CARLO GIULIANI, UN ANNO DOPO
Il primo (e speriamo resti l'unico) martire del popolo di Seattle morì in piazza Alimonda giusto un anno fa. Oggi ho visto i tg e mi chiedevo se la morte di Giuliani sia accaduta realmente. Ho visto gente fischiare Luciano Violante perchè ha reso omaggio ad un giovane ucciso mentre tirava un estintore contro un coetaneo del suo stesso umore ma dalla divisa di un altro colore. Ho visto salutare Sergio Cofferati come un leader, quasi che Casarini e il n.1 della Cgil fossero un tutt'uno. Ho visto l'assoluta e scontata latitanza di forziatalioti. E ho capito che la vita di un giovane non è servita proprio a niente. Non è proprio cambiato niente di niente.
Finiremo presto in un vicolo cieco.
by Il Barista
sabato, luglio 20, 2002
STORIE DA MARE: IL PREPOTENTE E IL MIO PRINCIPE AZZURRO
1975: avevo solo 3 anni. A casa nostra arrivò un amico intimo di mio padre, siciliano, con i suoi quattro figli. Uno aveva la mia età. Divenne il mio compagno di giochi. E la pagò cara. Pochi giorni prima del suo arrivo, giocavo con la mia bambolina su un mucchio di sabbia. Arrivò un bambino, 3 anni anche lui, prepotente. Distrusse la casetta che avevo costruito alla mia bambola. E io lo picchiai.
Beh, lui da quel giorno decise che mi avrebbe sposata. E quando vide che io preferivo a lui il mio amichetto siciliano, si armò di coraggio e andò da mio padre per chiedere spiegazioni. Mi ritrovai davanti alla scelta: fidanzarmi con lui o con l’altro. Scelsi l’altro, il siciliano. Allora non sapevo che, dopo quell’estate, il mio “principe azzurro” non l’avrei più rivisto per tanti, lunghi anni. Il “prepotente” comunque si vendicò picchiandolo a sangue.
1990: ormai avevo 17 anni e del mio “principe azzurro” mi restavano solo le tante lettere che, fino a sette anni prima, avevamo continuato a scriverci. Il “prepotente”, invece, c’era ancora, c’era ogni estate e cercava di convincermi a diventare la sua ragazza. Inutilmente. Quell’anno, però, era certo di farcela. E accadde l’imprevedibile.
Un giorno, era metà agosto, qualcuno bussò a casa mia: andai ad aprire e mi ritrovai davanti un bel ragazzo (mamma quant’era bello!). Beh, non ci credereste mai: era il mio principe azzurro. Passarono tre giorni bellissimi. Purtroppo, però, la mia improvvisa “scomparsa” preoccupò il “prepotente”, che non ci mise molto a scoprire quello che stava accadendo.
Preparò la sua vendetta: mi aspettò davanti al cimitero del mio paesino, dove mi ero recata con la mia migliore amica. Mi aggredì a parole.. e io risposi a schiaffi. Caspita che lite ragazzi: io le ho prese, ma lui non credo che dimenticherà mai le botte che gli ho dato. E da qual giorno non gli ho più rivolto la parola.
Per la cronaca: il principe partì proprio quando stava per accadere qualcosa. Lo rividi due anni dopo, per mezz’ora, poi più niente. Ci scrivemmo per qualche anno.
A volte mi chiedo che cosa potrebbe succedere se, un bel giorno, prendessi il primo aereo e mi recassi a casa sua…
by
Maria
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1975: avevo solo 3 anni. A casa nostra arrivò un amico intimo di mio padre, siciliano, con i suoi quattro figli. Uno aveva la mia età. Divenne il mio compagno di giochi. E la pagò cara. Pochi giorni prima del suo arrivo, giocavo con la mia bambolina su un mucchio di sabbia. Arrivò un bambino, 3 anni anche lui, prepotente. Distrusse la casetta che avevo costruito alla mia bambola. E io lo picchiai.
Beh, lui da quel giorno decise che mi avrebbe sposata. E quando vide che io preferivo a lui il mio amichetto siciliano, si armò di coraggio e andò da mio padre per chiedere spiegazioni. Mi ritrovai davanti alla scelta: fidanzarmi con lui o con l’altro. Scelsi l’altro, il siciliano. Allora non sapevo che, dopo quell’estate, il mio “principe azzurro” non l’avrei più rivisto per tanti, lunghi anni. Il “prepotente” comunque si vendicò picchiandolo a sangue.
1990: ormai avevo 17 anni e del mio “principe azzurro” mi restavano solo le tante lettere che, fino a sette anni prima, avevamo continuato a scriverci. Il “prepotente”, invece, c’era ancora, c’era ogni estate e cercava di convincermi a diventare la sua ragazza. Inutilmente. Quell’anno, però, era certo di farcela. E accadde l’imprevedibile.
Un giorno, era metà agosto, qualcuno bussò a casa mia: andai ad aprire e mi ritrovai davanti un bel ragazzo (mamma quant’era bello!). Beh, non ci credereste mai: era il mio principe azzurro. Passarono tre giorni bellissimi. Purtroppo, però, la mia improvvisa “scomparsa” preoccupò il “prepotente”, che non ci mise molto a scoprire quello che stava accadendo.
Preparò la sua vendetta: mi aspettò davanti al cimitero del mio paesino, dove mi ero recata con la mia migliore amica. Mi aggredì a parole.. e io risposi a schiaffi. Caspita che lite ragazzi: io le ho prese, ma lui non credo che dimenticherà mai le botte che gli ho dato. E da qual giorno non gli ho più rivolto la parola.
Per la cronaca: il principe partì proprio quando stava per accadere qualcosa. Lo rividi due anni dopo, per mezz’ora, poi più niente. Ci scrivemmo per qualche anno.
A volte mi chiedo che cosa potrebbe succedere se, un bel giorno, prendessi il primo aereo e mi recassi a casa sua…
by
Maria
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venerdì, luglio 19, 2002
STORIE DA MARE: DUE GIORNI CHE STRAVOLSERO ANNI DELLA MIA VITA
Storie da mare e di città visto che la mia è una città di mare. Estate 1995. Chi ha detto che il colpo di fulmine non esiste? Chi non l'ha mai provato! Poi magari ti sposi con il compagno d'asilo, quello che avevi al fianco il giorno in cui hai messo i denti e di cui non ti ricordi neanche il nome, ma almeno una volta tutti restiamo illuminati da uno sconosciuto. Beh, la mia folgorazione risale a quella storica estate che le amiche ricordano come l'inIzio del loro calvario... ore e ore ad ascoltare i miei ricordi del cuore. Patetico in effetti!
Conosco un tale, scambio due parole e non me lo dimentico più. Scopro da amici comuni che sta per laurearsi in ingegneria. Subito dopo partirà per l'estero. Ho una settimana per: attaccare, conoscerlo e se possibile fare in modo che si ricordi con un certo interesse di me! L'impresa è ardua. Spreco tre giorni a rincorrerlo nei corridoi dell'università. Non lo vedo, e se lo vedo lui non vede me. Al quarto giorno ci incontriamo alla stessa grigliata sulla spiaggia. Che caso! E dire che avevo sgiunzagliato solo tutti i miei 007 per scoprire dove sarebbe andato quella sera! Quando scocco l'ora x, dico le solite due frasi di circostanza, lui sorride e se ne torna inesorabilmente nel gruppo.
Quinto giorno. Sagra della ciliegia, evento mondano e un po' boccaccesco tipico della Trieste che pulsa. Ormai non spero più di farcela. Mi consolo con la frutta, afferro una ciliegia e, siccome è la prima della stagione, esprimo il mio desiderio. "Logisticamente non so come possa accadere, ma speriamo che in due giorni capiti tutto quello che ancora non è successo!" Non l'ho neanche messa in bocca che mi sento tirare per un braccio: "Ciao, sono Pietro. Ti ricordi di me?"
Diciamo che mi ricordavo. I due giorni che rimanevano, quelli prima della partenza, hanno stravolto tanti anni della mia esistenza, nel bene e nel male. E' accaduto quello che speravo ed anche molto, molto di più. Così ho pensato che la vita a volte stupisce oltre ogni possibile immaginazione!
(La storia con Pietro è finita male... Ho detto che per l'emozione la ciliegia non l'avevo mangiata!)
by
Anton
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Storie da mare e di città visto che la mia è una città di mare. Estate 1995. Chi ha detto che il colpo di fulmine non esiste? Chi non l'ha mai provato! Poi magari ti sposi con il compagno d'asilo, quello che avevi al fianco il giorno in cui hai messo i denti e di cui non ti ricordi neanche il nome, ma almeno una volta tutti restiamo illuminati da uno sconosciuto. Beh, la mia folgorazione risale a quella storica estate che le amiche ricordano come l'inIzio del loro calvario... ore e ore ad ascoltare i miei ricordi del cuore. Patetico in effetti!
Conosco un tale, scambio due parole e non me lo dimentico più. Scopro da amici comuni che sta per laurearsi in ingegneria. Subito dopo partirà per l'estero. Ho una settimana per: attaccare, conoscerlo e se possibile fare in modo che si ricordi con un certo interesse di me! L'impresa è ardua. Spreco tre giorni a rincorrerlo nei corridoi dell'università. Non lo vedo, e se lo vedo lui non vede me. Al quarto giorno ci incontriamo alla stessa grigliata sulla spiaggia. Che caso! E dire che avevo sgiunzagliato solo tutti i miei 007 per scoprire dove sarebbe andato quella sera! Quando scocco l'ora x, dico le solite due frasi di circostanza, lui sorride e se ne torna inesorabilmente nel gruppo.
Quinto giorno. Sagra della ciliegia, evento mondano e un po' boccaccesco tipico della Trieste che pulsa. Ormai non spero più di farcela. Mi consolo con la frutta, afferro una ciliegia e, siccome è la prima della stagione, esprimo il mio desiderio. "Logisticamente non so come possa accadere, ma speriamo che in due giorni capiti tutto quello che ancora non è successo!" Non l'ho neanche messa in bocca che mi sento tirare per un braccio: "Ciao, sono Pietro. Ti ricordi di me?"
Diciamo che mi ricordavo. I due giorni che rimanevano, quelli prima della partenza, hanno stravolto tanti anni della mia esistenza, nel bene e nel male. E' accaduto quello che speravo ed anche molto, molto di più. Così ho pensato che la vita a volte stupisce oltre ogni possibile immaginazione!
(La storia con Pietro è finita male... Ho detto che per l'emozione la ciliegia non l'avevo mangiata!)
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Anton
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giovedì, luglio 18, 2002
STORIE DA MARE: "UN'ALTRA VOLTA IN BARCA? NO"
C'e' chi farebbe carte false per poter fare una vacanza gratuita su una bellissima barca a vela da 14 metri.... IO...no!!! Lo dico a ragion veduta e soprattutto perche' ho già dato, come si dice a Roma... Due anni fa ho passato 15 giorni su una bellissima barca a vela, in compagnia di persone mai conosciute, ma estremamente educate ed affabili... L'unico neo il Capitano/skipper, nonchè proprietario, della barca: un pazzo scatenato ....
Ti dico solo che quando il mare era grosso tutte le barche rientravano...e solo noi uscivamo...in mare aperto poi......neanche "sottocosta"...
Un giorno gli ho chiesto dove fossero i giubbotti di salvataggio ( visto l'andazzo ! ) e lui mi rispose così : " ma lo sai che non me ne ricordo? "
Una altra volta abbiamo lanciato il salvagente ad uno di noi, caduto in mare, e... la ciambella non aveva la corda attaccata... Beh...se non altro, non affogò...Sono arrivata agli ultimi giorni sperando che ogni giornata fosse senza vento...il che e' il colmo per chi "ama" la barca a vela...
Fortunatamente non ho avuto mai, pur essendo la prima volta che andassi in barca, nessun problema di stomaco... Come ho risolto i miei problemi con il capitano? In cambusa...seduta o sdraiata, aspettando che le sue "avventure marittime" avessero termine... Tra virate, cazzate alla randa, nodi da marinaio e capitani coraggiosi ( per non dire incoscenti ! )... la vacanza terminò...ed io fui salva! Quest'anno il capitano mi rivuole con se: dice che gli piaceva troppo come scrivevo il diario di bordo... Credo che dovra' fare a meno di me... a meno che non cambi il capitano...!!! Il che...ahime', dubito fortemente possa accadere...!
Credo che sia un'esperienza che rifarei...sì, ma in altre condizioni! Solo un commento: anche dalla cambusa, la barca a vela e' bellissima e una vacanza in barca a vela la auguro a tutti... è un'esperienza che va fatta...
by Maggie
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C'e' chi farebbe carte false per poter fare una vacanza gratuita su una bellissima barca a vela da 14 metri.... IO...no!!! Lo dico a ragion veduta e soprattutto perche' ho già dato, come si dice a Roma... Due anni fa ho passato 15 giorni su una bellissima barca a vela, in compagnia di persone mai conosciute, ma estremamente educate ed affabili... L'unico neo il Capitano/skipper, nonchè proprietario, della barca: un pazzo scatenato ....
Ti dico solo che quando il mare era grosso tutte le barche rientravano...e solo noi uscivamo...in mare aperto poi......neanche "sottocosta"...
Un giorno gli ho chiesto dove fossero i giubbotti di salvataggio ( visto l'andazzo ! ) e lui mi rispose così : " ma lo sai che non me ne ricordo? "
Una altra volta abbiamo lanciato il salvagente ad uno di noi, caduto in mare, e... la ciambella non aveva la corda attaccata... Beh...se non altro, non affogò...Sono arrivata agli ultimi giorni sperando che ogni giornata fosse senza vento...il che e' il colmo per chi "ama" la barca a vela...
Fortunatamente non ho avuto mai, pur essendo la prima volta che andassi in barca, nessun problema di stomaco... Come ho risolto i miei problemi con il capitano? In cambusa...seduta o sdraiata, aspettando che le sue "avventure marittime" avessero termine... Tra virate, cazzate alla randa, nodi da marinaio e capitani coraggiosi ( per non dire incoscenti ! )... la vacanza terminò...ed io fui salva! Quest'anno il capitano mi rivuole con se: dice che gli piaceva troppo come scrivevo il diario di bordo... Credo che dovra' fare a meno di me... a meno che non cambi il capitano...!!! Il che...ahime', dubito fortemente possa accadere...!
Credo che sia un'esperienza che rifarei...sì, ma in altre condizioni! Solo un commento: anche dalla cambusa, la barca a vela e' bellissima e una vacanza in barca a vela la auguro a tutti... è un'esperienza che va fatta...
by Maggie
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mercoledì, luglio 17, 2002
STORIE DA MARE: UN GUERRIERO IN GONNELLA
Lo cantava anche Luca Carboni: mare, mare, mare, ma che voglia di arrivare... Sogni la tua prima vacanza al mare da accoppiata e rischi di ritrovarti scoppiata dopo un solo giorno di spiaggia. Dura realtà quella della gelosia sul bagnasciuga soprattutto se scopri questo sentimento per la prima volta. Certo che al mare gli amori sbocciano in poche ore e muoiono altrettanto velocemente, ma il gioco degli sguardi e il cucco da spiaggia sono una realtà quotidiana irrinunciabile. Senza volerlo. Così dopo solo 24 ore di beata e ingenua tranquillità sotto l'ombrellone scoprii che tra le onde del mare e i granelli di sabbia si nasconde anche quella brutta bestia che è la gelosia. Non ho guardato al di là della mia sdraio e di quella del mio compagno, ma non è bastato per insinuare il dubbio in lui che potessi aver ammirato per un'intera giornata il bagnino appollaiato sulla seggiola da regista a pochi metri da me. Inutile spiegare ad un uomo testardamente geloso che i tuoi occhi non sono mai andati oltre il suo corpo e altrettanto inutile fargli capire che, se anche fosse, quel bagnino non ti piaceva..
Lui continuerà a credere che tu ti sei presa gioco del tuo amore per conquistare l'attenzione di un bagnino. Non importa se invece per te quel ragazzotto che vigila sui bagnanti non è proprio un granché. La discussione comincia per gioco, ma finisce con parole grosse. E quando sfinita non sai più come spiegare che tu gli sarai sempre fedele, decidi che non c'è altro da fare che abbandonare fidanzato e bagnino...
Nella camera d'albergo trasformata in un campo di battaglia, semini costumi e vestiti, scarpe e asciugami, tirando tutto quello che ti passa tra le mani nella direzione del tuo compagno nell'inutile tentativo di farlo rinsavire. Alla fine il guerriero in gonnella si arrende. E comincia la fase della raccolta di beni e preziosi. Il silenzio cala dentro la stanza, riordini la tua roba, la riponi in valigia e ti prepari ad andartene da quel mare che dopo tutto è stato solo causa di un terremoto irrefrenabile. Armata di bagagli, ti avvii verso l'uscita dall'albergo lasciando il tuo innamorato in preda a sensi di colpa e alla gelosia inarrestabile che lo divora.
Mare, mare, mare... ma chi ha detto che al mare gli amori nascono e non muoiono?
by Elena
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Lo cantava anche Luca Carboni: mare, mare, mare, ma che voglia di arrivare... Sogni la tua prima vacanza al mare da accoppiata e rischi di ritrovarti scoppiata dopo un solo giorno di spiaggia. Dura realtà quella della gelosia sul bagnasciuga soprattutto se scopri questo sentimento per la prima volta. Certo che al mare gli amori sbocciano in poche ore e muoiono altrettanto velocemente, ma il gioco degli sguardi e il cucco da spiaggia sono una realtà quotidiana irrinunciabile. Senza volerlo. Così dopo solo 24 ore di beata e ingenua tranquillità sotto l'ombrellone scoprii che tra le onde del mare e i granelli di sabbia si nasconde anche quella brutta bestia che è la gelosia. Non ho guardato al di là della mia sdraio e di quella del mio compagno, ma non è bastato per insinuare il dubbio in lui che potessi aver ammirato per un'intera giornata il bagnino appollaiato sulla seggiola da regista a pochi metri da me. Inutile spiegare ad un uomo testardamente geloso che i tuoi occhi non sono mai andati oltre il suo corpo e altrettanto inutile fargli capire che, se anche fosse, quel bagnino non ti piaceva..
Lui continuerà a credere che tu ti sei presa gioco del tuo amore per conquistare l'attenzione di un bagnino. Non importa se invece per te quel ragazzotto che vigila sui bagnanti non è proprio un granché. La discussione comincia per gioco, ma finisce con parole grosse. E quando sfinita non sai più come spiegare che tu gli sarai sempre fedele, decidi che non c'è altro da fare che abbandonare fidanzato e bagnino...
Nella camera d'albergo trasformata in un campo di battaglia, semini costumi e vestiti, scarpe e asciugami, tirando tutto quello che ti passa tra le mani nella direzione del tuo compagno nell'inutile tentativo di farlo rinsavire. Alla fine il guerriero in gonnella si arrende. E comincia la fase della raccolta di beni e preziosi. Il silenzio cala dentro la stanza, riordini la tua roba, la riponi in valigia e ti prepari ad andartene da quel mare che dopo tutto è stato solo causa di un terremoto irrefrenabile. Armata di bagagli, ti avvii verso l'uscita dall'albergo lasciando il tuo innamorato in preda a sensi di colpa e alla gelosia inarrestabile che lo divora.
Mare, mare, mare... ma chi ha detto che al mare gli amori nascono e non muoiono?
by Elena
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martedì, luglio 16, 2002
STORIE DA MARE: QUANDO CONOBBI AL MARE ANDREA PAZIENZA
Agosto '81 San Menaio ( Peschici-Gargano), campeggio Calenella. Eravamo un gruppone di circa 15 ragazzi/e partiti da Prao (io son di Prao e vò essé rispettao..) tra i 17 e 20 anni (e poco +), 1 dei quali il mio amico Borabora xso x i fumetti di Pazienza (allora ancora non troppo conosciuto), quando, durante un tranquillo pomeriggio di noia, l'altoparlante del campeggio chiamò al telefono "andreapazienza"!!! Scattarono immediatamente le ricerche e quando fu individuato ci presentammo alla tenda dove, con altri tipi strani, stava fumando (cannoni poderosi) e scazzando...
Borabora cominciò una specie di intervista, ma lui non voleva saperne di dire quello che il mio amico voleva sentirsi dire e quindi la situazione si "appollottolò" su stessa.Allora Hilde aprì la sua cetra e tirò fuori i diamanti...così raccontai io le vicissitudini che avevo passato (1 viaggio a Sansevero con 2 strafatti da paura, approccio col pusher-contrattazione-fregatura-lite con gli strafatti e ritorno scazzati come scimmie!! tutto x un briciolo di "fumo") pochi giorni! prima...Il silenzio si fa totale, nessuno mi caca un pò, allora capiamo che "si è fatta l'ora" e ce ne andiamo....
A casa, al ritorno dall'estate, Borabora mi porerà poi "l'ultimo numero" di un fumetto (non ricordo + quale) con una storia di Paz. Si chiama "Un'estate". Comincia dal campeggio Calanella, va fino a Sansevero e ritorno - è x filo e x segno la mia storia!!!! Soddisfazione!! Goduria!!! ...
E il sesso vi chiederete????? quante volte l'avete raccontato senza averlo fatto??? beh 1 volta tanto fatelo senza sentirvelo raccontare!!!!
by Mirza (e il suo sito)
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Agosto '81 San Menaio ( Peschici-Gargano), campeggio Calenella. Eravamo un gruppone di circa 15 ragazzi/e partiti da Prao (io son di Prao e vò essé rispettao..) tra i 17 e 20 anni (e poco +), 1 dei quali il mio amico Borabora xso x i fumetti di Pazienza (allora ancora non troppo conosciuto), quando, durante un tranquillo pomeriggio di noia, l'altoparlante del campeggio chiamò al telefono "andreapazienza"!!! Scattarono immediatamente le ricerche e quando fu individuato ci presentammo alla tenda dove, con altri tipi strani, stava fumando (cannoni poderosi) e scazzando...
Borabora cominciò una specie di intervista, ma lui non voleva saperne di dire quello che il mio amico voleva sentirsi dire e quindi la situazione si "appollottolò" su stessa.Allora Hilde aprì la sua cetra e tirò fuori i diamanti...così raccontai io le vicissitudini che avevo passato (1 viaggio a Sansevero con 2 strafatti da paura, approccio col pusher-contrattazione-fregatura-lite con gli strafatti e ritorno scazzati come scimmie!! tutto x un briciolo di "fumo") pochi giorni! prima...Il silenzio si fa totale, nessuno mi caca un pò, allora capiamo che "si è fatta l'ora" e ce ne andiamo....
A casa, al ritorno dall'estate, Borabora mi porerà poi "l'ultimo numero" di un fumetto (non ricordo + quale) con una storia di Paz. Si chiama "Un'estate". Comincia dal campeggio Calanella, va fino a Sansevero e ritorno - è x filo e x segno la mia storia!!!! Soddisfazione!! Goduria!!! ...
E il sesso vi chiederete????? quante volte l'avete raccontato senza averlo fatto??? beh 1 volta tanto fatelo senza sentirvelo raccontare!!!!
by Mirza (e il suo sito)
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lunedì, luglio 15, 2002
STORIE DA MARE: A FERRAGOSTO LE STELLE SON CADUTE DAVVERO
Metti una vacanza al mare. Metti una vacanza al mare in compagnia a 18 anni. E metti che nella compagnia c'è pure un tipo che ti piace parecchio, ma con cui non hai mai osato farti avanti e che di te potrebbe proprio infischiarsene. Metti il mare, il sole, la spiaggia, le notti senza fine in discoteca tra musica a palla e cocktail che ti fanno perdere la ragione al secondo sorso. Metti che sia notte, non una qualsiasi, ma la regina delle notti d'estate. A Ferragosto non si può non andare in spiaggia a vedere una marea... di stelle che potrebbero cadere. E così mettiamo che sia andata anche quella notte d'agosto. Una quindicina di amici, nessuna coppia, ma molto affiatamento e sguardi ammiccanti tra fanciulle e giovanotti. Il mare è calmo, il cielo limpido e pulito, la spiaggia profuma di salsedine e iodio. Gli ombrelloni sono chiusi, le sdraio sono state riposte, ma quella notte non è fatta per il silenzio e la tranquillità del mare... nell'aria c'è l'amore. Camminiamo tutti! insieme lungo la battigia, poi scegliamo un gruppetto di sdraio e ombrelloni dove andare a sdraiarci per guardare meglio il cielo.
Quando lui sceglie proprio la sdraio vicino alla tua. E' bellissimo. Sembra uscito dal più bel film visto fino a quel momento e il rumore delle onde è solo la colonna sonora. Una bellezza non comune. Gli occhi luccicano più delle stelle che brillano in cielo, sprigionano gioia e felicità, il sorriso conquista a prima vista, per non parlare del suo fisico da modello, petto scultoreo e muscoli appena accennati. Mi sdraio sul lettino e guardando le stelle rivedo la sua immagine sulla spiaggia e il brivido che ho provato quando i nostri sguardi si sono incrociati. Un sorriso tra noi... più di mille parole. Lo spettacolo comincia, lui sta vicino a me e le stelle... cadono. Esprimo un solo desiderio. E prima della fine di quella notte d'agosto sulla spiaggia si avvera. Quella fu l'unica volta che San Lorenzo volle esaudirmi... ma valse per mille desideri inascoltati.
by B.K.
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Metti una vacanza al mare. Metti una vacanza al mare in compagnia a 18 anni. E metti che nella compagnia c'è pure un tipo che ti piace parecchio, ma con cui non hai mai osato farti avanti e che di te potrebbe proprio infischiarsene. Metti il mare, il sole, la spiaggia, le notti senza fine in discoteca tra musica a palla e cocktail che ti fanno perdere la ragione al secondo sorso. Metti che sia notte, non una qualsiasi, ma la regina delle notti d'estate. A Ferragosto non si può non andare in spiaggia a vedere una marea... di stelle che potrebbero cadere. E così mettiamo che sia andata anche quella notte d'agosto. Una quindicina di amici, nessuna coppia, ma molto affiatamento e sguardi ammiccanti tra fanciulle e giovanotti. Il mare è calmo, il cielo limpido e pulito, la spiaggia profuma di salsedine e iodio. Gli ombrelloni sono chiusi, le sdraio sono state riposte, ma quella notte non è fatta per il silenzio e la tranquillità del mare... nell'aria c'è l'amore. Camminiamo tutti! insieme lungo la battigia, poi scegliamo un gruppetto di sdraio e ombrelloni dove andare a sdraiarci per guardare meglio il cielo.
Quando lui sceglie proprio la sdraio vicino alla tua. E' bellissimo. Sembra uscito dal più bel film visto fino a quel momento e il rumore delle onde è solo la colonna sonora. Una bellezza non comune. Gli occhi luccicano più delle stelle che brillano in cielo, sprigionano gioia e felicità, il sorriso conquista a prima vista, per non parlare del suo fisico da modello, petto scultoreo e muscoli appena accennati. Mi sdraio sul lettino e guardando le stelle rivedo la sua immagine sulla spiaggia e il brivido che ho provato quando i nostri sguardi si sono incrociati. Un sorriso tra noi... più di mille parole. Lo spettacolo comincia, lui sta vicino a me e le stelle... cadono. Esprimo un solo desiderio. E prima della fine di quella notte d'agosto sulla spiaggia si avvera. Quella fu l'unica volta che San Lorenzo volle esaudirmi... ma valse per mille desideri inascoltati.
by B.K.
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domenica, luglio 14, 2002
STORIE DA MARE: METTI TRE VITELLONI BERGAMASCHI A RIMINI
Estate 1988. Tre bergamaschi e il sogno di migliaia di coetanei orobici e bresciani: Rimini. La riviera del divertimento. Io, Gigi e Luca a ritmo di bomboloni, beach volley e ore piccole avevamo colonizzato un intero bagno, quello di tale Gilberto (vecchio lupo di mare romagnolo riciclatosi nell’offrire ospitalità a turisti come noi). Le ragazze non mancavano, anche se – al solito – io con loro parlavo, Gigi e Luca con loro andavano dritti i fatti. E che fatti, a sentire i puntualissimi resoconti erotomani del giorno dopo. Fin quando non arrivò tale Anna, di professione parrucchiera dalle parti di Trieste o Treviso. Di lei ricordo oggi solo il bikini leopardato. Io 17 anni, lei dieci o undici in più. Una conquista simile avrebbe zittito Gigi, Luca e compagnia bella per almeno dodici mesi filati. Uscivamo in tre e lei non aveva occhi per me. Io non avevo occhi per lei, ma i compagni di brigata mi avvisavano del suo interesse. Con Anna io avrei dovuto fare i fatti, Gigi e Luca parlare. Io avevo la testa altrove eppure una sera presi il coraggio a due mani e le chiesi di uscire. Soli. Appuntamento ad un bar sulla passeggiata. Quattro chiacchiere, altre due parole poi un’occhiata accondiscendente. Era giunta l’ora dell’infrattamento in spiaggia.
Tutt'altro: ognuno prese la sua strada e non ci siamo visti mai più.
PS =Tredici anni dopo io e Luca siamo ottimi amici ed entrambi sposati, di Gigi abbiam perso le tracce (comunque è sposato e ha due figlie). E gli sfottò per quella sera non sono ancora finiti del tutto.
Il Barista
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Estate 1988. Tre bergamaschi e il sogno di migliaia di coetanei orobici e bresciani: Rimini. La riviera del divertimento. Io, Gigi e Luca a ritmo di bomboloni, beach volley e ore piccole avevamo colonizzato un intero bagno, quello di tale Gilberto (vecchio lupo di mare romagnolo riciclatosi nell’offrire ospitalità a turisti come noi). Le ragazze non mancavano, anche se – al solito – io con loro parlavo, Gigi e Luca con loro andavano dritti i fatti. E che fatti, a sentire i puntualissimi resoconti erotomani del giorno dopo. Fin quando non arrivò tale Anna, di professione parrucchiera dalle parti di Trieste o Treviso. Di lei ricordo oggi solo il bikini leopardato. Io 17 anni, lei dieci o undici in più. Una conquista simile avrebbe zittito Gigi, Luca e compagnia bella per almeno dodici mesi filati. Uscivamo in tre e lei non aveva occhi per me. Io non avevo occhi per lei, ma i compagni di brigata mi avvisavano del suo interesse. Con Anna io avrei dovuto fare i fatti, Gigi e Luca parlare. Io avevo la testa altrove eppure una sera presi il coraggio a due mani e le chiesi di uscire. Soli. Appuntamento ad un bar sulla passeggiata. Quattro chiacchiere, altre due parole poi un’occhiata accondiscendente. Era giunta l’ora dell’infrattamento in spiaggia.
Tutt'altro: ognuno prese la sua strada e non ci siamo visti mai più.
PS =Tredici anni dopo io e Luca siamo ottimi amici ed entrambi sposati, di Gigi abbiam perso le tracce (comunque è sposato e ha due figlie). E gli sfottò per quella sera non sono ancora finiti del tutto.
Il Barista
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Spiagge, immense ed assolate, Spiagge già vissute, amate poi perdute, In questa azzurrità, fra le conchiglie e il sale, Quanta la gente che, ci ha già lasciato il cuore. Spiagge, Di corpi abbandonati, Di attimi rubati, Mentre la pelle brucia, Un'altra vela va fino a che non scompare, Quanti segreti che, appartengono al mare.
ALZI LA MANO CHI NON HA MAI AVUTO UNA STORIA SENTIMENTALE IN VACANZA: UNA COTTA, UNA SBANDATA, UNA STORIA SOLO DI SESSO.... RACCONTALA AL BARSAURO!
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Spiagge, immense ed assolate, Spiagge già vissute, amate poi perdute, In questa azzurrità, fra le conchiglie e il sale, Quanta la gente che, ci ha già lasciato il cuore. Spiagge, Di corpi abbandonati, Di attimi rubati, Mentre la pelle brucia, Un'altra vela va fino a che non scompare, Quanti segreti che, appartengono al mare.
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