giovedì, giugno 24, 2004

CARO PRETE TI SCRIVO, COSI' MI VOTI UN PO'

Nella bianchissima e ormai ex-celodurista Bergamo, qualche aspirante consigliere comunale azzurro non lascia nulla di intentato per raccattare voti. Così tale Claudio Pelis prende carta e penna e invia una letterina a tutti i sacerdoti cittadini. "Sono cattolico, sono il fratello di don Tullio Pellis, che con Padre Angelo, Padre Fausto, Suor Giovanna ed Elvira costituiscono la meravigliosa famiglia in cui sono cresciuto". Nemmeno don Camillo era arrivato a tanto.

ECCO IL TESTO DELLA LETTERA

Stimato Reverendo,
pur nell’imbarazzo di “contribuire” all’eccesso di corrispondenza da cui tutti siamo assaliti in questi giorni di campagna elettorale, sento il dovere di rivolgermi ad amici, parenti e conoscenti per segnalare la mia presenza, il 12 e 13 giugno prossimi, tra i candidati di Forza Italia al Consiglio Comunale di Bergamo.
Affido al depliant allegato una più particolareggiata descrizione dell’attività, pubblica e professionale, da me svolta in varie situazioni e ambienti: presentare il proprio curriculum vitae è sempre un poco sgradevole, ma utile a descrivere con quale bagaglio di esperienze personali, politiche e amministrative un candidato chiede il consenso dell’elettorato. Così come mi è disagevole, ma opportuno per meglio configurarle la mia immagine e storia personale, informarla che sono il fratello di don Tullio Pelis, che con Padre Angelo, Padre Fausto, Suor Giovanna ed Elvira costituiscono la meravigliosa famiglia in cui sono cresciuto: sono molto imbarazzato (soprattutto con i miei stessi (!) sorelle e fratelli, per la sgradevole sensazione di strumentalizzare una situazione che il Cielo mi ha regalato (senza alcun merito!), ma ogni persona è una storia e questa è quella con la quale ho sempre testimoniato la mia partecipazione alla vita pubblica. Le ricordo soltanto quando, come Assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Bergamo, affrontai “epiche” battaglie a fianco della Chiesa bergamasca e spuntai il primo Piano di diritto allo Studio davvero paritario (tant’è che, a esempio, le convenzioni con le Scuole Materne cattoliche passarono da quattro a ventidue!!). Poi le cose sono oggettivamente peggiorate… ed eccomi pronto ad altre battaglie!
Bergamo sa sempre è considerata Città a misura d’uomo e la sua Amministrazione si è distinta in Italia e in Europa per capacità e correttezza: non è mai stata questione di schieramenti partitici, ma di felice scelta delle persone. A differenza di altri appuntamenti elettorali, quello amministrativo consente infatti una scelta più rivolta alla persona, che non ai partiti: sarò quindi lieto di incontrare chiunque voglia approfondire la mia conoscenza e, soprattutto, la mia proposta di impegno per riprodurre il primato della politica come cultura del confronto e proposta di servizio e, in particolare, per offrire nuovamente alla nostra Città il contributo delle mie esperienze, specialmente nei settori della Scuola, della Cultura e dei Servizi alla Persona e alla Famiglia.
Con viva cordialità, porgo cari saluti e… auguri di buon voto!

Claudio Pelis


PS= il candidato Pelis (FI) al primo turno ha raccolto 129 voti.


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mercoledì, giugno 23, 2004

DALLA COREA AL BULGARIA: TUTTO UGUALE

Quello di ieri sera è stato un ritorno al futuro per la nostra nazionale di calcio. Un deja vu penoso, una bruttissima copia del fondo che credevamo di aver toccato il 18 giugno 2002 contro la Corea del Sud ai Mondiali. Eppure quell'infame batosta non è servita a nulla. E oggi siamo ancora al 18 giugno. Il Gattopardo, in confronto, è roba da educande.
Cosa è cambiato da quel giorno? Niente. Abbiamo lo stesso inetto presidente federale (gli scheletri prima o poi si vergogneranno e usciranno dal suo armadio sempre troppo stretto). Lo stesso allenatore incapace di capire che il calcio non è più quello del primo non prenderle e della testardaggine di prendersela ancora una volta con un direttore di gara e non con i suoi brocchi. Gran parte dei giocatori sono rimasti quelli, sempre viziati e con uno specchio personale in cui guardarsi. Nel frattempo in Italia società spa che non pagano le tasse s'iscrivono ai campionati, qualche squadra viene prima castigata e poi promossa (del resto il pentitismo per noi è un marchio doc), un tribunale civile decide la composizione dei campionati di B (per la A è meglio lasciar fare al Manovratore)e uno spareggio di serie C si trasforma in un fight club.

E noi dovremmo continuare a seguire questo circo?


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