venerdì, maggio 24, 2013

Castelfalfi, oasi verde tra passato e futuro

Chi pensa che l’Italia abbia perso fascino e appeal internazionale è pregato di mettersi in auto o in treno con destinazione Toscana. Il navigatore va impostato su “Montaione, località Castelfalfi” mentre la stazione d’arrivo è Firenze Santa Maria Novella. Una volta raggiunta la meta, è impossibile non restare a bocca aperta ammirando undici chilometri quadrati di verde da godere dal punto più alto, la torretta di castello del ’400. Verde e azzurro. Azzurro e verde. Comprensibile che un’oasi simile dovesse far scattare la molla del turismo eco-sostenibile a qualche imprenditore lungimirante. Per Castelfalfi si è mosso il gruppo Tui che nel 2007 ha rilevato l’intera valle per trasformarla in un progetto immobiliare con un occhio al futuro nel rispetto del passato.

Imponente la cifra: il Toscana Resort Castelfalf si aggi
ra sui 250 milioni  di euro, 140 dei quali già sborsati. Con quella cifra Tui, oltre alla nuda proprietà, ha acquistato il borgo risalente al XII secolo, 26 casali sparsi
sul territorio (uno dei quali ha ospitato un set del “Pinocchio” di Benigni), vigneti e oliveti.


Una volta completato il progetto prevede 42 appartamenti nel borgo con piscine e negozi (prezzo di partenza 230mila euro, già venduto circa il 60%), tre alberghi (due 5 stelle con wellness spa ancora da realizzare e la Tabaccaia, tre stelle inaugurato a marzo), 11 ville (si parte da 1,2 milioni di euro) confinanti con il campo da golf 27 buche. A regime il resort darà lavoro a 200 persone, formate principalmente dal gruppo stesso

Il borgo che ci sarà - A Castelfalfi il conto alla rovescia va avanti. Impetuoso e impaziente. Più forte della pioggia che ha tentato, in queste settimane, di rallentare i lavori delle maestranze. A giugno i primi appartamenti del centro storico del borgo, denominato La Terrazza, verranno consegnati ai proprietari e il borgo tornerà a vivere. I clienti arrivano dalla Germania e dall’Inghilterra ma il telefono dell’ufficio vendite comincia anche a “parlare” in italiano. Qualcuno ha scelto questo spicchio di Toscana per trascorrerci quattro-cinque mesi l’anno e lasciare a Tui il compito di affittarlo per il resto. Qualcun altro ha fiutato il puro investimento. Come dar loro torto?

Coerentemente con il resto del progetto il cuore del borgo rispetta il principio secondo cui è meglio ristrutturare che costruire: basti pensare che la volumetria finale dell’intera tenuta prevede solo lo 0,03% di costruzione ex novo. Tra i plus di gran parte degli appartamenti, oltre a un panorama indescrivibile, i soffitti a volta originari e l’accesso a giardini e piscine riservati. L’80% del materiale utilizzato nella ristrutturazione è made in Italy così come italica è la mano degli artigiani al lavoro tra castello e le residenze La Terrazza e La Ghialla. Per preservare privacy e tranquillità prevista una variante all’unica lingua di asfalto che oggi attraversa il centro abitato, in modo da abbattere inquinamento acustico e ambientale.

Il borgo che c’è - Due i biglietti da visita del gruppo Tui. Uno si chiama La Tabaccaia, l’altro Rosmarino. Il primo è l’hotel tre stelle ricavato da un essiccatoio di sigari e aperto lo scorso mese di marzo. L’albergo riesce a fondere passato e presente, classe e praticità. La Tabaccaia già ora può essere il punto di riferimento per scoprire la tenuta a piedi o in bici, per giocare a golf o tennis, per visitare le città d’arte (da Pisa a Firenze, da Volterra a San Gimignano) o per riprendersi dopo una giornata al mare. Su richiesta è possibile addentrarsi nella tenuta dove tra cipressi e vigneti è possibile imbattersi - a debita distanza - in cinghiali, volpi e daini. La Tabaccaia ha 31 camere con travi e vista e pavimenti in cotto originali. La doppia standard (notte e prima colazione) costa 108 euro in bassa stagione, 130 in quella alta.

Rosmarino invece è il ristorante del complesso, un must per chi apprezza la vera cucina toscana a partire dalla carne di cinghiale (proveniente dai boschi della stessa tenuta). Gentilezza e disponibilità non mancano, così come prodotti autoctoni di Castelfalfi: i vitigni di proprietà - visitabili su richiesta - garantiscono tre vini rossi di buon livello, un IGT, un Chianti e un lussureggiante Poggio Nero. In arrivo nei prossimi mesi anche il Vermentino. Di livello anche l’olio, lavorato nel frantoio della tenuta.

Il golf - Armatevi di golf cart voi che aspirate a sfidare le 18 buche del Mountain Course del Castelfalfi Golf & Country Club: i saliscendi di questo par 72 possono costar cari in termini di lucidità e precisione durante il percorso. Per gli addetti ai lavori si tratta di uno dei campi più difficili e spettacolari della penisola: da matita rossa la buca 9, un par 3 con un green a 35 metri di altezza. In alternativa al Mountain Course dal 2011 è stato aperto il Lake Course, nove buche disegnato da Rainer Preissman. Provato per voi: saliscendi rilevanti, fairway amplio e green impegnativi. Tre i green fee per l’alta stagione: 70 euro per le 18 buche, 40 per le 9 e 95 per le 27.

 
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO

Nessun commento: