giovedì, aprile 14, 2005

LETTERA A UN INTERISTA MAI VINCENTE

Caro interista, oggi mi sento un po' come te. Io juventino capisco i tuo dolori eterni per una squadra incolore, senza capo nè coda, incapace di ritrovare l'anima nella partita che può valere una stagione intera.

Caro interista, tu mi puoi comprendere: tu ormai vaccinato a figuracce come quelle vista in diretta ieri sera, tu incline a pareggi abulici e sciatti capirai quanta rabbia si prova a venire eliminati da undici scarponi britannici.
Capisco cosa provi quando vedi in campo uno a scelta tra Kily-VanDerMeyde-Gamarra-Burdisso: l'ho sentito sulla mia pelle ogni volto che Olivera toccava palla, meritandosi a fondo quel soprannome che si porta dietro. Avverto la tua rabbia con un allenatore che sbaglia formazione iniziale e rincorre errori su errori a partita iniziata.

Concordo con te nel criticare una società non lungimirante: Moratti compra tutto il comprabile, la triade piazza tutto il piazzabile.

Caro interista, tu sai bene cosa significa vedere gli altri vincere. Spero che il mio sentirmi interista si fermi qua.


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mercoledì, aprile 13, 2005

BESTIALE

Hope è nata l’8 marzo 2005 nel Golfo di San Lorenzo, in Canada, uno dei luoghi in cui si concentrerà l’attività di caccia alle foche: 319.000 cuccioli che, come Hope, in questi giorni stanno muovendo i primi incerti passi sui ghiacciai, saranno uccisi.
La morte a cui vanno incontro è violenta e crudele: colpiti ripetutamente con un bastone, trascinati sul ghiaccio con uncini di acciaio e, in molti casi, scuoiati vivi. Tutto questo per ricavare pelli e pellicce, destinati in parte al mercato italiano.

You can stop it



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domenica, aprile 10, 2005

BLOG FOR FREEDOM

Sempre più dura la vita in Iran. Nonostante il mondo intero abbia salutato come epocale la stretta di mano (vera o presunta) tra Khatami, Katsav e Assad in occasione dei funerali del Papa, nello Stato islamico la libertà è ben lungi dal mettere radici. Così può capitare che finiscano dietro le sbarre iraniane moglie e marito,la seconda per aver difeso il primo accusato di diffondere - tramite il blog - idee personali. Lei è Najmeh Oumidparvar, lui Mohamad Reza Nasab Abdolahi. Lei, incinta di quattro mesi, è stata rilasciata dopo 24 giorni di detenzione e presto tornerà ad aggiornare il blog. Lui da due mesi è in cella.

La mattina del suo arresto Najmeh ha rilasciato un'intervista alla radio tedesca Deutsche Welle. Qualche giorno prima aveva messo in Rete un post scritto dal marito ancora libero dove rivendicava il diritto di esprimersi liberamente. "Anche se sto aspettando la polizia che mi ammanetti" scriveva l'iraniano.

Fonte: Reporters Sans Frontières

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