BAGHDAD BLOG
Appena un anno fa solo una ristrettissima cerchia di iracheni aveva accesso ad un computer. Ancora meno erano quelli che, attraverso un pc, comunicavano con il mondo intero. Adesso spuntano Internet corner in ogni quartiere . E con la Rete spunta un nuovo fenomeno per quelle latitudini: i blogger.
Blog e Iraq. Due parole che hanno un sinonimo in Salam Pax, l'autore del blog dove si raccontava la guerra del Golfo numero due da un altro punto di vista. Quello di chi le bombe se le vedeva arrivare in testa. Nato nel 2002 per raccontare ad un amico siriano la vita quotidiana a Baghdad, Salam Pax è presto diventato un simbolo e ora anche un successo in libreria. Il tutto senza snaturare la sua funzione.
Dopo di lui altri iraqi-blog crescono. Omar Fadhill, 24 anni, dentista, ha messo in Rete iraqthemodel, un blog realizzato a sei mani con i suoi due fratelli medici. "Lo abbiamo fatto non solo per colmare la voragine tra Usa e Iraq - dicono - ma anche per avvicinare l'Iraq al resto del mondo arabo. I media danno un'idea distorta della realtà irachena, esistono oggi numerosi aspetti positivi che noi vogliamo valorizzare". Il taglio del blog è filoamericano, gli autori sono sunniti. "Riceviamo e-mail da palestinesi o arabi-americani che ci minacciano di morte, accusandoci di essere spie al servizio della Cia. Io sono amico dell'America e d'Israele - dice uno dei fratelli - ma alcuni miei colleghi in ospedale mi danno dell'infedele".
Per quel che si sa, sono trenta i blogger di grido a Baghdad. La caratteristica è la formazione familiare: Faisa Jarrar, metà sunnita e metà sciita, ha lanciato il suo blog critico nel dicembre scorso e adesso tutti i suoi tre figli hanno un blog per conto loro
Fonte Usa Today
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