giovedì, dicembre 29, 2005


"VOLO ALASKA 536: PRECIPITIAMO MA MI SCATTO UNA FOTO"

Un rumore improvviso. L'aereo traballa e comincia a perdere quota. A bordo il panico: le maschere dell'ossigeno si staccano e i passeggeri maledicono tutte le volte in cui non hanno prestato attenzione alle hostess che spiegano come usare l'ossigeno. Scena da brividi per i 140 passeggeri del volo 536 Alaska Airlines decollato nel giorno di Santo Stefano dall'aeroporto Tacoma di Seattle. Eppure, nella frenesia generale, Jeremy Hermanns ha avuto il sangue freddo di estrarre la sua macchina digitale, scattarsi una foto con la mascherina addosso e altre istantanee della situazione a bordo.

Chissà cosa sarà passato per la sua mente in quei secondi? L'ultima immagine per i suoi cari? Una testimonianza per l'immancabile inchiesta? Fattostà che ora quelle fotografie sono diventate un "caso virtuale" perché Jeremy le ha postate sul suo blog. Quattro scatti e il racconto dettagliato di un aereo in caduta libera. Un racconto "visto" da dentro. Il più reale in assoluto.

Jeremy Hermanns ha un brevetto da pilota di aereo e spiega di aver intuito subito quale fosse l'origine del problema, ossia il vano della fusoliera dove vengono stipati i bagagli. Le prime indiscrezioni confermano la sua tesi: una valigia "in overbooking" lanciata in qualche modo ha spezzato una lamina in metallo, favorendo la depressurizzazione.

IL RACCONTO INTEGRALE SUL BLOG DI JEREMY HERMANNS

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venerdì, dicembre 09, 2005

LA MELANDRI "BARBARICA"

Ho visto Giovanna Melandri intervista a "Le invasioni barbariche". Da tempo una donna della politica non accettava un confronto così diretto in tv. L'ex ministro ha risposto razionalmente a tutte le domande, non disdegnando affondi avvelenati ad avversari politici nonchè giornalisti. E' proprio vero che la cultura a volte fa la differenza. A tratti ha assunto posture e atteggiamenti identici a quelli di Massimo D'Alema. Separati alla nascita?



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venerdì, novembre 18, 2005

MINACCE VIA BLOG A UN GIUDICE


C'è poco da scherzare sui blog in America. Una donna è finita nel mirino della giustizia (anzi, vi era già ma la sua posizione si è aggravata) per colpa di un blog.

I fatti. A San Antonio, Renée Louise Halay è stata coinvolta in un processo relativo al figlio maggiore, beccato a guidare in stato d'ebbrezza, rilasciato su cauzione e quindi scoperto nuovamente al volante con i documenti scaduti. Una storiaccia di provincia che cela nei suoi meandri soldi che non ci sono, false testimonianze ed amenità varie. Un giudice, Oscar Kazen, vuol andare fino in fondo e punire chi ha violato leggi e leggine.

E la Halay per tutta risposta che fa? Posta sul suo blog le testuali parole, riferite a Kazen :"These are the traitors which have infiltrated our government at all levels. We are losing the war because we are failing to recognize the enemy. We may as well lock and load because it ain't going to get any easier."

La traduzione è sin troppo semplice e Kazen in aula dice di temere per la sua incolumità e di quella della sua famiglia. La Halay si è scusata dicendo di non voler offendere nessuno. Ma non finisce qua

Fonte: MySanAntonio

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mercoledì, novembre 16, 2005


E LA CHIAMANO EDUCAZIONE SESSUALE?

Ecco cosa insegnano in Portogallo: mentre due adulti si divertono un minore viene bellamente dimenticato sul sedile posteriore dell'auto

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lunedì, novembre 07, 2005

SCONTRI IN FRANCIA: FERMATI TRE BLOGGER

Tre minorenni, tre blog e la rivolta senza quartiere che sta distruggendo la Francia da undici giorni. Il ministro della Giustizia, Pascal Clement (un cognome, un programma per un Guardasigilli, ndr) ha annunciato oggi che la polizia francese ha arrestato tre blogger transalpini, accusandoli di aver istigato dai loro siti alla rivolta contro i gendarmi. La vicenda rasenta quasi l'assurdo eppure è quanto riportano oggi le agenzie di stampa. I blogger avevano creato tre diari virtuali grazie alla piattaforma free messa a disposizione da una radio e da lì gridavano vendetta e proponevano di attaccare i commissariati di polizia.

Sulla Rete sono monitorati giorno e notte decine di altri blog dove all'indomani della morte di Ziad e Bouna si raccolgono messaggi di addio che, puntualmente diventano istigazioni alla violenza. Come se non bastasse nei forum si è instaurata -una "competizione per scommettere quale quartiere riuscirà meglio" a dar battaglia alle forze di polizia.


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mercoledì, ottobre 26, 2005

DUEMILA MORTI AMERICANI IN IRAQ

La triste conta delle vittime ha toccato una nuovo cifra drammatica. Oggi è stato ucciso in Iraq il duemillesimo soldato americano. Si tratta di un sergente deceduto in Texas per le ferite riportate in guerra e di due commilitoni, freddati a Baghdad. L'Associated Press scrive: "Questa cifra fa sorgere ulteriori dubbi nell'opinione pubblica americana sul conflitto in Iraq, lanciato nel marzo 2003 per distruggere le presunte armi di distruzione di massa in mano a Saddam Hussein. Nessuna è mai stata trovata".

Fateci caso: da quanto non si sentono in Italia le parole "armi-di-distruzione-di massa"


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lunedì, ottobre 17, 2005

IN TV IL PROCESSO A SADDAM

Sarà trasmesso in tv il processo del secolo o del millennio che dir si voglia. Il dittatore iracheno Saddam Hussein verrà visto da tutto il mondo sedersi sul banco degli imputati, allo stesso livello dell'avvocato della pubblica accusa. Lui, che per decenni ha vissuto in una dimensione quasi divina, verrà trattato come il più comune tra i ladri di polli. Stavolta il raìs dovrà rispondere stavolta dell'assassinio di 142 curdi nel villaggio di Dujail, anno 1982. Ed è solo il primo di un lungo elenco di capi d'imputazione pronti per lui.



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lunedì, ottobre 10, 2005

ROMANZO CRIMINALE

Mai titolo fu più mai azzeccato per un film. Placido è riuscito a intrecciare Sentimenti e Sangue, fondamenta basilari nella storia della banda della Magliana. Alle due S ne andrebbe aggiunta una terza, quella di Segreti, legata alle coperture di cui hanno goduto quei criminali. Il film è bello, crudo e realistico. Scorre via tutto d'un fiato, vendetta dopo vendetta, sgozzato dopo sgozzato. Anche Accorsi una volta tanto non sembra un pesce fuor d'acqua.

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sabato, ottobre 08, 2005

TRUFFE BANCARIE ONLINE - 2 -

Non solo tale bybank fa girare email strane. Germano ci invia anche il testo di una ignota Cassarmini

Caro Cliente,

Ci interessiamo molto per la sicurezza dei nostri clienti, perche costantemente elaboriamo nuovi dati e protezioni.
Di recente le prove non autorizzate per prelevare i soldi dal conto bancario diventano regolari.

Studiamo ogni operazione con scrupolosita ed elaboriamo criteri utili per trovare operazione sospette.
In questo momento sviluppiamo un sistema di sicurezza per l'accesso elettronico del conto bancario, pronto per l'adempimento.

Il sistema Segue il a.m. criterio e in certi condizioni chiede la domanda segreta in oltre il conto corrente e l'operazione
corrente si bloccano finchÈ non si accertano i particolari di pagamento.

La invitiamo a riempire la forma supplementare di autorizzazione, necessario per l'attivazione del sistema.

Attendiamo la vostra comprensione.
Speriamo, che valuterete il nostro sistema della protezione dei dati di nuovo livello.
Ringraziamenti per la collaborazione





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venerdì, ottobre 07, 2005

TRUFFE BANCARIE ONLINE

Gira in posta elettronica questa e-mail che puzza tantissimo di truffa. Cerchiamo di starne lontani.


Egregi clienti della banca Bybank via Internet Imprese, Vi informiamo che in relazione al sovraccarico del nostro generale server bybank la nostra zona tecnice e allargata con l'aggiunta di nuovo server attualmente nella fase di test. L'indirizzo fisso del nuovo web server del servizio online banking - by-bank
Tutti i clienti devono essere soggetti alla procedura obbligatoria d'autenticazione al nuovo server per far transferire i Vostri dati d'utente con successo alla base dei dati del nuovo piu protetto server del servizio online banking.

1. Aprite la web pagina by-bank
2. Entrate nel Vostro conto ondine usando la combinazione Codice i Pin.
3. Per evitare la perdita dei Vostri dati personali e per la protezione contro assalti di "Phishing" si prega di sempre chiudere la finestra del Vostro Internet Browser al termine di lavori con la banca ondine.

Distinti saluti, il servizio d'assistenza tecnica della banca online Bybank.



Vista la valanga di cazzate contenute sopra (a partire dal fatto che nessuno dei lettori risulta aver mai attivato un conto con questi tizi), abbiamo rimosso gli indirizzi web.


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martedì, ottobre 04, 2005

KATRINA TM, IL MARCHIO DELLA VERGOGNA

Verrebbe da raccontarla proprio all'americana questa brutta storia di bramosia e crudeltà. "Business is business". Niente di più. Niente rispetto per i morti, niente rispetto per chi non ha più una casa o un riparo dalle notti umide e pericolose. Negli Stati Uniti, e precisamente in Louisiana due avvocati (presunti uomini di legge) e un imprenditore (nessuna Confindustria lo vorrebbe mai tra i soci) hanno depositato due distinte richieste di un trademark, ossia il diritto di poter sfruttare commercialmente un marchio. I tre hanno messo gli occhi sul marchio KATRINA. Sì, proprio il nome dell'uragano che ha seminato morte a casa loro potrebbe diventare presto il nome di una o più cocktail.

Quanto può essere spietata la voglia di far soldi? A questo punto non si può immaginare altro che un brevetto sulla parola TSUNAMI, su AL QAEDA, su KAMIKAZE e dintorni.

L'ultimo ad avere il nefasto colpo di genio è stato lo scorso 21 settembre Richard Sackett, 58 anni, che ha presentato richiesta al U.S. Patent and Trademark Office per affibbiare quell'assurdo nome a un cocktail. Da segnalare che la sede della società di Sackett è stata spazzata via dall'uragano, obbligandolo a trasferirsi a Fort Lauderdale.

Prima di lui due avvocati della Louisiana hanno messo nero su bianco lo stesso nome per bevande alcoliche. E non finisce qua: nel logo depositato da questi tizi (tali Andrew Vicknair e Harold Ehrenberg) campeggia la scritta Katrina, tra l'immagine dal satellite dell'uragano in arrivo e uno slogan sin troppo eloquente: Get blown away.

E se spazzasse qualcos'altro?

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venerdì, settembre 30, 2005

COMUNISTI SIAMO

Ieri sera incollati davanti ai teleschermi di Rai Uno per vedere il secondo episodio de "Il commissario Montalbano" c'erano 8.465.000 di italiani. Per un ministro si trattava di comunisti dal primo all'ultimo.

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martedì, settembre 20, 2005

IN IRAN CENSURATO BLOGROLLING.COM

Il giorno in cui il nuovo presidente iraniano ha giurato, i blogger di quel Paese si sono trovati automaticamente più isolati. I loro blogroll sono infatti scomparsi improvvisamente perché blogrolling.com è diventato oggetto di censura. Non è il primo caso di blocco di siti web ma trattasi del più recente e del più clamoroso. Negli ultimi due anni sono stati apposti i sigilli a decine di siti pornografici e di blog, come fossero la stessa identica cosa. Gran parte della censura riguarda quei diari personali non perfettamente in linea con le idee del regime.

La cosa che fa ancor più incazzare la rete di blogger iraniani è il fatto di sentirsi fino a poco tempo fa emblema della libertà di pensiero in uno Stato dove il governo ha il pieno contorllo di stampa, radio e - ovviamente - televisione.

PS - Mojtaba Samienejad, blogger per passione, è ancora dietro le sbarre per aver "insultato il leader supremo della Repubblica Islamica". Due colleghi,Mojtaba Lotfi and Morteza Abdollahinasab, sono appena stati rilasciati dopo aver passato due mesi in cella per lo stesso motivo.


Per saperne di più: Editor Myself


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lunedì, settembre 19, 2005

LA SCUOLA PRIVATA ISLAMICA

Libere considerazioni sul diritto all'istruzione in Italia. La Costituzione tutela tale diritto ma non tutti sembrano ricordasene, o lo fanno stravolgendone gli le linee fondamentali. Nel nostro Paese la scuola è pubblica per tutti e se qualcuno ha soldi da spendere paga le tasse per l'istruzione pubblica e decide di mandare i figli in istituti privati, nove volte su dieci gestiti da religiosi/e. Liberissimi di farlo. L'importante è poter scegliere tra due offerte equivalenti ma diverse. (come dovrebbe accadere per la sanità)

Per i musulmani in Italia il discorso è diverso: dopo la chiusura del centro di via Quaranta a Milano docenti musulmane oggi hanno insegnato l'arabo in strada. Sbagliano. Violano la legge una, dieci, centomila volte. E non capiscono di essere in torto. Nessuno codice tutelerà mai una scuola islamica gestita all'interno di una moschea per il semplice fatto che non è una scuola. Semplice: se gli islamici in Italia aprissero un istituto privato da loro gestito nessuno potrebbe aver qualcosa da obiettare. L'esatto contrario della situazione attuale, dove improvvisati docenti insegnano arabo e corano in improvvisate aule.

Art. 34.

La scuola è aperta a tutti.

L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita.

I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.

La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso.





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mercoledì, settembre 14, 2005

GOOGLE BLOG

Carino e utile il nuovo motore di ricerca di Google per la blogosfera. Immediato e veloce come la versione comune. E poi si trova subito anche il barista.

Per scoprirlo clicca qua

SEI D'ACCORDO? SCRIVILO AL BARSAURO

lunedì, settembre 12, 2005

SINGAPORE, BLOGGER SOTTO ACCUSA

Bloggare può costare molto caro: a Singapore due blogger sono stati accusati di aver violato la legge per aver postato commenti anti-musulmani nei loro siti. Si tratta di cinesi di 25 e 27 anni, tacciati di aver diffuso ostilità tra le comunità etniche. In caso di condanna la pena può andare da una multa di 5000 dollari fino a tre anni di carcere. O entrambi.

Singapore è uno dei Paesi dove Internet ha la massima penetrazione e allo stesso tempo con una legislazione tra le più restrittive in assoluto: la polizia ha la facoltà di intercettare messaggi e i provider hanno l'obbligo di bloccare i siti contenenti pensieri offensivi per la sicurezza pubblica, la difesa nazionale, l'armonia religiosa e razziale. E, ovviamente, la morale pubblica.

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mercoledì, agosto 31, 2005

892-CARO-892

La Rete si è mossa ancora prima di tutti. Il tormentone estivo dei due castori che reclamizzano il nuovo servizio abbonati al telefono rischia di passare alla storia come il più noioso, martellante e costoso. Perchè? Cinque minuti di informazioni costano qualcosa come 9.12 euro. E non è un servizio gestito da Telecom, bensì da una società privata.

ECCO I DETTAGLI CHE CIRCOLANO IN RETE

Viste le campagne pubblicitarie a tappeto dei castori su Tv, stampa e radio difficilmente qualcuno tirerà fuori questa storia.

PS=su Internet esistono ancora elenchi telefonici gratuiti.



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martedì, agosto 30, 2005

BLOGGANDO KATRINA

Come per l'emergenza tsunami anche per l'uragano di New Orleans i blogger si sono attrezzati per tempo per seguire il passaggio di Katrina e per diffondere in tempo reale le news sullo stato delle cose.

Eccone alcuni:

HURRICANE UPDATE - se a bloggare è una donna

STORM DIGEST - dicono sia il migliore

FLICKR - il photoblog

WUNDERGROUND -l'esperto meteo


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lunedì, agosto 22, 2005

A QUALCUNO DOVREBBE ESSERE PROIBITO VIAGGIARE

Ecco alcune situazioni realmente accadute in giro per gli Stati Uniti. E poi fanno le barzellette sugli italiani...

Clicca e leggi


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giovedì, agosto 04, 2005

BUONE FERIE

Bar, barista e compagnia cantanti salutano e se ne vanno al mare. La saracinesca verrà rialzata a fine agosto. Buone vacanze a tutti.

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lunedì, agosto 01, 2005

HILLARY CLINTON,THE GAME IS OVER

L'ex first Lady aspirante ad avere un first husband ha messo un piede in fallo. La senatrice Clinton ha infatti chiesto di indagare sugli effetti che ore e ore di videogiochi hanno sui bambini americani. Peccato che il suo chiedere non corrisponda a una semplice istituzione di una commissione d'inchiesta all'italiana (una commissione non la si nega a nessuno, ndr) bensì di uno studio da novanta milioni di dollari. Nel mirino in particolare le versioni più cool di Grand Theft Auto.

Fiutando puzza di lobby e elettorato da coccolare, dal Los Angeles Times è arrivata una seccata risposta:
"Gentile Hillary, consideri un trend nuovo tra i teen-ager: i giovani americani stanno dando sempre meno spazio agli sport pro in tv e sempre più agli sport simulati su Xbox o Psp. Quale attività sfida il cervello di più: ficcanasare nella vita finta dei soap opera o gestire in prima persona decine di esistenze virtuali in The Sims?"

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venerdì, luglio 22, 2005

UN BLOG DI PUBBLICITA' A TUTTI

Il marketing ha da tempo messo gli occhi sul mondo dei blog e sulla blogosfera. A parte i banner commerciali di Google Ads esiste una formula più subdola di farsi pubblicità nei 12 milioni di diari virtuali aperti tra Cape Town e Rekjavic. Anzichè pagare per farsi pubblicità su un blog è meglio pagare un blog .
per far pubblicità. Giochi di parole a parte, l'ufficio del turismo di Milwaukee paga una blogger per girare la città e raccontare tutto sul suo proprio blog. Erin Leffelman passa le giornate a zonzo per centri commerciali, uffici pubblici, feste, negozi e green per descrivere quanto sia emozionante la quotidianità da quelle parti.
L'ingaggio non è di quelli da cambiare la vita: si parla di un anno di connessione superveloce e gratuita alla Rete per Erin, 1700 dollari in attrezzatura tra pc e camera digitale e un biglieto all access per tutti gli eventi in calendario in città.
Lei ovviamente di questo non fa cenni sul suo blog.

Non è il primo caso del genere in America: la Pennsylvania ha lanciato un sito per sei blogger: ognuno di loro gira lo stato e racconta ciò che vede.

Fonte:Usa Today

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giovedì, luglio 21, 2005

A LONDRA CI HANNO RIPROVATO

A Londra hanno dimostrato che non c'è pacchetto o pacco sicurezza che tenga. I terroristi di origine islamica non li ferma nessuno e forse dovremmo arrenderci all'evidenza. Dopo aver mandato al tappeto la City, hanno avuto il coraggio di colpire ancora la metropolitana, ancora un bus, utilizzando ancora quattro detonatori sincronizzati per esplodere alla stessa ora. E dire che le autorità avevano detto di aspettarsi un altro attacco a breve. Eppure il sistema di sicurezza si è sciolto come neve al sole.

Inutile sperare nel test del Dna, nei tabulati dei telefoni, nelle impronte del piede: chissà che risate si faranno i terroristi di queste misure "speciali". A loro basta un segnale in codice per entrare in azione. Prepariamoci.

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mercoledì, luglio 13, 2005

TANTO TANTO TANTO

Ho letto il blog di Proserpina e ho pensato bene di scipparne la versione blogger della canzone di Jovanotti. Ecco le mie risposte:

Che stai facendo? Bloggo
Che cosa cerchi? La pace dell'anima
Hai uno scopo? Sì ma non lo scrivo
Dove ti trovi? In una serata di mezz'estate senza afa
E come vivi? Senza tirarmi indietro
Di dove sei? Del profondo Nord
Qual è il tuo aspetto? Secondario
A cosa pensi? A un mondo migliore
Qual è il tuo impegno? Non smettere di imparare
Ed il tuo tempo? Troppo veloce
Che risultati hai? Non mi lamento ma non basta
Come va il mondo? A rotoli temo
Che cosa fai? Vivo
Quando sei in forma? Perdo peso
Sei innamorato?
E lei ti ama? Credo
E la chitarra? Ah, se sapessi suonarla...
Sei felice? Non diciamolo forte
Hai distrazioni? Tantissime
E la salute? C'è
Cosa ti piace? Vivere
Tra il dire e il fare? La volontà

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martedì, luglio 12, 2005

ATTACCO A LONDRA: SE A MILANO ANDASSE COSI'?

Su la sbarra. Passo. Ritiro il badge d’ingresso. Giù la sbarra. Entro, spengo l’autoradio. Ripeto ogni giorno questo rito alle 7 del mattino quando il parcheggio di Cascina Gobba è un formicaio. Niente free press, un caffè di corsa e un libro sottobraccio. Sulla banchina inizia la mia attività di ficcanaso. Sono curioso, lo ammetto: guardo le facce della gente, spio quale pagina di City legge il vicino o per cosa si sprecano migliaia di frasi già a quest’ora, in una variopinta carrozza della MM, la verde per Famagosta (piazzale Abbiategrasso è ancora troppo ermetico).

Arriva il metrò. Salgo, mi siedo e quando il treno lascia Gobba mi guardo attorno. Sono vicino all’uscita: davanti a me tre ragazzine scherzano con i cellulari di terza, quarta o quinta generazione. Due impiegate socchiudono gli occhi già a Crescenzago. Sale altra gente: tanta da passare al mio setaccio. In parallelo c’è viale Palmanova ma noi superiamo qualsiasi auto. Davanti a me un paio di filippini, alti quanto basta per non farmi ammirare appieno una donna. I miei colleghi (maschi) la scrutano e mi accodo. Cimiano: poche novità. Studenti, uno straniero e una zingara. “Signore e signori, scusate a me disturbo, sono mamma di Bosnia con 5 figli…” L’immancabile litania oggi nella versione senza bimbo da esporre. Intanto la donna nota di aver gli occhi addosso e n'approfitta. Più a destra si siede lo straniero.

Udine: il metrò diventa un budello nel ventre buio della città. Alla fermata una dozzina di passeggeri per carrozza. La sconosciuta si guarda attorno. Lo straniero pure. Lambrate, terra di pendolari . Si aprono le porte e sale la massa indistinta e multietnica. Nella ressa perdo la donna ma vedo meglio lo straniero. Piola, la fermata degli studenti. Tantissimi scendono, tanti salgono. Fisso quel maghrebino: pelle olivastra, occhi neri, barba incolta, kefiah, un fagotto in vita. Loreto: la prima trasfusione di passeggeri. La donna si alza (saluta?) e se ne va. Lo straniero no. Resta lì a guardarsi in giro. Chissà chi aspetta. Caiazzo.

Lo straniero fa posto ad un’anziana. Mentre si alza, dal giubbetto spunta una fascia con una luce rossa. Una spia ad intermittenza. Solo ora vedo la sua fronte madida di sudore. Eppure settimana scorsa ha nevicato a Milano, non fa certo caldo nemmeno sottoterra. Cosa porta con sé? Un led addosso ma lui non ha auricolare. Un telefonino non ha spie così grosse e quello non è di certo un cercapersone. Un maghrebino, una luce e due occhi intermittenti, un bagno di sudore. E se fosse? Non ci voglio credere. Troppa tv, troppe suggestioni. Eppure tutto fila: quello è un kamikaze. Quel fagotto è la cintura esplosiva, la spia ne prova l’attivazione. E’ guardingo solo per controllare che nessuno lo noti. Io ho visto, io so tutto. La tratta Caiazzo-Centrale diventa eterna.

Che faccio? Divise amiche zero. Gridando anticiperei la condanna a morte. Nei budelli di Milano i telefonini vanno in letargo. Siamo quasi in Centrale, la mia fermata perché poi m’infilo in via Turati. Forse è anche la sua meta. Io ce la faccio ma gli altri? “Hai visto troppi 11/9” penso. Possibile che sia il solo a notare lo straniero? Ma sì, ho metabolizzato troppi falsi allarmi. Il metrò rallenta. Siamo arrivati. La banchina è piena. Il ricambio è pronto. Scendo. Mi giro e fisso lo straniero. Lo sguardo s’incrocia. Suda. Non si muove: non è un kamikaze. Una manciata di gradini e sono salvo. Respiro. In ufficio un tarlo mi rode. Accendo la tv. “Edizione straordinaria”. Oddio. “Poco fa un’esplosione nella stazione Gioia della metropolitana milanese…”. Ora tocca a me sudare.

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venerdì, luglio 01, 2005

BLOGGER DI PROFESSIONE 2

Dev'essere piaciuto il post sui "blogger pagati per bloggare": il pezzo è stato ripreso da LiberoBlog e da Etichettibus



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mercoledì, giugno 22, 2005

BLOG DAY 2005

Il tam tam della blogosfera ha colpito ancora. Circola in Rete una data che potrebbe diventare un must per i blogger di tutto il Pianeta. Sulla piattaforma technorati è spuntato il , una giornata interamente dedicata a questo fottutissimo modo di comunicare senza vincoli. La giornata prescelta è il 31-08. L'idea a prima vista puzza tanto di buonismo: "Credo che noi blogger dovremmo avere una giorno per conoscere altri blogger, di altri Paesi e di interessi diversi scrive Nir Ofir, il primo che ha messo nero su bianco l'iniziativa.
E magari farli vedere ai nostri stessi lettori". In pratica si propone di contattare almeno cinque blogger quel giorno e metterli online sul proprio spazio. Perchè non tentare?



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lunedì, giugno 20, 2005

EBREI A TUTTO BLOG

A ciascuno il suo blog e la sua piattaforma per creare siti o diari personali. Gli ebrei, ad esempio, hanno pensato bene di confluire su un unico spazio chiamato - con evidente sforzo di fantasia - "jewisblogging". Si tratta di una via di mezzo tra un comune aggregatore e una community dove scambiarsi notizie e informazioni sull'universo semita. E ci scappa anche qualche chicca come quelle che compaiono alla directory ISRAEL.

LITTLE GREEN FOOTBALLS scrive:
"Il leader delle Brigate dei Martiri di Al Aqsa a Jenin, Zakariya Zubeidi, il cui volto è sfigurato dagli esplosivi da lui stesso utilizzati in numerosi attentati, diventerà un poliziotto palestinese. Con lui altri 494 ex combattenti di Al Aqsa entreranno nella polizia dell'Anp, come scrivono alcune fonti palestinesi

ELDER OF ZYON scrive
"I seguenti sono passaggi estratti da un'intervista con uno storico siriano, il dr
Georgette 'Attiyya. La trasmissione è andata in onda sulla tv siriana il 15 giugno Dr. Attiyya: Il ventre di una donna palestinese è una fabbrica per la guerra: produce bambini guerriglieri. Non appena viene al mondo al bimbo viene spiegato che: "questa è la tua terra, questa è la tua patria, combatterai per lei e morirai per lei"


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giovedì, giugno 16, 2005

UN BLOG ITALIANO BATTE TUTTI

Chi l'ha detto che i blog italiani sono sempre costretti a inseguire americani e compagnia bella? Proprio nessuno e la conferma arriva da un sondaggio effettuato non da Piepoli bensì da Giornalisti Senza Frontiere. L'organizzazione internazionale come ogni anno ha organizzato un sondaggio tra gli utenti del suo sito per scegliere i blog che più contribuiscono alla libertà di espressione nel mondo. La redazione ha scremato una marea di segnalazione per poterne sottoporre un gruppo "ristretto" di sessanta al voto popolare. Viste le premesse, la vittoria per la sezione europea è andata a un blog di casa nostra, vale a dire ICTLex, diritto, politica e cultura delle tecnologie.
Ecco l'elenco degli altri vincitori continente per continente.

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lunedì, giugno 13, 2005

SU INTERNET LA BANCA DELLE PROMESSE... DA MARINAIO

E' il trionfo del buonismo che piace tanto a noi italiani. Quanto volte abbiamo pensato: da domani mi metto a dieta; da lunedì m'impegno a non guardare la donna d'altri se gli altri non guarderanno più la mia; sono pronto a dare la mano al mio avversario a patto che lui la dia prima a me...
E via di questo passo con propositi destinati a rimanere nel mondo delle promesse. Già, le promesse, gli impegni presi e mai rispettati. Quanti ce ne sono nella vita di ognuno? Dieci o mille poco importa: quel tipo di impegni sono presi esclusivamente per non venire mantenuti. Adesso un sito raccoglie tutte quelle proposte di fioretti e, per incentivarne il futuro rispetto, invita i lettori a fare altrettanto.

Dopo la banca del seme e quella del tempo, su Internet mette piede la banca delle promesse da marinaio, o degli "impegni", traduzione brutale di . Si tratta di un tentativo di "volemosse bene" virtuale dove chiunque voglia prendersi un impegno deve dichiarare di farlo a condizione che un numero imprecisato di utenti faccia lo stesso. Dietro all'iniziativa c'è anche Brian Eno, voce storica della musica internazionale degli ultimi decenni.

Lo stesso cantante ha postato un suo impegno: Eno farà iscrivere tre suoi amici alla Proportional Representation Groundswell (ai posteri scoprire di cosa si tratti, ndr) a patto che cento altre persone facciano lo stesso con tre loro amici. All'avverarsi dell'impegno mancano 61 giorni mentre all'appello hanno risposto in quaranta persone.

Tale Paul Stacey si ripromette di pulire la sponda del fiume Taff tra Western Avenue e Cardiff Castle a patto che altre cinque persone facciano lo stesso (mancano 27 giorni ma ancora nessuno ha aderito). Nicola è più open-minded, essendo pronto a destinare in beneficenza l'1% del suo salario annuale a patto che altri 400 lo imitino (adesioni 35, giorni mancanti 40). La cosa assurda? Il sito è visitato da decine di persone che lasciano almeno un commento.

Chissà come potrebbe essere la versione italiane della banca delle promesse da marinaio...

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martedì, giugno 07, 2005

REFERENDUM

Ho deciso. Domenica vado a votare e scelgo tre sì. Libertà assoluta per l'individuo qualunque. Nei laboratori continuino a fare ciò che vogliono.

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domenica, giugno 05, 2005

BLOGGER DI PROFESSIONE

Abbiamo sbagliato tutti mestiere. O quantomeno siamo nati nell'emisfero sbagliato. Già perchè in Italia lo spazio per bloggare viene ritagliato o rubacchiato in ufficio nella pausa pranzo o in qualche anfratto di casa, mentre in America quella del blogger è diventata una professione con retribuzione a quattro zeri. Non si tratta di casi come quello di Matt Drudge, abilissimo a trasformare il suo blog in uno dei siti più influenti al mondo. Stavolta il blogger viene letteralmente cercato dai "cacciatori di teste" e inserito in azienda con un compito ben preciso: aggiornare uno o più blog.

Lo scrive il Wall Street Journal in un'interessante escursione nella blogosfera a firma Sarah Needleman. Il pezzo prende le mosse da tale Christine Halvorson, blogger a tempo perso e giornalista free lance da poco assunta dall'emanazione statunitense del Gruppo Danone. La Halvorson aggiorna quattro blog, tra cui uno sull'azienda e uno sui cibi da consigliare ai bambini. Il suo boss sta cercando altre due figure professionali da affiancare alla blogger-in-chief. "I blog ci danno il modo di raggiungere in modo innovativo la nostra clientela, aggirando i canali di vendita tradizionali" dicono i manager dell'azienda. La blogger è stata assunta con un contratto da 40.000 dollari l'anno.

E non è l'unico caso negli Stati Uniti.

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venerdì, maggio 27, 2005

MAGATH, 5 MAGGIO, ISTANBUL

Una serata davvero atroce quella di mercoledì. Per milanisti e non. Per chi ha perso una coppa in modo pazzesco e per chi ha visto una delle squadre più odiate d'Italia perdere in maniera folle. Quindi la serata di Istanbul, la notte di "mamma-li-turchi-ma-anche-gli-inglesi-non-scherzano" è passata alla storia come altre celebri debacle. Due su tutte: la Juventus sconfitta in finale di Coppa dei Campioni dall'Amburgo del miope Magath e l'Inter del 5 maggio 2002 quando venne battuta dalla Lazio e perse lo scudetto. Quale batosta più atroce fra le tre?


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lunedì, maggio 23, 2005

LA MORTE SCRITTA SU UN BLOG

Sembra la trama di un film giallo. Invece è la cronaca nerissima di un duplice omicidio avvenuto a New York. E testimoniato da un post sul blog di una delle due vittime:

“I told him to wait downstair while I get them for him. While I was searching them, he is already in the house. He is still here right now, smoking, walking all around the house with his shoes on which btw I just washed the floor 2 days ago! Hopefully he will leave soon, oh yeah working on the jap report as we speak!”

Lo ha scritto Simon Ng, di origini cinesi e fratello di Sharon. I due vivevano nello stesso appartamento della Grande Mela, lo stesso che aveva frequentato spesso da Jin Cheng Li, fino a poco tempo fa fidanzato con Sharon.
L'amore finisce, l'amicizia anche ma Cheng si indebita fino al collo con le scommesse clandestine e bussa alla porta dell'ex fidanzata.

Lei non c'è, il fratello lo fa attendere nell'atrio cercando qualche dollaro da allungargli. Intanto scrive un post sul suo blog.

Peccato che Cheng perda la testa e ammazzi prima Simon e Sharon appena rincasata.



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martedì, maggio 10, 2005

AN OPEN LETTER TO SILVIO BERLUSCONI


E-mail ricevuta lunedì 10 maggio da Jeffrey Wheeler, blogger di Memphis, Tennessee. Il suo blog è The Tone-Deaf Mushroom .

Dear Prime Minister Berlusconi,

You have my gratitude for being a steady ally of America. Italy's current relations with the United States are indeed those of friendship, and it is because of this that tensions can reveal themselves in civil but deep contrast, as they have lately regarding the accidental shooting of Nicola Calipari.

I have had doubts about Italian versions of events, and still find reason to question them, but regardless of discrepancies in reports there is a mutual, unquestionable belief that the incident was tragic, and that we must take steps to deter repeat occurrences. As you noted, the U.S. has made some progress. All that truly remains to be said is an honest apology from America.

Apologies can hinge more on perceptions than on facts. It is clear many in Italy are angry and feel slighted, and I believe one always apologizes for harming a friend, regardless of whether the one is directly culpable for the injury. Indirect culpability, as is the case here, deserves more than expressions of regret and solidarity, but an acknowledgement that the mistake may be excusable, but is still a grievous mistake. I am not in a position to offer much of worth, but for my part, the people of Italy have my regret and solidarity, and apologies are due for anything my compatriots have done, regardless of flaw or intent, that contributed to the needless loss of Calipari's life, the injuries of others, and the sorrow affecting their relatives, friends, and countrymen.

Recriminations must not derail our countries' just efforts in attempting to light candles in dark times. Calipari's death in particular affects Italy, the United States, and the rest of the world: What I know of his work is that his services in Iraq were to further individual freedom and support a country in greater need than either of ours. So I also want to thank you, Prime Minister Berlusconi, for honoring his memory by continuing to support the Iraq reconstruction for which he put his life on the line.

Bear in mind that some principles are worth more than individual personalities or national pride.

Yours sincerely,

Jeffrey Wheeler

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lunedì, maggio 09, 2005

PARIS HILTON - 2 -

Paris Hilton non sa cosa siano i blog? Non me ne stupisco, visto che il suo, dove scriveva in "collaborazione" con la sorella, è andato a farsi benedire.
E' tutto un equilibrio sopra la follia...

by Absinth

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I BLOG FANNO MALE

Gli Stati Uniti si dimostrano ancora una volta la terra degli eccessi. La Patria di Internet prima scivola una buccia di banana virtuale (ma non troppo) come quella degli omissis sul rapporto Calipari poi qualcuno decide che Internet sia pericoloso per i più giovani. E' accaduto sulla West Coast dove un preside, tale Jim Negri, si è preso la briga di inviare una e-mail a tutti i genitori degli alunni. "Fate attenzione a quello che i vostri figli fanno su Internet e anche ai blog" era il tono del contenuto letto da chi manda i figli nella distretto scolastico di Acalanes, California.

I blog dunque finiscono nel mirino dei bacchettoni yankee. Il preside ha chiesto di dare un'occhiata alle piattaforme per bloggare comunemente usate dai più giovani, come myspace.com. Girando sui blog in questione si scopre che i ragazzi mettono online le foto delle loro serate brave, a base di alcool, sesso e droghe leggere. Quindi non si censura lo stile di vita dei giovani quanto il fatto che ce se ne vanti.

Intervistato dal ContraCostaTimes, il funzionario ha fatto marcia indietro: "Non sto dicendo che tutti i blog sono negativi" dice, ammettendo lui stesso di leggerne alcuni di politica. "Ma ci sono molte cose non sicure per gli studenti" chiosa Negri.

Allora proviamo a fare l'elenco delle cose non sicure:

1. le armi dietro l'angolo
2. Mc Donald's
3. mister George W.
4. ...



ALTRE COSE NON SICURE? SCRIVILE AL BARSAURO

giovedì, maggio 05, 2005

PARIS HILTON

Paris Hilton è uscita finalmente allo scoperto con un'intervista rilasciata all'Associated Press e ripresa anche dall'Herald Sun. La Flavia Vento d'America ha ammesso tutta la sua ignoranza (vera o presunta che sia non conta stavolta) quando ha detto di ignorare cosa siano i blog. Ecco il siparietto integrale:

AP: Leggi i blog?
Hilton: Che roba è?
AP: Sono quegli spazi su Internet dove la gente scrive di notizie e cose di altro genere.
Hilton: No, su Internet non leggo nient'altro che la mia posta di AmericaOnline. Non mi piace la gente che se ne sta tutto il giorno attaccata al pc e scrive di persone e cose che non conosce.

Delle due l'una: o la Hilton sputa nel piatto virtuale che l'ha fatta conoscere (leggasi il filmato online delle sue prodezze "artistiche") o forse forse sa cosa sono i blog...

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martedì, aprile 26, 2005

26 APRILE, IL GIORNO DOPO

E anche per quest'anno abbiamo dato. La festa della Liberazione è ormai alle spalle con i bravi italiani che si sono accapigliati per dire che il nostro Paese è stato salvato dagli americani, dai partigiani, dai cattolici e da chicchessia. Ogni 25 aprile la stessa storia: guai a portare una bandiera rossa in piazza, guai a dire che mezz'Italia è stata salvata più dagli yankees che dai partigiani e via di questo passo. Eppure una volta non era così.

Una volta - parlo di una decina d'anni fa - ricordo che quel giorno era l'occasione per mettere da parte tutti i rancori di sorta e parlare dietro lo stesso microfono, davanti a un tricolore. Il revisionismo storico quando è arrivato? Quando qualcuno ha pensato bene di minare le radici comuni della nostra storia per trarne benefici elettorali. Si è entrati così in una spirale senza fine, ben lungi da una serena visione della storia.

Intanto a Caravaggio (Bg), terra dello storico pittore, il sindaco borgomastro ha organizzato anche quest'anno una parata di mezzi militari a stelle e strisce. Il prossimo anno pare arrivino anche i paracadutisti dal cielo.
Evviva LAMERICA!

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martedì, aprile 19, 2005

RATZINGER PAPA, GRANDE FRASE

Alle 17.51 di martedì 19 aprile la Chiesa ha un nuovo Papa: Joseph Ratzinger sale al Soglio Pontificio dopo Karol Wojtyla. Benedetto XVI dopo Giovanni Paolo II. Per la prima ho seguito il Conclave.
Tanta commozione quando in San Pietro si è affacciato il nuovo Papa. A prima vista è parso rivedere Giovanni Paolo II nel giorno del suo insediamento come è stato mostrato decine di volte in queste due settimane: stessa statura, stessa chioma bianca e stesso portamento. "Sono un lavoratore nelle vigne del Signore" ha detto emozionato. Grande frase.

Anche il blog dei Ratzingerboys è in festa.


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giovedì, aprile 14, 2005

LETTERA A UN INTERISTA MAI VINCENTE

Caro interista, oggi mi sento un po' come te. Io juventino capisco i tuo dolori eterni per una squadra incolore, senza capo nè coda, incapace di ritrovare l'anima nella partita che può valere una stagione intera.

Caro interista, tu mi puoi comprendere: tu ormai vaccinato a figuracce come quelle vista in diretta ieri sera, tu incline a pareggi abulici e sciatti capirai quanta rabbia si prova a venire eliminati da undici scarponi britannici.
Capisco cosa provi quando vedi in campo uno a scelta tra Kily-VanDerMeyde-Gamarra-Burdisso: l'ho sentito sulla mia pelle ogni volto che Olivera toccava palla, meritandosi a fondo quel soprannome che si porta dietro. Avverto la tua rabbia con un allenatore che sbaglia formazione iniziale e rincorre errori su errori a partita iniziata.

Concordo con te nel criticare una società non lungimirante: Moratti compra tutto il comprabile, la triade piazza tutto il piazzabile.

Caro interista, tu sai bene cosa significa vedere gli altri vincere. Spero che il mio sentirmi interista si fermi qua.


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mercoledì, aprile 13, 2005

BESTIALE

Hope è nata l’8 marzo 2005 nel Golfo di San Lorenzo, in Canada, uno dei luoghi in cui si concentrerà l’attività di caccia alle foche: 319.000 cuccioli che, come Hope, in questi giorni stanno muovendo i primi incerti passi sui ghiacciai, saranno uccisi.
La morte a cui vanno incontro è violenta e crudele: colpiti ripetutamente con un bastone, trascinati sul ghiaccio con uncini di acciaio e, in molti casi, scuoiati vivi. Tutto questo per ricavare pelli e pellicce, destinati in parte al mercato italiano.

You can stop it



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domenica, aprile 10, 2005

BLOG FOR FREEDOM

Sempre più dura la vita in Iran. Nonostante il mondo intero abbia salutato come epocale la stretta di mano (vera o presunta) tra Khatami, Katsav e Assad in occasione dei funerali del Papa, nello Stato islamico la libertà è ben lungi dal mettere radici. Così può capitare che finiscano dietro le sbarre iraniane moglie e marito,la seconda per aver difeso il primo accusato di diffondere - tramite il blog - idee personali. Lei è Najmeh Oumidparvar, lui Mohamad Reza Nasab Abdolahi. Lei, incinta di quattro mesi, è stata rilasciata dopo 24 giorni di detenzione e presto tornerà ad aggiornare il blog. Lui da due mesi è in cella.

La mattina del suo arresto Najmeh ha rilasciato un'intervista alla radio tedesca Deutsche Welle. Qualche giorno prima aveva messo in Rete un post scritto dal marito ancora libero dove rivendicava il diritto di esprimersi liberamente. "Anche se sto aspettando la polizia che mi ammanetti" scriveva l'iraniano.

Fonte: Reporters Sans Frontières

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martedì, aprile 05, 2005

REGIONALI

L'Unione ha vinto le elezioni in undici regioni su tredici, strappanadone ben sei al centrodestra. Nessun terremoto istituzionale stavolta. Cinque anni fa invece il presidente del Consiglio D'Alema si dimise dopo una sconfitta pesante ma non catastrofica (finì 9 a 6). Altri tempi.

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lunedì, marzo 14, 2005

BLOGGO DALL'IRAQ E MI ARRICCHISCO

Tra un checkpoint e un dittatore scovato in chissà quale buco del terreno, i soldati americani di stanza in Iraq bloggano. E si arricchiscono. A detta di Armytimes.com ci sarebbe una specie di business dietro i blog dei soldati americani, fatto di t-shirt vendute online e di donazioni di beneficenza. I blog, si sa, sono diventati un bocconcino prelibato per le agenzie pubblicitarie, a caccia di utenti fidelizzati e con una buona dose di tempo da spendere spulciando i post. Quindi una semplice ricerca di mercato ha spinto gli addetti ai lavori a contattare i blogger embedded per offrire loro banner pubblicitari mirati.
L'American pride ha fatto il resto. Qualcuno tra i marines-blogger ha messo in Rete la lista di ciò che gli manca, qualcun'altro ha espressamente richiesto soldi (e i dollari sono veramente arrivati). Qualcun'altro ancora invece ha indirizzato i propri lettori su fondi da destinare alle famiglie di commilitoni caduti in guerra.

Molto meno idealista il blogger American Soldier che ha elencato una serie di oggetti che avrebbero reso la sua permanenza in Iraq meno pesante. A dicembre ha ricevuto donazioni per oltre mille dollari. Ora vende online gadget con il logo American Soldier.

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lunedì, marzo 07, 2005

SHAME ON ITALIANS


Sgrena liberata, Calipari ucciso. La notizia fa il giro della blogosfera. Qualche iracheno storce il naso per la nostra indignazione davanti alla morte di un innocente. E' il caso di questo famoso blogger che invita gli italiani a non piangersi addosso: "If you, Italians, had one man (killed by the US army) to pay your respect to, Iraqis are having tens of thousands of civilians that are being killed because of the war Italy is supporting"

Ogni commento è superfluo.


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giovedì, febbraio 17, 2005

LE FOTO DI GIULIANA SGRENA

Dopo l'appello lanciato in un video, Il Manifesto ha messo in Rete le foto scattate dalla giornalista italiana rapita in Iraq.

Eccole

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martedì, febbraio 15, 2005

BLOG AL BANDO, IL RAZZISMO NO

Tutto il mondo sarà anche paese ma quanto accaduto negli Stati Uniti lascia sempre perplessi. Nella patria delle libertà, nella terra dell'American Dream scrivere male di qualcuno può ancora dare fastidio, soprattutto se quel "qualcuno" occupa le poltrone che contano. L'amministrazine comunale di Cincinnati ha introdotto un firewall nella rete Internet municipale che impedisce ai dipedenti di navigare su due blog locali, non proprio teneri con sindaco e dintorni. Nel mirino sono finiti il Cincinnati Blog e il Cincinnati Black Blog.

Nella motivazine della censura c'è la stupidità e la coda di paglia: il blocco sarebbe stato introdotto per favorire la produttività dei dipendenti comunali.

Ovviamente i siti porno e quelli razzisti sono accessibili a chiunque abbia un pc nel municipio di Cincinnati


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lunedì, febbraio 07, 2005

SALAM PAX, DAL BLOG AL CINEMA
Il conflitto è diventato guerriglia. Il blogger un cineasta. Salam Pax, il blogger iracheno famoso per aver raccontato online l'altra faccia di Iraqi Freedom, è tornato a far parlare di sè, mettendosi dietro la macchina da presa. Il suo primo film, tratto dall'esperienza del blog Dear Read, si basa su una serie di corti realizzati dallo stesso blogger con la sua telecamera portatile. E ha fatto capolino al Festival del Cinema di Rotterdam.

Il promo del film


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giovedì, febbraio 03, 2005

ANCHE I GESUITI BLOGGANO

(Adnkronos) - "Uno dei fenomeni che caratterizza la vita di internet h quello del blog, uno spazio virtuale che consente di pubblicare contenuti di qualunque tipo in
ordine cronologico. Ora che questo fenomeno si va sempre piu' diffondendo tra gli internauti, per la Chiesa cattolica e' giunto il tempo di agire per essere piu' presente anche in questa sfera. E' l'invito che arriva da "La Civilta Cattolica", autorevole rivista della Compagnia di Gesu', che affronta la questione con un articolo di padre Armando Spadaro. "La visibilit` dei pochi blog di esplicito significato cristiano non h affatto evidente e sviluppata: essa rimane un compito da svolgere", afferma il gesuita. Sin dagli inizi, questa forma di espressione ha avuto una doppia funzione: mettere on line storie personali e diari, da una parte; realizzare una forma di comunicazione diffusa dal basso e senza filtri, che dia informazione e soprattutto faccia opinione, dall'altra. "Il blog vive a met` strada tra il giornale, il diario e la comunicazione per passaparola", osserva il gesuita che apprezza questo nuovo tipo di comunicazione on line, lamentando pero' la scarsa
presenza di blog di esplicito significato cristiano"



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mercoledì, febbraio 02, 2005

SUICIDE BLOG

Dal blog alla cronaca nerissima il passo ormai è sin troppo breve. Ne sanno qualcosa in Francia dove pochi giorni fa si sono svolti i funerali di due minorenni residenti a Bleriot-Sangatte. Cos'hanno fatto di tanto speciale per meritare l'onore delle cronache? Semplice ma triste: si sono ammazzati e hanno lasciato un messaggio postumo sul loro blog. Strana davvero la vita. Due ragazzi che hanno davanti a sè un'esistenza intera decidono di buttarsi da una roccia. All'improvviso. Senza dar cenni di squilibrio. Senza sos da intercettare. Nulla. Dal tutto di una vita ancora da sbocciare al niente assoluto.
La polizia ha preferito non divulgare i nomi veri dei due, così come sono stati immediatamente messi a tacere i rispettivi blog. Resi noti solo i nickname: Ange de Tristesse e Noemi (15).
Nel post del 20 gennaio, Ange de Tristesse ha scritto: "Nessuno mi obbliga a suicidarmi, voglio solo lasciare questo mondo così vuoto, questo mondo che non merita rispetto. Nonostante tutti quelli che ho amato dal profondo del mio cuore". Accanto alle parole fotografe di sangue, donne in lacrime e un crocifisso.

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venerdì, gennaio 28, 2005

UN NUOVO GRUPPO TERRORISTICO A ROMA


Tratto dalla newsletter di Misteriditalia.it:

"Esiste un altro gruppo terroristico che è o è stato attivo a Roma e che, dopo l'omicidio di Massimo D'Antona, ha cercato di confluire nell'organizzazione madre: sono gli Organismi Rivoluzionari Combattenti.

A rivelarne l'esistenza è stata Cinzia Banelli, l'ex “compagna So” delle nuove BR, "pentitasi" nell'agosto scorso. Durante gli interrogatori di questi giorni con i PM romani Pietro Saviotti e Erminio Amelio ed il pubblico ministero bolognese Paolo Giovagnoli, la Banelli ha parlato di un nucleo nuovo, sconosciuto agli investigatori anche come sigla.

A questo nucleo si riferiva anche un file trovato nei pc aperti grazie alle password rivelate dalla Banelli. Il file si chiama Orga2wor, un documento, successivo all'omicidio D'Antona, all'interno del quale si dà conto di una discussione tra gli Organismi Rivoluzionari Combattenti e le stesse Brigate Rosse.

L'ex "compagna So" ha spiegato che si tratta di "un'organizzazione separata che era in contatto con la sede romana" delle BR.

Secondo lei, che però militava a Pisa e dunque sapeva queste cose solo per sentito dire, "il gruppo intendeva confluire in blocco nelle BR, ma non aveva alcuna pratica militare". Erano anche state preannunciate delle iniziative di cui poi non si è mai saputo nulla.

La Banelli ha rivelato anche altri particolari sull'organizzazione e sulle sigle dei militanti. Gli investigatori della Digos le hanno mostrato anche i tre fogli firmati BR-PCC trovati a Modena il primo gennaio scorso. "E' una firma assolutamente irreale", ha avrebbe risposto la Banelli che ha parlato di "ermini che non appartengono al patrimonio delle BR" e di "compagni non interni all'organizzazione", negando anche che si tratti di "compagni esterni in confronto dialettico con l'organizzazione".


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lunedì, gennaio 17, 2005

JENNIFER ANISTON HA UN BLOG

Anche i ricchi piangono, anche i politici escono di senno e anche le star di Hollywood hanno un blog. O quantomeno qualcuno lo tiene per loro. Gira voce negli ambienti gossippari americani che, stanca del chiacchiericcio, Jennifer Aniston abbia aperto un blog tutto suo. Niente di ufficiale, niente merchandising e autografi in serie venduti a suon di dollari. L'ancora per poco moglie di Brad Pitt si è ritagliata uno spazio su myspace.com e racconta di sè. Siamo di fronte all'ennesima bufala? A un fan che si spaccia per la stella di origini greche? Nessuno può dirlo (limite-vantaggio di qualsiasi blog) ma tutti possono leggerlo. In merito al suo imminente divorzio, la Aniston (o chi per lei) si lascia scappare quanto segue:

"La separazione non è colpa di nessuno, non accusate Brad o la sottoscritta. Ci siamo presi una pausa prima di decidere il nostro futuro dato che le cose non possono sempre andare come vorremmo noi. Nessuno dei due ha altre storie, quello che scrivono i tabloid non è vero. Restiamo amici".

E via con altre amenità. Della serie: diciamo tutto per non dire assolutamente nulla.

Il blog di Jennifer Aniston (o chi per lei)

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lunedì, gennaio 10, 2005

LE LEGGE IN ITALIA NON SI RISPETTA

"Baristi e proprietari di ristoranti hanno dichiarato che non faranno i poliziotti del divieto di fumo in Italia, un Paese dove spesso infrangere le regole è considerato un diritto". E' quanto scrive oggi la Cnn nella sua edizione online

FONTE: CNN



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martedì, gennaio 04, 2005

TSUNAMI: BLOGAID

I blogger si mobilitano per aiutare i sopravvissuti allo tsunami. Sulla falsariga di Band Aid, è scattata in Inghilterra la corsa al Blog Aid, ossia la raccolta fondi online. Diversamente da quanto si possa pensare nessuno chiede di mettere la mano al portafogli bensì di destinare alla beneficenza i proventi di Google Ad.

Il resto è qua



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lunedì, gennaio 03, 2005

BIRTH IO SONO SEAN... E IL RIMBORSO?
Sciagurata idea quella del cinema appena passate le feste. I due film decenti li hai già visti e allora vai quasi a caso, fidandoti di un trailer o di una protagonista. E' stato così per Birth Io sono Sean e giuro che non accadrà mai più. La pellicola è lentissima, a lungo andare pesante e si regge sul nulla. Magra consolazione una Kidman sempre a suo agio in qualsiasi ruolo la si veda.



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