sabato, settembre 07, 2002

11.9.2001: COME SPIEGARLO A MIO FIGLIO DI 8 ANNI?

Dell'11 settembre ricordo tante cose. Innanzi tutto il fatto che era una giornata normale, nè noiosa, nè frenetica, insomma il giusto mezzo.
Quando è successo l'attentato ero impegnata in un corso, per cui sono arrivata, in un certo senso a cose fatte. Anzi a metà: era caduta la prima torre e ormai la portata del dramma era perfettamente chiara. Io però ho stentato a capire: guardavo i miei colleghi che fissavano con aria attonita i televisori e mi stupivo per la mia assoluta mancanza di emozioni. Quasi quasi mi aspettavo che qualcuno mi dicesse che era uno scherzo, un film girato con nuovi effetti speciali, molto molto realistici. Ci è voluto qualche minuto per svegliarmi da questa specie di anestesia psichica.
Intanto hanno cominciato a scorrere le immagini della gente che si buttava di sotto, e poi è caduta anche la seconda torre. E lì ho capito. Anzi, mi è sembrato di sentirmi la gola piena della polvere che si vedeva salire da quel palazzo collassato, venuto giù prorio come cadevano le torri di Lego che costruivo con i miei figli. E allora mi sono chiesta: come farò a spiegare ai miei bambini tutto questo? Come faremo ad andare al supermercato, alla fine del pomeriggio per comprare i quaderni nuovi per la scuola? Perchè si devono pur fare queste
cose così normali, in una giornata in cui la normalità sembra una cosa finita per sempre. Come si fa a spiegare a un bambino di otto anni che
due aerei si schiantano sui grattacieli perchè i musulmani odiano gli americani?
Ma mio figlio ha capito lo stesso, anzi ha visto: la sera ha guardato il telegiornale e il giorno dopo a scuola ha disegnato quello che lo ha colpito davvero: non gli aerei, non la palla di fuoco che divorava gli edifici, o la nube di polvere: ha disegnato i bambini palestinesi che festeggiavano l'abbattimento delle Torri e ha scritto sotto al suo disegno: "questo è il male".

Raffa

RACCONTA AL BARSAURO IL TUO 11/9

venerdì, settembre 06, 2002

11.9.2001: BALLARE COL MONDO IN FRANTUMI

Sembrava un 11 settembre come tutti gli altri e io come al solito stavo sforando con la pausa pranzo, quel quarto d'ora accademico che d'abitudine mi prendevo per andare a salutare i colleghi della redazione "del quinto piano", prima di tornare di sotto e rimettermi al lavoro. C'era un clima da siesta pomeridiana e proprio come in un giorno normale io passavo da una scrivania all'altra tra i forzati del computer.

Il mio kazzeggio sarebbe durato ancora pochi minuti, giusto il tempo per il primo aereo-kamikaze di mettere a punto la manovra di arrembaggio e infilarsi dritto dritto nel cemento armato del World Trade Center, piegandolo come un panetto di burro. Mentre rifacevo le scale,
Manhattan stava già vivendo il suo incubo peggiore. Il secondo botto arrivò prima ancora di riuscire ad abituarsi a uno. Ricordo che il sito andò in
pasta assieme alle Torri gemelle, ma noi continuavamo a lavorare al buio, gli occhi incollati freneticamente a tivù e agenzie.

Ricordo che poco prima dell'attacco simultaneo all'America avevo mandato sms agli amici per organizzare la serata in discoteca. Quando riuscii ad andare a casa mi rimase la sensazione di stupidità per aver anche solo pensato che si poteva ancora andare a ballare mentre il mondo andava in frantumi.

Lc

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giovedì, settembre 05, 2002

11.9.2001 - SPERAVO IN UN'AMERICANATA

Io non ricordo molto di quella giornata ... forse c'era il sole .. forse era una bella giornata ... forse era iniziata bene, eravamo tornati da poco dalle ferie, si lavorava con la mente persa tra ricordi delle vacanze, non potevo immaginare quello che sarebbe successo, probabilmente abbiamo anche discusso di cose inutili. Ricordo che me ne stavo davanti al pc ... come se niente fosse, quando mi hanno chiamato ed ho acceso la tv ... inizialmente non potevo crederci, mi sembravano le scene di un film ... un'americanata come tante ... ed invece era vero .. era tutto vero!!! Poi sono stata investita da una valanga di emozioni, il tutto mi inchiodava davanti alla tv ... alla radio .. al pc .. per voler sapere ..con la paura che accadesse ancora qualcosa.

Maè e il suo blog

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IL MIO 11 SETTEMBRE 2001

Era un martedì pomeriggio post-ferie, uno di quei giorni grigi e tutti uguali destinati solo ad aumentarti gli anni. Un martedì da cazzeggio libero in redazione o quasi. Quel quasi avrebbe cambiato la storia del mondo. Appena rientrati dalla pausa pranzo sarebbe accaduto di tutto. Ricordo ancora il primo lancio d'agenzia. Così assurdo. Forse una Reuters. "New York. An elicopter crashes into the Twin Towers". La Cnn aveva già online il primo scatto.Nemmeno il tempo di rendersi conto di cosa stava per scatenarsi che le televisioni erano su CNN LIVE. Al giornale l'adrenalina impazza. In diretta vediamo il secondo aereo schiantarsi. Incidente? Lo speravamo tutti, quantomeno il gesto di un pazzo o di un suo emulatore idiota. Non c'è tempo per pensare se non per le persone che stanno a casa. La paura viene esorcizzata buttandosi al lavoro. Cade una delle Torri. Ripenso al mio viaggio di nozze quando scattammo una foto ai suoi piedi. Immensa. Alta fino al cielo. Ora a livello zero. Penso al ristorante "Gemelli", a quei cordiali camerieri italiani e alla vista sugli americani sempre di corsa. Non c'è più niente. Penso a quel palco per il concerto del 4-7. "Ora al suo posto solo macerie e chissà cosa". Penso alle migliaia di persone che con noi scendevano dalla metropolitana, loro per andare al lavoro, noi per andare a divertirci. Durante una riunione informale, arriva l'altra notizia. Crollata anche la seconda torre. E' davvero finita. No. Prima c'è spazio ancora per una serie di istantanee. A partire da quelle persone che si sono buttate da chissà che piano per sfuggire alle fiamme.

Ecco il mio 11/9.

Il barista

RACCONTA AL BAR IL TUO 11/9

mercoledì, settembre 04, 2002

CAMPAGNA: FERMIAMO LE PIETRE DELL'IPOCRISIA

Rompi il silenzio che uccide Amina. Invia il seguente testo per e-mail all'ambasciata nigeriana in Italia e coinvolgi in questa iniziativa il maggior numero di persone.

All' indirizzo nigerian.rome@iol.it

A Sua Eccellenza Ambasciatore della Nigeria in Italia

Via Orazio, 18 00193 Roma


In forza del diritto alla vita di ogni persona, ci rivolgiamo a Lei, in considerazione del Suo potere istituzionale, perchè si faccia interprete della indignazione di tante e di tanti ed intervenga immediatamente al fine di fermare la decisione di omicidio per lapidazione di Amina Lawal, cittadina nigeriana.

Firma ..............

Data ...................

martedì, settembre 03, 2002

NOBEL A SILVIO? HAN SBAGLIATO INDIRIZZO

Questa la notizia di oggi 2 settembre 2002:
Un documento inviato all'Accademia reale di Svezia e sottoscritto da un gruppo di intellettuali, politici e rappresentanti della chiesa propone la candidatura di Berlusconi al premio Nobel per la pace per il 2002. Le motivazioni sono il "forte ruolo" svolto per l'ingresso della Russia nella Nato, e la cancellazione dei crediti che l'Italia vantava verso alcuni Paesi poveri. Ma il Nobel per la pace lo assegna il Norwegian Nobel Institute di Oslo , non l'Accademia Reale delle Scienze di Svezia!! Che abbiano inviato l'incartamento all'indirizzo sbagliato?


Nicula


DAI UN NOBEL ANCHE TU E SCRIVILO AL BARSAURO


UN DOLCE NOBEL

Candido Berlusca al Nobel per le Caramelle Gommose.

Gimmy


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lunedì, settembre 02, 2002

IL NOBEL DI GENTILE

Anche la versione online di Repubblica s'interessa alla campagna di Gentile.
Ecco l'articolo completo. CLICCA QUA

NOBEL A GENTILE 2

Per il senatore Gentile propongo:
Medaglia d'oro al valor civile per l'alto sprezzo del ridicolo dimostrato nel proporre il premio nobel a Silvio Berlusconi.

Mario


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