mercoledì, febbraio 19, 2003

INDAGATO PER FIRME FALSE? E IO CAMBIO LA LEGGE

Il nostro Cesare a Palazzo Chigi ha colpito ancora. Stavolta la sua grandeur è stata presa d'esempio e - se possibile - superata. Il nostro infatti si è fatta una legge per le rogatorie, ha legalizzato il falso in bilancio, ha inventato lo scudo fiscale, ha cacciato voci sgradite da casa Rai, ha attaccato giudici da Aosta a Palermo, ha inventato la legge salvaprocessi e tante amenità simili. C'è chi, zitto zitto, è riuscito a fare di meglio. E' un adepto bergamasco, trombato alle elezioni da quindici anni a questa parte prima di finire al vertice dei forzitalioti orobici. Si chiama Gianantonio Arnoldi, noto prandiniano di ferro e ora titolare di uno scranno in Parlamento per essere stato eletto nel collegio di Treviglio. Sentite cosa scrivono di lui : "Ex assistente del ministro Prandini (DC), è accusato di aver falsificato le tessere del suo partito, di avere falsificato le firme di presentazione per le liste del PS di De Michelis travasandole da Forza Italia. È accusato di falso in bilancio e bancarotta con coinvolgimento di extracomunitari." Inoltre una società di pubblicità gestita da lui e dall'attuale sindaco di Bergamo Cesare Veneziani è fallita in circostanze non del tutto chiarite e ora oggetto d'indagine della magistratura. Udite udite: quale progetto di legge ha avuto la brillante idea di firmare Arnoldi? Visto che il falso in bilancio era già stato sanato da altri, a lui non restavano che le firme false. Eccolo quindi preparare e redigere meticolasamente un'apposita proposta di legge riguardante Disposizioni per la semplificazione del procedimento elettorale relativo alla sottoscrizione delle liste e delle candidature.

La strada è quella: fatto l'inganno trovata la legge.





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