giovedì, settembre 09, 2004

UN GUARDASPALLE PER MICHAEL MOORE


Caro Michael Moore, faresti molto bene a guardarti le spalle più di quanto non fai sinora. Un'auto pirata, una pallottola vagante o una nuova variante della ricina potrebbero metterti a tacere prima del due novembre prossimo. Troppo forte il messaggio anti-Bush contenuto nel film "Fahreneit 9/11" per pensare che quest'uomo abbia una vita lunga e soprattutto normale. Si accusa apertamente la dinastia Bush di aver fatto affari con i Bin Laden prima e dopo l'attacco, i sauditi di aver finanziato i terroristi ma la vergogna più grande è quella dei falsi allarmi terrorismo. Proprio come scrisse Orwell in "Big Brother": la paura unisce un popolo. Basta dargli motivo di aver paura e la massa sarà dalla tua parte. Motivi mr Bush ne ha dati molti tranne uno: sè stesso. E' probabilmente di lui che gli americani devono aver paura, della sua incapacità e della sua voglia di far soldi sulla pelle della gente.

Tanti gli spunti allarmanti che Michael Moore evidenzia: la visita ufficiale a gennaio 2001 dei Talebani nel Texas; i legami della Halliburton con Iran e Iraq pre-guerra; i manager della famiglia Bush nominati ambasciatori in Arabia; Bush sr ancora membro di un Cda con i Bin Laden; l'Fbi che indaga sui pacifisti e lascia andare la famiglia di Osama l'indomani dell'11 settembre.

E gli orrori della guerra? Rumsfeld che parla di attacchi mirati e la telecamera che punta un bambino martoriato, i soldati che non ne possono più di starsene al fronte, i membri del Congresso che si guardano bene da mandare i propri figli a combattere.

Da guerra nasce guerra



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