sabato, luglio 20, 2002

STORIE DA MARE: IL PREPOTENTE E IL MIO PRINCIPE AZZURRO


1975: avevo solo 3 anni. A casa nostra arrivò un amico intimo di mio padre, siciliano, con i suoi quattro figli. Uno aveva la mia età. Divenne il mio compagno di giochi. E la pagò cara. Pochi giorni prima del suo arrivo, giocavo con la mia bambolina su un mucchio di sabbia. Arrivò un bambino, 3 anni anche lui, prepotente. Distrusse la casetta che avevo costruito alla mia bambola. E io lo picchiai.
Beh, lui da quel giorno decise che mi avrebbe sposata. E quando vide che io preferivo a lui il mio amichetto siciliano, si armò di coraggio e andò da mio padre per chiedere spiegazioni. Mi ritrovai davanti alla scelta: fidanzarmi con lui o con l’altro. Scelsi l’altro, il siciliano. Allora non sapevo che, dopo quell’estate, il mio “principe azzurro” non l’avrei più rivisto per tanti, lunghi anni. Il “prepotente” comunque si vendicò picchiandolo a sangue.
1990: ormai avevo 17 anni e del mio “principe azzurro” mi restavano solo le tante lettere che, fino a sette anni prima, avevamo continuato a scriverci. Il “prepotente”, invece, c’era ancora, c’era ogni estate e cercava di convincermi a diventare la sua ragazza. Inutilmente. Quell’anno, però, era certo di farcela. E accadde l’imprevedibile.
Un giorno, era metà agosto, qualcuno bussò a casa mia: andai ad aprire e mi ritrovai davanti un bel ragazzo (mamma quant’era bello!). Beh, non ci credereste mai: era il mio principe azzurro. Passarono tre giorni bellissimi. Purtroppo, però, la mia improvvisa “scomparsa” preoccupò il “prepotente”, che non ci mise molto a scoprire quello che stava accadendo.
Preparò la sua vendetta: mi aspettò davanti al cimitero del mio paesino, dove mi ero recata con la mia migliore amica. Mi aggredì a parole.. e io risposi a schiaffi. Caspita che lite ragazzi: io le ho prese, ma lui non credo che dimenticherà mai le botte che gli ho dato. E da qual giorno non gli ho più rivolto la parola.
Per la cronaca: il principe partì proprio quando stava per accadere qualcosa. Lo rividi due anni dopo, per mezz’ora, poi più niente. Ci scrivemmo per qualche anno.
A volte mi chiedo che cosa potrebbe succedere se, un bel giorno, prendessi il primo aereo e mi recassi a casa sua…
by
Maria

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