mercoledì, dicembre 12, 2007


11 DICEMBRE 1973, CACCIA ALLA BENZINA

Milano ore 17.45. La caccia al tesoro comincia. Il tesoro chiamasi carburante, benzina verde o diesel che sia. La caccia significa fare il pieno o quantomeno garantirsi la mobilità sino al weekend. Ma “cacciare” sta sia per procurarsi l’oro nero in questo secondo giorno di sciopero selvaggio degli autotrasportatori che per arrivare prima di un altro cacciatore, un automobilista col serbatoio in riserva o terrorizzato da una simile eventualità.

Inutile provare alla stazione di servizio davanti all'ufficio, preda troppo in vista per centinaia di colleghi che monitorano giustamente la situazione guardando fuori dalla finestra. Sulle pompe fin dalle 13 spunta il cartello “esaurito” ben visibile a lunga distanza. Qualcuno spera in qualche goccia rimanentene e gira a mo’ di avvoltoio ma non c’è trippa per gatti.

Tangenziale Est direzione Venezia, ore 17,55: altra tappa della caccia al tesoro. Le pompe non sono esaurite ma la coda di auto-cacciatrici non porta con sì buone nuove. Anzi offre il fianco a una domanda marzulliana: il gioco vale la candela? Mettersi in coda qua non è garanzia di trovare ancora carburante quando toccherà a noi. E quindi? Nel dubbio si tira dritto.

"Bel colpo i benzinai"
Altro benzinaio ad Agrate Brianza, altra battuta a vuoto. Alle 18 stessa coda, stesso dilemma sulla convenienza. Unica eccezione un automobilista che pensa ad alta voce: “Bel colpo i benzinai, svuotano in poche ore tutte le riserve di oro nero”. Nel Paese dei furbi, qualcun altro tenta di aggirare la lunga coda ma oggi rischia di passare da cacciatore a preda.

Già l’oro nero. Il petrolio. Adesso più che mai si capisce quanto la benzina sia sempre più simile all’aria che respiriamo. Per qualsiasi motivo si chiudano i rubinetti di verde o diesel (sciopero dei benzinai, degli autotrasportatori, tagli di produzione Opec o chicchessia) la nostra vita ne risente. In peggio. Chi c’era ripensa in queste ore alla crisi petrolifera del 1973, chi non c’era si accontenta di Wikipedia: “il 23 novembre 1973 il governo italiano vara severe misure di austerità energetica per contrastare la crisi petrolifera successiva alla guerra del Kippur: divieto di circolazione delle auto nei giorni festivi, ulteriore aumento del prezzo della benzina, chiusura obbligatoria alle 23 per televisioni, cinema, locali e ristoranti”.

Non resta che attendere i risultati della precettazione e convincersi di non essere nel 1973.

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