
Fonte Usa Today
BAGHDAD BLOG: FENOMENO PASSEGGERO O DURATURO? SCRIVILO AL BARSAURO
Appena un anno fa solo una ristrettissima cerchia di iracheni aveva accesso ad un computer. Ancora meno erano quelli che, attraverso un pc, comunicavano con il mondo intero. Adesso spuntano Internet corner in ogni quartiere . E con la Rete spunta un nuovo fenomeno per quelle latitudini: i blogger.
Blog e Iraq. Due parole che hanno un sinonimo in Salam Pax, l'autore del blog dove si raccontava la guerra del Golfo numero due da un altro punto di vista. Quello di chi le bombe se le vedeva arrivare in testa. Nato nel 2002 per raccontare ad un amico siriano la vita quotidiana a Baghdad, Salam Pax è presto diventato un simbolo e ora anche un successo in libreria. Il tutto senza snaturare la sua funzione.
Dopo di lui altri iraqi-blog crescono. Omar Fadhill, 24 anni, dentista, ha messo in Rete iraqthemodel, un blog realizzato a sei mani con i suoi due fratelli medici. "Lo abbiamo fatto non solo per colmare la voragine tra Usa e Iraq - dicono - ma anche per avvicinare l'Iraq al resto del mondo arabo. I media danno un'idea distorta della realtà irachena, esistono oggi numerosi aspetti positivi che noi vogliamo valorizzare". Il taglio del blog è filoamericano, gli autori sono sunniti. "Riceviamo e-mail da palestinesi o arabi-americani che ci minacciano di morte, accusandoci di essere spie al servizio della Cia. Io sono amico dell'America e d'Israele - dice uno dei fratelli - ma alcuni miei colleghi in ospedale mi danno dell'infedele".
Per quel che si sa, sono trenta i blogger di grido a Baghdad. La caratteristica è la formazione familiare: Faisa Jarrar, metà sunnita e metà sciita, ha lanciato il suo blog critico nel dicembre scorso e adesso tutti i suoi tre figli hanno un blog per conto loro
Fonte Usa Today
BAGHDAD BLOG: FENOMENO PASSEGGERO O DURATURO? SCRIVILO AL BARSAURO
martedì, aprile 13, 2004
11/9: IL MEMO GIUSTO FU IGNORATO
Tempi duri per Bush. Dopo aver sottovalutato l'allarme per l'11/9 lanciato per tempo da 007 e simili, la Casa Bianca fece orecchie da mercante a un memo compilato da un agente dell'Fbi di Phoenix che parlava di un possibile tentativo coordinato di Osama Bin Laden per mettere i suoi discepoli nelle scuole di volo americane. Le parole di Kenneth Williams, l'agente in questione, furono ignorate dai vertici del Bureau. Williams scrisse addirittura che i terroristi erano pronti a colpirea obiettivi militari Usa.
Ecco la versione originale del memo
CHE NE PENSI ? SCRIVILO AL BARSAURO
Tempi duri per Bush. Dopo aver sottovalutato l'allarme per l'11/9 lanciato per tempo da 007 e simili, la Casa Bianca fece orecchie da mercante a un memo compilato da un agente dell'Fbi di Phoenix che parlava di un possibile tentativo coordinato di Osama Bin Laden per mettere i suoi discepoli nelle scuole di volo americane. Le parole di Kenneth Williams, l'agente in questione, furono ignorate dai vertici del Bureau. Williams scrisse addirittura che i terroristi erano pronti a colpirea obiettivi militari Usa.
Ecco la versione originale del memo
CHE NE PENSI ? SCRIVILO AL BARSAURO
venerdì, aprile 02, 2004
NUOTIAMO TRA I PESCI D'APRILE TUTTO L'ANNO
Petrolio su Marte
2 aprile 2004
Petrolio su Marte, ha titolato ieri il Tg2 delle 13, con corredo di immagini suggestive e citazioni della Nasa. Dopo l'acqua salata in superficie e il metano nell'atmosfera, un distributore di «super» sotto la crosta. Non sarà stato facile convincere Bush che si trattava di un pesce d'aprile: lui era già prontissimo a esportare la democrazia anche lì. Noi telespettatori non ce ne saremmo stupiti più di tanto. C'è forse qualcosa che può ancora sorprenderci, in questo tritacarne mediatico che banalizza la realtà, rappresentandola in moduli preconfezionati? Se Gesù si reincarnasse per far prendere uno spavento a Mel Gibson, in conferenza stampa l'inviata di Cucuzza gli chiederebbe come mai nell'edizione precedente dei Vangeli era finito in «nomination» con Barabba.
Nuotiamo fra i pesci d'aprile tutto l'anno. Davvero quattro ultras hanno fermato una partita e quattro leghisti un Parlamento? Davvero l'economia riprenderà il mese prossimo, come anticipato il mese scorso? Davvero il numero 2 di Al Qaeda è in trappola da settimane dentro una grotta? Davvero è il numero 2? Ha la targhetta con scritto «vice» sul bavero della giacca? Marte era l'ultima fuga da tutto questo: dentro quel futuro di cui non parla e a cui non crede più nessuno. Ma l'urgenza di sfruttarlo ancor prima di esplorarlo, intontendoci le orecchie con una novità al giorno, lo ha già ridotto ad argomento da bar. Fra un po' un petroliere marziano andrà da Vespa e la nostra unica curiosità sarà sapere quando compra la Roma.
Massimo Gramellini (LA STAMPA)
CHE NE PENSI DI GRAMELLINI? SCRIVILO AL BARSAURO
Petrolio su Marte
2 aprile 2004
Petrolio su Marte, ha titolato ieri il Tg2 delle 13, con corredo di immagini suggestive e citazioni della Nasa. Dopo l'acqua salata in superficie e il metano nell'atmosfera, un distributore di «super» sotto la crosta. Non sarà stato facile convincere Bush che si trattava di un pesce d'aprile: lui era già prontissimo a esportare la democrazia anche lì. Noi telespettatori non ce ne saremmo stupiti più di tanto. C'è forse qualcosa che può ancora sorprenderci, in questo tritacarne mediatico che banalizza la realtà, rappresentandola in moduli preconfezionati? Se Gesù si reincarnasse per far prendere uno spavento a Mel Gibson, in conferenza stampa l'inviata di Cucuzza gli chiederebbe come mai nell'edizione precedente dei Vangeli era finito in «nomination» con Barabba.
Nuotiamo fra i pesci d'aprile tutto l'anno. Davvero quattro ultras hanno fermato una partita e quattro leghisti un Parlamento? Davvero l'economia riprenderà il mese prossimo, come anticipato il mese scorso? Davvero il numero 2 di Al Qaeda è in trappola da settimane dentro una grotta? Davvero è il numero 2? Ha la targhetta con scritto «vice» sul bavero della giacca? Marte era l'ultima fuga da tutto questo: dentro quel futuro di cui non parla e a cui non crede più nessuno. Ma l'urgenza di sfruttarlo ancor prima di esplorarlo, intontendoci le orecchie con una novità al giorno, lo ha già ridotto ad argomento da bar. Fra un po' un petroliere marziano andrà da Vespa e la nostra unica curiosità sarà sapere quando compra la Roma.
Massimo Gramellini (LA STAMPA)
CHE NE PENSI DI GRAMELLINI? SCRIVILO AL BARSAURO
venerdì, marzo 26, 2004
SALVACALCIO SALVASOLDI SALVAPRINCIPI
Quella vergogna chiamata "decreto salvacalcio" è stata frettolosamente ritirata dopo che i sondaggisti hanno riscontrato un favore pari a zero tra gli italiani. Qualcuno si ostina a dire che le casse italiane, se fallissero i club di calcio attuali, perderebbero 500 milioni di euro. E allora? Lo Stato, fino a prova contraria, non è una spa con scopo di lucro. Prima dei denari vengono (ancora) i principi e la giustizia. Perchè tutti i soldi che vengono evasi e solo parzialmente recuperati non sono un rosso per lo Stato? Ma il condono porta voti pesanti...
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
Quella vergogna chiamata "decreto salvacalcio" è stata frettolosamente ritirata dopo che i sondaggisti hanno riscontrato un favore pari a zero tra gli italiani. Qualcuno si ostina a dire che le casse italiane, se fallissero i club di calcio attuali, perderebbero 500 milioni di euro. E allora? Lo Stato, fino a prova contraria, non è una spa con scopo di lucro. Prima dei denari vengono (ancora) i principi e la giustizia. Perchè tutti i soldi che vengono evasi e solo parzialmente recuperati non sono un rosso per lo Stato? Ma il condono porta voti pesanti...
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
mercoledì, marzo 24, 2004
ANCHE IL "CORRIERE" SBAGLIA
Costretti a zigzagare tra refusi, ripetizioni e ossimori improbabili anche noi poveri Cipputi del giornalismo tiriamo un sospiro di sollievo. Sbagliare è umano, soprattutto se l'errore è del Corriere della Sera in prima pagina. Ebbene sì via Solferino ha sbagliato una frase nel sommario dell'apertura. Niente di clamoroso sia ben chiaro, ma la leggerezza fa sembrare la corazzata Rcs più umana. Sotto il titolo di apertura, oggi compare: "il governo ha reso note le condizioni del governo in cambio..."
E il prossimo refuso sarà più dolce.
CHE NE PENSI ? SCRIVILO AL BARSAURO
Costretti a zigzagare tra refusi, ripetizioni e ossimori improbabili anche noi poveri Cipputi del giornalismo tiriamo un sospiro di sollievo. Sbagliare è umano, soprattutto se l'errore è del Corriere della Sera in prima pagina. Ebbene sì via Solferino ha sbagliato una frase nel sommario dell'apertura. Niente di clamoroso sia ben chiaro, ma la leggerezza fa sembrare la corazzata Rcs più umana. Sotto il titolo di apertura, oggi compare: "il governo ha reso note le condizioni del governo in cambio..."
E il prossimo refuso sarà più dolce.
CHE NE PENSI ? SCRIVILO AL BARSAURO
venerdì, marzo 19, 2004
KOSOVO NEL CAOS PER UNA BUFALA?
Sembra di essere tornati indietro di anni leggendo online di quanto accade in Kosovo. Pulizia etnica. Una vergogna che ha un andamento carsico e che, purtroppo, non finisce mai. Stavolta la scintilla degli sconti sarebbe stata la morte di tre ragazzi albanesi morti annegati mentre erano inseguiti dai poliziotti. Il condizionale è d'obbligo perchè uno dei tre ragazzi... racconta come sono andate le cose
"La notizia sarebbe stata falsa. Nella confusione degli avvenimenti, ieri notte il portavoce dell’Unmik, Derek Chappell, ha riportato le dichiarazioni di un terzo bambino albanese, sopravvissuto alle acque dell’Ibar. Il bambino ha raccontato ai genitori che lui e i tre amici erano entrati da soli nel fiume, ed erano stati travolti dalle correnti. Lui era riuscito a raggiungere la riva, mentre gli altri venivano trascinati via. Una tragedia. Tuttavia, non ci sarebbe stato alcun inseguimento."
IL RESTO E' SCRITTO QUI
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
Sembra di essere tornati indietro di anni leggendo online di quanto accade in Kosovo. Pulizia etnica. Una vergogna che ha un andamento carsico e che, purtroppo, non finisce mai. Stavolta la scintilla degli sconti sarebbe stata la morte di tre ragazzi albanesi morti annegati mentre erano inseguiti dai poliziotti. Il condizionale è d'obbligo perchè uno dei tre ragazzi... racconta come sono andate le cose
"La notizia sarebbe stata falsa. Nella confusione degli avvenimenti, ieri notte il portavoce dell’Unmik, Derek Chappell, ha riportato le dichiarazioni di un terzo bambino albanese, sopravvissuto alle acque dell’Ibar. Il bambino ha raccontato ai genitori che lui e i tre amici erano entrati da soli nel fiume, ed erano stati travolti dalle correnti. Lui era riuscito a raggiungere la riva, mentre gli altri venivano trascinati via. Una tragedia. Tuttavia, non ci sarebbe stato alcun inseguimento."
IL RESTO E' SCRITTO QUI
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giovedì, marzo 18, 2004
POSSIBILE CHE BISOGNA PROPRIO AVERE IL CANCRO PER GODERE DELLA VITA?
Un estratto dal nuovo libro di Tiziano Terzani in pubblicazione il 25 marzo
SI SA, capita a tanta gente, ma non si pensa mai che potrebbe capitare a noi. Questo era sempre stato anche il mio atteggiamento.
Così`, quando capito` a me, ero impreparato come tutti e in un primo momento fu come se davvero succedesse a qualcun altro. « Signor Terzani, lei ha il cancro », disse il medico, ma era come non parlasse a me, tanto e` vero – e me ne accorsi subito, meravigliandomi – che non mi disperai, non mi commossi: come se in fondo la cosa non mi riguardasse. Forse quella prima indifferenza fu solo un’istintiva forma di difesa, un modo per mantenere un contegno, per prendere le distanze, ma mi aiuto` . Riuscire a guardarsi con gli occhi di un sé fuori da sé serve sempre.
Ed è un esercizio, questo, che si può imparare.
Tiziano Terzani
CHE NE PENSI DI TIZIANO TERZANI? SCRIVILO AL BARSAURO
Un estratto dal nuovo libro di Tiziano Terzani in pubblicazione il 25 marzo
SI SA, capita a tanta gente, ma non si pensa mai che potrebbe capitare a noi. Questo era sempre stato anche il mio atteggiamento.
Così`, quando capito` a me, ero impreparato come tutti e in un primo momento fu come se davvero succedesse a qualcun altro. « Signor Terzani, lei ha il cancro », disse il medico, ma era come non parlasse a me, tanto e` vero – e me ne accorsi subito, meravigliandomi – che non mi disperai, non mi commossi: come se in fondo la cosa non mi riguardasse. Forse quella prima indifferenza fu solo un’istintiva forma di difesa, un modo per mantenere un contegno, per prendere le distanze, ma mi aiuto` . Riuscire a guardarsi con gli occhi di un sé fuori da sé serve sempre.
Ed è un esercizio, questo, che si può imparare.
Tiziano Terzani
CHE NE PENSI DI TIZIANO TERZANI? SCRIVILO AL BARSAURO
mercoledì, marzo 17, 2004
BLOG FA RIMA CON FLOP?
"Esploso sulla rete come vera rivoluzione della comunicazione, il fenomeno blog è stato immediatamente oggetto di studi e riflessioni, serissimi o presunti tali, finiti sulle pagine di magazine e scaffali delle librerie. Gli autori, tutti fratelli di post, hanno dipinto i navigatori web come "tutti pazzi per i blog". Ma li avranno contati bene? Il dubbio nasce negli Stati Uniti e si insinua anche nella nostra amata terra di santi, poeti, navigatori e blogger."
IL RESTO E' SCRITTO QUI
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
"Esploso sulla rete come vera rivoluzione della comunicazione, il fenomeno blog è stato immediatamente oggetto di studi e riflessioni, serissimi o presunti tali, finiti sulle pagine di magazine e scaffali delle librerie. Gli autori, tutti fratelli di post, hanno dipinto i navigatori web come "tutti pazzi per i blog". Ma li avranno contati bene? Il dubbio nasce negli Stati Uniti e si insinua anche nella nostra amata terra di santi, poeti, navigatori e blogger."
IL RESTO E' SCRITTO QUI
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martedì, marzo 16, 2004
PUBBLICITA' PROGRESSO: LE NOTIZIE PIU' CENSURATE NEL 2003
Il piano di Rumsfeld per provocare i terroristi
Fonte: CounterPunch, www.counterpunch.org/floyd101.html. Titolo: "Into the Dark". Autore: Chris Floyd. Docenti valutatori: Catherine Nelson e Meri Storino. Studente ricercatore: Jennifer Scanlan. Copertura da parte dei grandi mezzi d'informazione: William Arkin, "The Secret War", Los Angeles Times, 27 ottobre 2002. ?
"Secondo il documento riservato "Operazioni Speciali e Forze Congiunte nella lotta al terrorismo", preparato per il Segretario alla Difesa Donald Rumsfeld dal suo Ufficio di Scienza della Difesa, e' stata creata una nuova organizzazione per contrastare potenziali attacchi terroristici negli Stati Uniti.
Questo gruppo operativo antiterrorismo, il Gruppo per le Operazioni Preventive Attive (P2OG), richiedera' l'impiego di 100 persone e almeno 100 milioni di dollari l'anno. La squadra di agenti per il controspionaggio sara' responsabile delle missioni segrete che hanno come obiettivo i leader terroristi. Tali missioni segrete sono concepite per "stimolare reazioni" tra i gruppi terroristici, provocandoli a compiere atti violenti che poi li esporrebbero a "contrattacchi" da parte delle forze statunitensi. Cio' significa che il governo degli Usa sta pianificando l'utilizzo di operazioni militari segrete in modo da causare attacchi terroristici omicidi contro degli innocenti.
Per uno strano paradosso, sembra che il piano debba in qualche modo combattere il terrorismo, causandolo. Secondo il documento, altre strategie prevedono il furto di denaro a cellule terroristiche o il loro depistaggio attraverso comunicazioni false. Il Dipartimento della Difesa mantiene inoltre un gruppo operativo contro terroristico occulto noto come Delta Force, che viene chiamato se si verifica una crisi."
arrivato in posta elettronica e tratto dal libro CENSURA
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
Il piano di Rumsfeld per provocare i terroristi
Fonte: CounterPunch, www.counterpunch.org/floyd101.html. Titolo: "Into the Dark". Autore: Chris Floyd. Docenti valutatori: Catherine Nelson e Meri Storino. Studente ricercatore: Jennifer Scanlan. Copertura da parte dei grandi mezzi d'informazione: William Arkin, "The Secret War", Los Angeles Times, 27 ottobre 2002. ?
"Secondo il documento riservato "Operazioni Speciali e Forze Congiunte nella lotta al terrorismo", preparato per il Segretario alla Difesa Donald Rumsfeld dal suo Ufficio di Scienza della Difesa, e' stata creata una nuova organizzazione per contrastare potenziali attacchi terroristici negli Stati Uniti.
Questo gruppo operativo antiterrorismo, il Gruppo per le Operazioni Preventive Attive (P2OG), richiedera' l'impiego di 100 persone e almeno 100 milioni di dollari l'anno. La squadra di agenti per il controspionaggio sara' responsabile delle missioni segrete che hanno come obiettivo i leader terroristi. Tali missioni segrete sono concepite per "stimolare reazioni" tra i gruppi terroristici, provocandoli a compiere atti violenti che poi li esporrebbero a "contrattacchi" da parte delle forze statunitensi. Cio' significa che il governo degli Usa sta pianificando l'utilizzo di operazioni militari segrete in modo da causare attacchi terroristici omicidi contro degli innocenti.
Per uno strano paradosso, sembra che il piano debba in qualche modo combattere il terrorismo, causandolo. Secondo il documento, altre strategie prevedono il furto di denaro a cellule terroristiche o il loro depistaggio attraverso comunicazioni false. Il Dipartimento della Difesa mantiene inoltre un gruppo operativo contro terroristico occulto noto come Delta Force, che viene chiamato se si verifica una crisi."
arrivato in posta elettronica e tratto dal libro CENSURA
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
venerdì, marzo 12, 2004
GUANTANAMO, LA TORTURA? ERA IL SESSO
Come si vive a Guantanamo? Nessuno lo sapeva esattamente fino ad oggi quanto un inglese di origini musulmane è stato rilasciato dagli americani e ha fatto ritorno nella sua famiglia (l'aspettavano tre bambini). Jamal al-Harith, 37enne, si racconta al Mirror e spiega le aggressioni patite in cella per essersi rifiutato di subire alcune iniezioni misteriose. Tra le tante amenità, si parla di un gruppo di militari chiamata Extreme Force Reaction. La cosa più choccante secondo Jamal riguarda però il mestiere più vecchio del mondo.Esatto, avete capito bene: la prostituzione. Per indurre i prigionieri a confessare i militari hanno utilizzato anche donne di sin troppo facili costumi per farli cedere. Figuriamoci come può reagire un musulmano in costrizione, in catene e senza vestiti davanti ad una puttana che lo tocca. Qualcuna si è anche spinta in pratiche umilianti. Vittime di queste torture due tipi di prigionieri: gli "irriducibili" o più giovani. Su Jamal questo trucco non ha funzionato vista la sua formazione in terra britannica dove è capitato di vedere donne nude su riviste o in tv.
Il resto dell'intervista
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
Come si vive a Guantanamo? Nessuno lo sapeva esattamente fino ad oggi quanto un inglese di origini musulmane è stato rilasciato dagli americani e ha fatto ritorno nella sua famiglia (l'aspettavano tre bambini). Jamal al-Harith, 37enne, si racconta al Mirror e spiega le aggressioni patite in cella per essersi rifiutato di subire alcune iniezioni misteriose. Tra le tante amenità, si parla di un gruppo di militari chiamata Extreme Force Reaction. La cosa più choccante secondo Jamal riguarda però il mestiere più vecchio del mondo.Esatto, avete capito bene: la prostituzione. Per indurre i prigionieri a confessare i militari hanno utilizzato anche donne di sin troppo facili costumi per farli cedere. Figuriamoci come può reagire un musulmano in costrizione, in catene e senza vestiti davanti ad una puttana che lo tocca. Qualcuna si è anche spinta in pratiche umilianti. Vittime di queste torture due tipi di prigionieri: gli "irriducibili" o più giovani. Su Jamal questo trucco non ha funzionato vista la sua formazione in terra britannica dove è capitato di vedere donne nude su riviste o in tv.
Il resto dell'intervista
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
VESPA RADDRIZZA LA SCHIENA
Non so chi sia questo Red ma ho una certezza: Vespa è ingobbito.
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
Non so chi sia questo Red ma ho una certezza: Vespa è ingobbito.
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
lunedì, marzo 08, 2004
OTTO MARZO DI GUERRA
Altro che mimosa in questa rapporto rilanciato da Warnews.it.
"Schiave sessuali, cuoche, portatrici, ma anche carne da cannone. Sono queste le conclusioni dello studio "Where are the girls?" condotto dall'organizzazione canadese Rights & democracy sul ruolo delle bambine soldato in molti Paesi del mondo, concentrando l'attenzione sulle guerre di Mozambico, Uganda e Sierra Leone."
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
Altro che mimosa in questa rapporto rilanciato da Warnews.it.
"Schiave sessuali, cuoche, portatrici, ma anche carne da cannone. Sono queste le conclusioni dello studio "Where are the girls?" condotto dall'organizzazione canadese Rights & democracy sul ruolo delle bambine soldato in molti Paesi del mondo, concentrando l'attenzione sulle guerre di Mozambico, Uganda e Sierra Leone."
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
martedì, marzo 02, 2004
THE PASSION BATTE FRODO
Dopo aver debuttato al botteghino con un pauroso incasso (125,2 milioni di dollari incassati) The Passion sembra destinato a spopolare negli Usa almeno fino alle feste pasquali. E il risultato è ancora più sorprendente se si pensa che l'ultimo capitolo della saga di Frodo è partito con "soli" 124,1 milioni di dollari. Sarà contento Mel Gibson e J.C. (non quello sulla croce, bensì l'attore protagonista Jim Caviezel)
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
Dopo aver debuttato al botteghino con un pauroso incasso (125,2 milioni di dollari incassati) The Passion sembra destinato a spopolare negli Usa almeno fino alle feste pasquali. E il risultato è ancora più sorprendente se si pensa che l'ultimo capitolo della saga di Frodo è partito con "soli" 124,1 milioni di dollari. Sarà contento Mel Gibson e J.C. (non quello sulla croce, bensì l'attore protagonista Jim Caviezel)
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
mercoledì, febbraio 25, 2004
THE PASSION UCCIDE
Il nuovo film di Mel Gibson oltre che far discutere fa anche male. Molto male. Secondo quanto riporta Drudgereport.com una donna è stata colta da un attacco di cuore mentre assisteva alla pellicola sulla morte di Gesù. E' accaduto in Kansas.
Candido
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
Il nuovo film di Mel Gibson oltre che far discutere fa anche male. Molto male. Secondo quanto riporta Drudgereport.com una donna è stata colta da un attacco di cuore mentre assisteva alla pellicola sulla morte di Gesù. E' accaduto in Kansas.
Candido
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
lunedì, febbraio 23, 2004
ANCHE SU INTERNET ARRIVA IL RACKET
La mente - malata - dell'essere umano non conosce proprio confini. Non si spiega altrimenti l'ultima frontiera del crimine online, quello che fa più male a chi vive solo grazie ad Internet. La notizia arrivamente direttamente dal Financial Times: in Rete esiste un racket di cracker. Il gioco di parole minimizza la portata della vicenda: in pratica, uno o più gruppi di pirati informatici chiede soldi in cambio della promessa virtuale di non mettere sotto attacco il server su cui si appoggia un sito Web. Ovviamente la richiesta non viene rivolta ad un blogger lituano o un'appassionata svedese, scanzonati e con budget zero: vittime del racket online sono i siti delle agenzie di scommesse online, laddove i soldi circolano con maggiore facilità. I gestori di questi siti hanno ricevuto esplicite minacce di attacchi in grado di paralizzare i loro sistemi informatici nelle Antille piuttosto che a Tuvalu. Come ogni mafioso insegna, alle minacce fa seguito una "dimostrazione" (nella fattispecie un piccolo attacco ma sufficiente a rendere l'idea). Secondo il Financial dietro al racket vi sarebbero gangs criminali attive nell'Est Europa (dove spesso la legge in materia è lacunosa).
L'ultimo caso di racket risale a poche settimane fa quando i cracker hanno pensato bene di intromettersi nelle scommesse per il Superbowl: agli "avvertimenti" ha fatto seguito la richiesta di una cifra oscillante tra i 10 e i 50 milioni di dollari. I gestori dei siti di scommesse hanno pagato? Chi lo sa, l'omertà regna anche su Internet
Il barista
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
La mente - malata - dell'essere umano non conosce proprio confini. Non si spiega altrimenti l'ultima frontiera del crimine online, quello che fa più male a chi vive solo grazie ad Internet. La notizia arrivamente direttamente dal Financial Times: in Rete esiste un racket di cracker. Il gioco di parole minimizza la portata della vicenda: in pratica, uno o più gruppi di pirati informatici chiede soldi in cambio della promessa virtuale di non mettere sotto attacco il server su cui si appoggia un sito Web. Ovviamente la richiesta non viene rivolta ad un blogger lituano o un'appassionata svedese, scanzonati e con budget zero: vittime del racket online sono i siti delle agenzie di scommesse online, laddove i soldi circolano con maggiore facilità. I gestori di questi siti hanno ricevuto esplicite minacce di attacchi in grado di paralizzare i loro sistemi informatici nelle Antille piuttosto che a Tuvalu. Come ogni mafioso insegna, alle minacce fa seguito una "dimostrazione" (nella fattispecie un piccolo attacco ma sufficiente a rendere l'idea). Secondo il Financial dietro al racket vi sarebbero gangs criminali attive nell'Est Europa (dove spesso la legge in materia è lacunosa).
L'ultimo caso di racket risale a poche settimane fa quando i cracker hanno pensato bene di intromettersi nelle scommesse per il Superbowl: agli "avvertimenti" ha fatto seguito la richiesta di una cifra oscillante tra i 10 e i 50 milioni di dollari. I gestori dei siti di scommesse hanno pagato? Chi lo sa, l'omertà regna anche su Internet
Il barista
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
giovedì, febbraio 19, 2004
SULLA GAZZETTA DI OGGI...
c'è scritto che i soldi ricavati vanno in beneficienza a un'associazione di Cesenatico.
Vittoria
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
c'è scritto che i soldi ricavati vanno in beneficienza a un'associazione di Cesenatico.
Vittoria
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
PANTANI, UN ADDIO DA 0.52 euro
Possibile che non lo scriva nessuno? La Gazzetta dello Sport, il giornale che organizza e guadagna con il Giro d'Italia ha pensato bene di invitare i suoi lettori a inviare un ultimo messaggio al Pirata. Idea nobile fino a un certo punto: ogni messaggio costava 0,52 euro. Cifra probabilmente finita nelle tasche della Gazzetta stessa (non viene specificato nulla di diverso). Bell'idea commuoversi con i soldi altrui
Candido
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
Possibile che non lo scriva nessuno? La Gazzetta dello Sport, il giornale che organizza e guadagna con il Giro d'Italia ha pensato bene di invitare i suoi lettori a inviare un ultimo messaggio al Pirata. Idea nobile fino a un certo punto: ogni messaggio costava 0,52 euro. Cifra probabilmente finita nelle tasche della Gazzetta stessa (non viene specificato nulla di diverso). Bell'idea commuoversi con i soldi altrui
Candido
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
mercoledì, febbraio 18, 2004
GRAZIE PANTANI
...per averci aperto gli animi e la bocca per gridare la nostra gioia in quelle calde estati del Giro d'Italia, quando gli altoparlati dei bagni di Romagna annunciavano la tua vittoria. Grazie per aver portato la tua semplicità ed umiltà in giro per il mondo, la stessa che purtroppo ha portato a chiuderti nel tuo piccolo mondo e stare solo fino alla fine.
Addio, ma ricordati che qualcuno che ti pensa ci sarà sempre, alla faccia di chi ti voleva uno sportivo e uomo fallito.
Gio
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
...per averci aperto gli animi e la bocca per gridare la nostra gioia in quelle calde estati del Giro d'Italia, quando gli altoparlati dei bagni di Romagna annunciavano la tua vittoria. Grazie per aver portato la tua semplicità ed umiltà in giro per il mondo, la stessa che purtroppo ha portato a chiuderti nel tuo piccolo mondo e stare solo fino alla fine.
Addio, ma ricordati che qualcuno che ti pensa ci sarà sempre, alla faccia di chi ti voleva uno sportivo e uomo fallito.
Gio
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
martedì, febbraio 17, 2004
ADDIO PANTANI, UNA TENAGLIA STRINGE LO STOMACO
Il Pirata se ne è andato per sempre. Una notizia che ti prende lo stomaco e te lo stringe come una tenaglia. Impossibile collegare l'idea di un 34enne osannato in tutto il mondo finito e dimenticato solo in una stanza di un residence a Rimini. Penso a cosa sia passato per la mente di Pantani in quella settimana chiuso dentro nel residence. Gli saranno passati davanti gli anni migliori e le aule di tribunali. Forse è sempre stato solo, sia in sella alla bici che davanti alle accuse di frode.
Lui che ha vinto Giro e Tour, lui che ha spinto centinaia di italiani a salire in sella ad una bici e a fare ore sotto il sole per gridare "forza Pantani". Io me lo ricordo come nacque la leggenda di Pantani, il brutto anatroccolo da Cesenatico sulla vetta del mondo. Come dimenticare quei giorni? Era uno sconosciuto con la maglia della Carrera-Tassoni quando cominciava a seminare tutti in salita. E non era un pomeriggio casuale, uno di quelli in cui tutto ti fila per il verso giusto. Era l'inizio di un Campione che credo abbia fatto per il ciclismo quanto Alberto Tomba ha dato allo sci. Per anni il ciclismo è stato Pantani. Quando vinceva e poi, quando non vinceva. Poche persone segnano così uno sport. Lui l'ha fatto ma purtroppo è successo anche il contrario. Lo sport l'ha segnato in modo indelebile. Per sempre. Adesso il ciclismo non sarà più lo stesso. Anche lo sport non sarà più lo stesso. Lui ha scollinato chissà dove ma ogni volta che sentiremo il suo nome ci tornerà quella tenaglia allo stomaco.
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
Il Pirata se ne è andato per sempre. Una notizia che ti prende lo stomaco e te lo stringe come una tenaglia. Impossibile collegare l'idea di un 34enne osannato in tutto il mondo finito e dimenticato solo in una stanza di un residence a Rimini. Penso a cosa sia passato per la mente di Pantani in quella settimana chiuso dentro nel residence. Gli saranno passati davanti gli anni migliori e le aule di tribunali. Forse è sempre stato solo, sia in sella alla bici che davanti alle accuse di frode.
Lui che ha vinto Giro e Tour, lui che ha spinto centinaia di italiani a salire in sella ad una bici e a fare ore sotto il sole per gridare "forza Pantani". Io me lo ricordo come nacque la leggenda di Pantani, il brutto anatroccolo da Cesenatico sulla vetta del mondo. Come dimenticare quei giorni? Era uno sconosciuto con la maglia della Carrera-Tassoni quando cominciava a seminare tutti in salita. E non era un pomeriggio casuale, uno di quelli in cui tutto ti fila per il verso giusto. Era l'inizio di un Campione che credo abbia fatto per il ciclismo quanto Alberto Tomba ha dato allo sci. Per anni il ciclismo è stato Pantani. Quando vinceva e poi, quando non vinceva. Poche persone segnano così uno sport. Lui l'ha fatto ma purtroppo è successo anche il contrario. Lo sport l'ha segnato in modo indelebile. Per sempre. Adesso il ciclismo non sarà più lo stesso. Anche lo sport non sarà più lo stesso. Lui ha scollinato chissà dove ma ogni volta che sentiremo il suo nome ci tornerà quella tenaglia allo stomaco.
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
mercoledì, febbraio 04, 2004
MANIFESTAZIONE PER INGRID BETANCOURT
"INGRID E' IN MANO DELLA FARC - FORZE ARMATE RIVOLUZIONARIE - SAPPIAMO che il governo della Colombia e' restio a trattare la sua liberta', cosi' come la liberta' di altri 3000 mila prigionieri scomodi alle linee poco chiare del presidente Uribe. NAMIR - INSIEME AD OSSIGENO - associazione onlus contro qualsiasi discriminazione, partecipa in questa battaglia per la liberta' - cosi' come altre volte ci siamo schierati in favore della liberta' di stampa, contro il razzismo, e contro la guerra.
INGRID BETANCOURT, non solo rappresenta le DONNE, che lottano per un mondo migliore, ma ha cercato, senza mezzi termini, di opporsi ai trafficanti di droga, vera piaga per una societa' migliore in Colombia, lei e' l'opposzione ai sistemi forti del potere, e praticita' umana di esempio per le generazioni future.
Il 23 febbraio la Camera dei deputati discuterà la mozione presentata da Katia Bellillo presidente dell'associazione OSSIGENO onlus, la mozione è stata sottoscritta da oltre 60 parlamentari di ogni schieramento politico e chiede al governo italiano che si attivi in tutte le iniziative politiche e diplomatiche, a livello internazionale, affinché siano riprese le trattative tra il Governo colombiano ed i guerriglieri e si giunga ad uno scambio di prigionieri a fini umanitari.
Il 24 febbraio la mozione verrà votata, per questo vi invitiamo a venire tutti a Roma, a piazza Montecitorio dalle 11 alle 13 per manifestare insieme ai parlamentari la solidarietà per Ingrid, la nostra volontà a difendere la democrazia e la partecipazione , per dar corpo e voce a chi non ha la possibilità di dire e fare.
Con questa manifestazione L'ITALIA FINALMENTE si unirà alle tante altre iniziative che si svolgeranno in tutto il mondo per dare voce a chi non ce l'ha più.
Come accade nelle altre capitali sarebbe splendido se porterete con voi una maschera bianca, la maschera dei cancellati
Per aderire ALLA MANIFESTAZIONE o un vostro messaggio di solidarieta'
inviare una mail a:
REDAZIONE NAMIR - aaluana@tiscali.it "
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
"INGRID E' IN MANO DELLA FARC - FORZE ARMATE RIVOLUZIONARIE - SAPPIAMO che il governo della Colombia e' restio a trattare la sua liberta', cosi' come la liberta' di altri 3000 mila prigionieri scomodi alle linee poco chiare del presidente Uribe. NAMIR - INSIEME AD OSSIGENO - associazione onlus contro qualsiasi discriminazione, partecipa in questa battaglia per la liberta' - cosi' come altre volte ci siamo schierati in favore della liberta' di stampa, contro il razzismo, e contro la guerra.
INGRID BETANCOURT, non solo rappresenta le DONNE, che lottano per un mondo migliore, ma ha cercato, senza mezzi termini, di opporsi ai trafficanti di droga, vera piaga per una societa' migliore in Colombia, lei e' l'opposzione ai sistemi forti del potere, e praticita' umana di esempio per le generazioni future.
Il 23 febbraio la Camera dei deputati discuterà la mozione presentata da Katia Bellillo presidente dell'associazione OSSIGENO onlus, la mozione è stata sottoscritta da oltre 60 parlamentari di ogni schieramento politico e chiede al governo italiano che si attivi in tutte le iniziative politiche e diplomatiche, a livello internazionale, affinché siano riprese le trattative tra il Governo colombiano ed i guerriglieri e si giunga ad uno scambio di prigionieri a fini umanitari.
Il 24 febbraio la mozione verrà votata, per questo vi invitiamo a venire tutti a Roma, a piazza Montecitorio dalle 11 alle 13 per manifestare insieme ai parlamentari la solidarietà per Ingrid, la nostra volontà a difendere la democrazia e la partecipazione , per dar corpo e voce a chi non ha la possibilità di dire e fare.
Con questa manifestazione L'ITALIA FINALMENTE si unirà alle tante altre iniziative che si svolgeranno in tutto il mondo per dare voce a chi non ce l'ha più.
Come accade nelle altre capitali sarebbe splendido se porterete con voi una maschera bianca, la maschera dei cancellati
Per aderire ALLA MANIFESTAZIONE o un vostro messaggio di solidarieta'
inviare una mail a:
REDAZIONE NAMIR - aaluana@tiscali.it "
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venerdì, gennaio 23, 2004
IL NUOVO B. ONLINE
Il presidente del consiglio non ha perso tempo. Appena fatto il tagliando ha aggiornato anche la sua foto nell'apertura del sito di Forza Italia. Più tempo reale di così
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Il presidente del consiglio non ha perso tempo. Appena fatto il tagliando ha aggiornato anche la sua foto nell'apertura del sito di Forza Italia. Più tempo reale di così
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giovedì, gennaio 22, 2004
11 SETTEMBRE, POLEMICA INFINITA
"Domani è il giorno zero". "Domani comincia la partita". Frasi generiche e normali pronunciate all'indomani di un impegno di campionato? Magari. Si tratta invece di due passaggi contenuti in un'intercettazione telefonica che avrebbe potuto cambiare le sorti del mondo intero. Quelle stramaledette parole sono finite su un nastro dell'intelligence americana lunedì 10 settembre 2001. 24 ore prima del giorno che ha cambiato il millennio, la data paragonabile solo alla Caduta del Muro, alla fine della Seconda Guerra Mondiale e alla scoperta dell'America stessa. Oggi, a tre anni di distanza, l'America indaga su un senatore a cui furono segnalate quelle frasi e che non si preoccupò. Si tratta del repubblicano Richard C. Shelby
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"Domani è il giorno zero". "Domani comincia la partita". Frasi generiche e normali pronunciate all'indomani di un impegno di campionato? Magari. Si tratta invece di due passaggi contenuti in un'intercettazione telefonica che avrebbe potuto cambiare le sorti del mondo intero. Quelle stramaledette parole sono finite su un nastro dell'intelligence americana lunedì 10 settembre 2001. 24 ore prima del giorno che ha cambiato il millennio, la data paragonabile solo alla Caduta del Muro, alla fine della Seconda Guerra Mondiale e alla scoperta dell'America stessa. Oggi, a tre anni di distanza, l'America indaga su un senatore a cui furono segnalate quelle frasi e che non si preoccupò. Si tratta del repubblicano Richard C. Shelby
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mercoledì, gennaio 21, 2004
HACKER, CRACKER: NON CONFONDIAMOLI
"Spett. Redazione, Vi scrivo a nome dell'organizzazione di cui sono coordinatore, l'HANC (Hackers Are Not Crackers). HANC si occupa di ridare giustizia alla comunita' Hacker impegnandosi a diffonderne il vero significato e l'etica che la contraddistingue. Lo scopo di questa e-mail è segnalarvi uno scorretto uso del termine "Hacker". Ci e' stato segnalato un articolo intitolato "Hacker: le Br li paga, Osama no" in cui viene accusata la comunità hacker di essere dei veri e propri terroristi. Ciò che teniamo a sottolineare è che l'hacking non ha nulla a che fare con la pirateria informatica nè con il terrorismo. Le attività della comunità Hacker spaziano dallo sviluppo software Open Source alla ricerca in campo sistemistico e/o nella sicurezza informatica. Gli attacchi ad enti, aziende e privati allo scopo di danneggiare i sistemi informatici sono da attribuire ai Crackers, essi sono i veri pirati informatici. Gli Hackers sono infatti l'antitesi dei Crackers. Una persona che si macchia di un crimine come il terrorismo non puo' essere definita Hacker in quanto "l'etica Hacker" è contraria a fenomeni simili. Pertanto vi chiediamo una rettifica del documento utilizzando termini più appropriati per definire coloro che commettono crimini informatici, come Cracker o Pirata Informatico. Purtroppo oggi i media tendono a confondere questi due termini, ignorando quale sia il vero significato del termine Hacker, che per definizione non indica il "Pirata informatico". Potere trovarne una definizione piu' appropriata nella home page del nostro sito. Oppure potete avvalervi dello Jargon File (autorita' massima per quanto riguarda i termini informatici). Siamo consapevoli che il luogo comune vede l'hacker come una figura negativa con scopi distrutti, artefice di azioni di pirateria informatica. Questo luogo comune e' sbagliato e l'HANC sta lavorando per invertire questa tendenza.
Nell'augurio di aver contribuito a migliorare il vostro gia' ottimo servizio, Vi faccio presente che questa e-mail ed eventuali repliche verranno pubblicate sul nostro sito in modo da rendere partecipe la comunita' delle nostre attivita'.
Pierpaolo Sicilia
Preso atto della precisazione. Ai lettori l'arduo commento
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"Spett. Redazione, Vi scrivo a nome dell'organizzazione di cui sono coordinatore, l'HANC (Hackers Are Not Crackers). HANC si occupa di ridare giustizia alla comunita' Hacker impegnandosi a diffonderne il vero significato e l'etica che la contraddistingue. Lo scopo di questa e-mail è segnalarvi uno scorretto uso del termine "Hacker". Ci e' stato segnalato un articolo intitolato "Hacker: le Br li paga, Osama no" in cui viene accusata la comunità hacker di essere dei veri e propri terroristi. Ciò che teniamo a sottolineare è che l'hacking non ha nulla a che fare con la pirateria informatica nè con il terrorismo. Le attività della comunità Hacker spaziano dallo sviluppo software Open Source alla ricerca in campo sistemistico e/o nella sicurezza informatica. Gli attacchi ad enti, aziende e privati allo scopo di danneggiare i sistemi informatici sono da attribuire ai Crackers, essi sono i veri pirati informatici. Gli Hackers sono infatti l'antitesi dei Crackers. Una persona che si macchia di un crimine come il terrorismo non puo' essere definita Hacker in quanto "l'etica Hacker" è contraria a fenomeni simili. Pertanto vi chiediamo una rettifica del documento utilizzando termini più appropriati per definire coloro che commettono crimini informatici, come Cracker o Pirata Informatico. Purtroppo oggi i media tendono a confondere questi due termini, ignorando quale sia il vero significato del termine Hacker, che per definizione non indica il "Pirata informatico". Potere trovarne una definizione piu' appropriata nella home page del nostro sito. Oppure potete avvalervi dello Jargon File (autorita' massima per quanto riguarda i termini informatici). Siamo consapevoli che il luogo comune vede l'hacker come una figura negativa con scopi distrutti, artefice di azioni di pirateria informatica. Questo luogo comune e' sbagliato e l'HANC sta lavorando per invertire questa tendenza.
Nell'augurio di aver contribuito a migliorare il vostro gia' ottimo servizio, Vi faccio presente che questa e-mail ed eventuali repliche verranno pubblicate sul nostro sito in modo da rendere partecipe la comunita' delle nostre attivita'.
Pierpaolo Sicilia
Preso atto della precisazione. Ai lettori l'arduo commento
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venerdì, gennaio 09, 2004
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO: SANREMO, QUALE CONTRO-PROGRAMMAZIONE
Per la prima volta dopo tante stagioni l'anno scorso Rai e Mediaset si sono date battaglia anche nella settimana del Festival di Sanremo. Le reti del Biscione hanno messo in palinsesto programmi in grado di dar fastidio alla kermesse canora organizzata e condotta da Pippo Baudo. Morale della favola: Mediaset ha messo ko la Rai, costringendola ad ascolti Auditel "normali". Quest'anno qualcosa è cambiato: l'amico dell'amico è passato in cabina di regia all'Ariston e chissà se ci sarà ancora la battaglia degli ascolti al Festival di Sanremo.
Matteo
Ai lettori l'ardua risposta: quale contro-programmazione?
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Per la prima volta dopo tante stagioni l'anno scorso Rai e Mediaset si sono date battaglia anche nella settimana del Festival di Sanremo. Le reti del Biscione hanno messo in palinsesto programmi in grado di dar fastidio alla kermesse canora organizzata e condotta da Pippo Baudo. Morale della favola: Mediaset ha messo ko la Rai, costringendola ad ascolti Auditel "normali". Quest'anno qualcosa è cambiato: l'amico dell'amico è passato in cabina di regia all'Ariston e chissà se ci sarà ancora la battaglia degli ascolti al Festival di Sanremo.
Matteo
Ai lettori l'ardua risposta: quale contro-programmazione?
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giovedì, gennaio 08, 2004
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO: ESSO ITALIANA LICENZIA
La multinazionale americana ExxonMobil, attualmente è la più grande società petrolifera del mondo per fatturato, utili ed efficienza. Nei primi nove mesi del 2003, infatti, ha totalizzato utili per 15 miliardi di dollari, dei quali 121 milioni di euro realizzati dalla sua affiliata ESSO ITALIANA S.r.l.. Per ridurre i costi ed aumentare i suoi profitti, in data 27/11/2003, ha presentato al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali il "piano di mobilità" che prevede il licenziamento di 460 dipendenti in Italia (... e l'INPS paga), malgrado la società sia in attivo. "Stranamente" i mass-media, nonostante lo sciopero nazionale dei dipendenti ESSO del 19/12/2003 (che ha visto la massiccia partecipazione del personale), non sono intervenuti e non ne hanno parlato, sebbene ripetutamente informati nei giorni precedenti l'evento. Sembrerebbe che qualcuno abbia interesse che la cosa non si sappia. Ma noi riteniamo invece sia giusto che, in democrazia, tali informazioni siano di pubblico dominio. Per tale ragione ti chiediamo di aiutarci a diffondere questa notizia via e-mail, girando la presente ai tuoi amici e/o conoscenti. Grazie della collaborazione.
Marina
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La multinazionale americana ExxonMobil, attualmente è la più grande società petrolifera del mondo per fatturato, utili ed efficienza. Nei primi nove mesi del 2003, infatti, ha totalizzato utili per 15 miliardi di dollari, dei quali 121 milioni di euro realizzati dalla sua affiliata ESSO ITALIANA S.r.l.. Per ridurre i costi ed aumentare i suoi profitti, in data 27/11/2003, ha presentato al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali il "piano di mobilità" che prevede il licenziamento di 460 dipendenti in Italia (... e l'INPS paga), malgrado la società sia in attivo. "Stranamente" i mass-media, nonostante lo sciopero nazionale dei dipendenti ESSO del 19/12/2003 (che ha visto la massiccia partecipazione del personale), non sono intervenuti e non ne hanno parlato, sebbene ripetutamente informati nei giorni precedenti l'evento. Sembrerebbe che qualcuno abbia interesse che la cosa non si sappia. Ma noi riteniamo invece sia giusto che, in democrazia, tali informazioni siano di pubblico dominio. Per tale ragione ti chiediamo di aiutarci a diffondere questa notizia via e-mail, girando la presente ai tuoi amici e/o conoscenti. Grazie della collaborazione.
Marina
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mercoledì, gennaio 07, 2004
ARMANI 2
Odio i prepotenti, specie quelli ricchi ma ho il vago sospetto, come un'ombra, che lui un po' l'abbia fatto apposta, non so. Magari sono pregiudizi, con la rete un sacco di gente pensava di fare i soldi facili. Certo che se dovessi far parte di una giuria non penserei di darle un valore, a questa mia sensazione, non è un come "ragionevole dubbio". la legge, mi pare, parla chiaro: lui si chiama Armani, lui ha registrato per primo il dominio, che altro vogliono? E' che ormai in italia la legge è uguale per chi?
Teq
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Odio i prepotenti, specie quelli ricchi ma ho il vago sospetto, come un'ombra, che lui un po' l'abbia fatto apposta, non so. Magari sono pregiudizi, con la rete un sacco di gente pensava di fare i soldi facili. Certo che se dovessi far parte di una giuria non penserei di darle un valore, a questa mia sensazione, non è un come "ragionevole dubbio". la legge, mi pare, parla chiaro: lui si chiama Armani, lui ha registrato per primo il dominio, che altro vogliono? E' che ormai in italia la legge è uguale per chi?
Teq
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lunedì, gennaio 05, 2004
GOOGLEBOMBING ARMANI: PERCHE' SPRECARLO?
La Rete si mobilita per il caso Armani. Gnueconomy lancia la campagna ARMANI ANCH'IO con tanto di banner per far sbarellare Google. Lui scrive: "Credo infatti che questa sia una splendida occasione per dimostrare che i tanti, la massa, sono più forti di un unico prepotente. E che iniziative in fondo innocue e divertenti possano in questo caso assumere un significato che vada oltre la burla. La cosa cui tengono maggiormente è essere trovati dai propri potenziali clienti? Beh, googlebombiamoli. Linkate il nome Armani ad una brutta parola del dizionario, oppure al sito del maggior concorrente, così: Armani. Copiate e incollate questo codice sul vostro sito: (....) Create sul vostro blog un post dal titolo “Armani” e poi reindirizzatelo su una pagina alla cazzo".
Idea giusta ma perchè mandarli su siti alla cazzo? Non disperdiamo i clic: io li mando su THE HUNGERSITE. Così con un clic si sfama un bimbo. Alla faccia della moda.
L'Armani Barista
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La Rete si mobilita per il caso Armani. Gnueconomy lancia la campagna ARMANI ANCH'IO con tanto di banner per far sbarellare Google. Lui scrive: "Credo infatti che questa sia una splendida occasione per dimostrare che i tanti, la massa, sono più forti di un unico prepotente. E che iniziative in fondo innocue e divertenti possano in questo caso assumere un significato che vada oltre la burla. La cosa cui tengono maggiormente è essere trovati dai propri potenziali clienti? Beh, googlebombiamoli. Linkate il nome Armani ad una brutta parola del dizionario, oppure al sito del maggior concorrente, così: Armani. Copiate e incollate questo codice sul vostro sito: (....) Create sul vostro blog un post dal titolo “Armani” e poi reindirizzatelo su una pagina alla cazzo".
Idea giusta ma perchè mandarli su siti alla cazzo? Non disperdiamo i clic: io li mando su THE HUNGERSITE. Così con un clic si sfama un bimbo. Alla faccia della moda.
L'Armani Barista
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ARMANI, DON CHISCIOTTE O TESTARDO SENZA LIMITI?
Esistono ancora ideali per cui battersi? Domanda scontata, risposta altrettanto scontata. Ma è assolutamente originale l’ideale per il quale un imprenditore ha perso praticamente tutto. Lavoro, moglie, salute. A fargli perdere anche il nome aveva già provveduto un giudice, negandogli il diritto di stare su Internet con il proprio cognome. Il perché è scritto nella sentenza 634/2003 della Prima Sezione del Tribunale Civile di Bergamo dove “in nome del popolo italiano” il dominio armani.it non spetta più al primo che l’ha depositato e registrato (leggasi Luca Armani) bensì all’onnipotente stilista.
Non è il caso di entrare nel merito della sentenza in un Paese dove fanno strada quelli bravi a farsi leggi su misura.
E’ l'occasione invece di raccontare come possa cambiare la vita di un uomo. Un uomo convinto di essere nel giusto e nel giusto arrovellarsi giorno e notte. Un Don Chisciotte che combatte i mulini a vento e non si arrende. Non si arrende davanti alla sentenza pur non avendo i soldi per ricorrere in appello. Non si arrende davanti alla penale da pagare per ogni giornata di sua “abusiva” presenza sul Web. Non si arrende al punto che, abbandonato dagli affetti più cari e dai dipendenti, decide di incaponirsi sempre di più – convinto di essere nel giusto – e di iniziare lo sciopero della fame. Cosa si può dire di un uomo simile? Pazzo da legare. Testardo come un mulo. Incapace di accettare la sconfitta. Caparbio.
Il Barista Armani
Mercoledì 31 dicembre Gianluca Armani ha sospeso lo sciopero della fame.
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Esistono ancora ideali per cui battersi? Domanda scontata, risposta altrettanto scontata. Ma è assolutamente originale l’ideale per il quale un imprenditore ha perso praticamente tutto. Lavoro, moglie, salute. A fargli perdere anche il nome aveva già provveduto un giudice, negandogli il diritto di stare su Internet con il proprio cognome. Il perché è scritto nella sentenza 634/2003 della Prima Sezione del Tribunale Civile di Bergamo dove “in nome del popolo italiano” il dominio armani.it non spetta più al primo che l’ha depositato e registrato (leggasi Luca Armani) bensì all’onnipotente stilista.
Non è il caso di entrare nel merito della sentenza in un Paese dove fanno strada quelli bravi a farsi leggi su misura.
E’ l'occasione invece di raccontare come possa cambiare la vita di un uomo. Un uomo convinto di essere nel giusto e nel giusto arrovellarsi giorno e notte. Un Don Chisciotte che combatte i mulini a vento e non si arrende. Non si arrende davanti alla sentenza pur non avendo i soldi per ricorrere in appello. Non si arrende davanti alla penale da pagare per ogni giornata di sua “abusiva” presenza sul Web. Non si arrende al punto che, abbandonato dagli affetti più cari e dai dipendenti, decide di incaponirsi sempre di più – convinto di essere nel giusto – e di iniziare lo sciopero della fame. Cosa si può dire di un uomo simile? Pazzo da legare. Testardo come un mulo. Incapace di accettare la sconfitta. Caparbio.
Il Barista Armani
Mercoledì 31 dicembre Gianluca Armani ha sospeso lo sciopero della fame.
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