lunedì, febbraio 23, 2004

ANCHE SU INTERNET ARRIVA IL RACKET

La mente - malata - dell'essere umano non conosce proprio confini. Non si spiega altrimenti l'ultima frontiera del crimine online, quello che fa più male a chi vive solo grazie ad Internet. La notizia arrivamente direttamente dal Financial Times: in Rete esiste un racket di cracker. Il gioco di parole minimizza la portata della vicenda: in pratica, uno o più gruppi di pirati informatici chiede soldi in cambio della promessa virtuale di non mettere sotto attacco il server su cui si appoggia un sito Web. Ovviamente la richiesta non viene rivolta ad un blogger lituano o un'appassionata svedese, scanzonati e con budget zero: vittime del racket online sono i siti delle agenzie di scommesse online, laddove i soldi circolano con maggiore facilità. I gestori di questi siti hanno ricevuto esplicite minacce di attacchi in grado di paralizzare i loro sistemi informatici nelle Antille piuttosto che a Tuvalu. Come ogni mafioso insegna, alle minacce fa seguito una "dimostrazione" (nella fattispecie un piccolo attacco ma sufficiente a rendere l'idea). Secondo il Financial dietro al racket vi sarebbero gangs criminali attive nell'Est Europa (dove spesso la legge in materia è lacunosa).

L'ultimo caso di racket risale a poche settimane fa quando i cracker hanno pensato bene di intromettersi nelle scommesse per il Superbowl: agli "avvertimenti" ha fatto seguito la richiesta di una cifra oscillante tra i 10 e i 50 milioni di dollari. I gestori dei siti di scommesse hanno pagato? Chi lo sa, l'omertà regna anche su Internet

Il barista

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