lunedì, marzo 19, 2007

2007, ANCORA NEL PAESE DELLE BANANE

Siamo proprio il Paese delle banane. Non ce ne voglia Woody Allen ma più passa il tempo più quella definizione calza a pennello per l'italica vita. Paese di serve, spie e invidiosi portaborse, incapaci di guarda oltre il proprio naso. Siamo un Paese dove il portavoce del premier viene immortalato sulla strada dei trans e viene giù il cielo. Se poi passasse di lì per caso o per altri fini non importa. Idem se il suo ruolo di portavoce lo fa al meglio.

E questo in una vita fatta di gallismo e machismo ad ogni livello e dove basta una menzogna per aprire una commissione d'inchiesta. Siamo un Paese dove è stato ammazzato un poliziotto per una partita di calcio e dopo tre mesi quasi tutti gli stadi sono "diventati" a norma. Siamo il Paese dove qualcuno si è messo il proprio avvocato come ministro della Giustizia e dove si litiga su quale bagno debba utilizzare alla Camera l'onorevole Vladimiro Guadagno. Siamo il Paese dove chi più ha debiti più è considerato importante.

E pensare che Battiato lo cantavà già anni fa:
Povera patria! Schiacciata dagli abusi del potere
di gente infame, che non sa cos'è il pudore,
si credono potenti e gli va bene quello che fanno;
e tutto gli appartiene.
Tra i governanti, quanti perfetti e inutili buffoni!
Questo paese è devastato dal dolore...
ma non vi danno un po' di dispiacere
quei corpi in terra senza più calore?


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CAMILLERI E CARAVAGGIO

"Il colore del sole" delude. Lo scrittore siciliano racconta con dovizia di particolari il girovagare fisico e interiore dell'artista bergamasco ma non offre uno spaccato diverso da quanto si sapeva di Caravaggio. E tutto sommato poco o nulla aggiunge alla grandezza del papà di Montalbano.

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