sabato, settembre 21, 2002

BANANE O VELINE? BANANE

Vediamo la merda che vogliamo e siamo così contenti di averla che il propinatore della merda che vediamo in tv ce lo siamo votato pure e ora
ci governa. Viviamo per andare in tv a sorridere e a fare la figura dei cazzoni. Sentimenti (veri?) messi in piazza, lacrime e abbracci tutto per il
gusto del signor Rossiauditel. E' il declino dell'occidente, altro che, troppo grasso e stupido (non instupidito perché la tv si può anche spegnerla
se si vuole) per sopravvivere. Considerato che con l'inquinamento che avanza, l'ossigeno diventa una risorsa scarsa, tutto sommato meglio così.


Saremo spazzati via da altre razze giovani e forti che hanno degli iman che gli proibiscono di assecondare il proprio rincoglionimento con la tv e li
indottrinano a forza con il Corano.


La differenza? Che per lo meno quello, perdio, è un libro!
Kurtz


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venerdì, settembre 20, 2002

BANANE O VELINE, SIAMO PIEGATI ALLA TV

La nostra e' stata anche in passato una Repubblica delle Banane, in ciò in realtà non c'e' molto di nuovo, se non la dimostrazione che al peggio non c'e' mai fine. Oggi siamo "anche" una Repubblica delle Veline. In parte, ma solo in parte, ciò e' dovuto al naturale abbassamento di livello dei fenomeni che si massificano. Per la maggior parte e' dovuto alla funzione di formazione del gusto che un media invadente come la Tv ha. Non e' vero che le trasmissioni di qualità non hanno audience, come non e' vero che il pubblico "vuole" certe trasmissioni: e' stato accortamente, da anni, "educato" a volerle. Sono più facili, meno costose, non richiedono grandi autori, bravi programmisti, bravi interpreti: in una parola la Tv abbassa il suo pubblico a se stessa. E un sistema "bloccato" di Tv come il nostro non fa che amplificare l'effetto, perché se e' vero che queste trasmissioni sono prodotte in tutti i paesi occidentali, in altri paesi le reti e i programmi di qualità fra i quali scegliere, esistono eccome.

In più oggi questa operazione è pure congeniale al potere, che spaccia fantasie virtuali per verità, con la ragionevole certezza che un
elettorato cosi' "educato" se le beva.

Melba

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mercoledì, settembre 18, 2002

ERAVAMO BANANE, SIAMO VELINE

Io credo che eravamo una repubblica di banane .. e stiamo diventando sempre più una repubblica di veline ... di male in peggio direi !!
C'è chi sogna di diventare una velina per sposarsi un calciatore? C'è chi sogna di diventare calciatore per sposarsi una velina? Non ci stupiamo se il mondo sta andando a rotoli.

Maè

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martedì, settembre 17, 2002

BANANE O VELINE: TUTTO IL MONDO E' PAESE

Cos'è una Repubblica delle banane? Forse uno Stato in cui conta di più il commercio del sì tanto cantato e decantato frutto "esotico" che la Politica e il senso dello Stato? Credo proprio che tale idioma sia stato mutuato da un concetto simile. E sia stato poi innalzato a simbolo delle dittature "povere" (di idee, contenuti e civiltà) del Terzo mondo. Non umiliamoci sempre. Diamo a noi stessi un sussulto di italianità: siamo solo più "onesti", più sinceri, più veri.... ovvio più italiani.

In quale Stato ormai non conta più l'economia della politica? In quale non è mai contata di più? Forse nei tanto liberi e liberali States? Ma non ridiamoci addosso. E Kennedy? E Desert Storm? E Cheney, ed Enron?

Non scherziamo. Tutto il mondo è paese. Altrove, di sicuro, si è più garbati, più circospetti, più attenti alla forma. Si parla meno, insomma.
Da noi tutto è per strada, quasi sotto gli occhi di tutti. Quindi le Banche d'affari, gli operatori di Tlc, i crediti d'imposta, le rottamazioni.........fanno il bello e il cattivo tempo delle decisioni che contano... e fermiamoci qui va'. Che è meglio!

Shakespeare pensieroso

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BANANE O VELINE: TUTTE E DUE

Direi che siamo una Repubblica di banane che si alzano quando vedono le veline...

Luca B.

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lunedì, settembre 16, 2002

ITALIA, REPUBBLICA DELLE BANANE O DELLE VELINE?

Se Woody Allen vivesse a Roma o Milano piuttosto che a Manhattan, non resisterebbe dal girare il remake del suo celebre film "Il dittatore dello stato libero di Bananas". Gli resterebbe però un dubbio: proseguire nel filone botanico o darsi al corso new age di Veline, Miss, Letterine e prezzemoline (ancora ortaggi...mai fidarsi degli ortolani diceva Johnny Stecchino).

La scelta è difficile. Da un lato, il nostro futuro è affidato ad un premier narciso che diserta appuntamenti ufficiali per imparare a memoria in una lingua a lui sconosciuta (l'inglese) il discorso da leggere all'Onu, salvo poi inventare in conferenza stampa lo slogan anti-girotondi ("... la sinistra tutta giù per terra"). Dall'altro televisioni, giornali e dovunque ti giri non fai altro che vedere aspiranti modelle, la coscialunga di turno, la bellona da far ballare trenta secondi senza mai farla parlare. Le Veline, in particolar modo, hanno rovinato il caffè dopocena di milioni di italiani per tutta l'estate. Credo che le aspirazioni dei giovani d'oggi siano due: per lui il sogno di diventare calciatore ricco e famoso, per lei diventare velina ricca e famosa.

Il mio voto: prima dei girotondi di sabato avrei detto il contrario. Oggi siamo la repubblica delle Veline.

Il barista

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