martedì, novembre 12, 2002

QUANTA STRADA DA FARE

Sono rimasto allibito dal Costanzo Show di ieri sera dove per parlare di Iraq e no global è stato chiamato Gino Strada, una persona che apprezzo sempre di più. Peccato che sul palco ci fossero comprimari incolori, senza un'idea propria, senza la capacità di guardare oltre il proprio interesse di partito. Il loro obiettivo era uno solo: far dire a Strada di essere entrato in politica, di averlo fatto a sinistra e quindi di immolarlo sull'altare del Kosovo ("parli adesso ma quando quelli del tuo partito han votato per l'intervento in Kosovo dov'eri"?). Che pietà, che vergogna pensare che due di quelle persone sono nostri rappresentanti. Mi riferisco a tale Rossi, emblema di uomo della strada eletto alla Camera dove proprio non ci si ritrova. Ovviamente è legaiolo. L'altro era un tale "Teodori": ammetto di non sapere chi sia ma dopo averlo visto dare dell'ipocrita a chiunque la pensi diversamente da lui ho avuto i brividi.
Per non dire di Anselma Dall'Olio (chiedo scusa ma non se questo sia il nome esatto) che di fa mestiere fa la moglie di Giuliano Ferrara (persona intelligente a prescindere da dove si schieri): da brava ideatrice dell'Usa Day (andato in diretta su Rai Uno) non degnava nessuno di un'occhiata, guardando tutti dall'alto in basso. Mai un dubbio in lei, mai una domanda, mai una riflessione: solo offese verso Melandri, Bindi, Strada, Gino Paoli. Gente come mi provoca una doppia reazione, a metà tra lo schifo e la paura.
Credo che la guerra all'Iraq si farà ma che sia un altro errore. Saddam diventerà un martire e nasceranno migliaia di piccoli Saddam, capaci di emulare il rais.

Se invece di buttare bombe dessimo loro un panino?
Il Barista


IL DIBATTITO E' APERTO: DI' LA TUA E SCRIVI AL BARSAURO

Nessun commento: