giovedì, giugno 27, 2002

NON SO RESISTERE A MANUELA

Ha quel fare sprezzante di chi ti sfida ad
ogni parola e se ne sta costantemente sospesa tra l'aggressività del
toro e la destrezza del torero. Mi piacciono le battaglie d'amore:
catturano la mia attenzione e le mie cure, eccitano la mia fantasia e
mi rubano i pensieri. Non hanno vincitori reali e non lasciano che
vittime. Ma alimentano la mia attrazione per le macerie e soddisfano la
mia vanità. Tanto basti perciò per giocarsele senza remore. Manuela è
Lolita: piccola, fisicamente sottile, con un sorriso ingenuo e
sensuale. Mi piace guardarla, sfiorarla appena, cercare la sua bocca,
percorrere il suo corpo con la lingua. Anche l'amore con lei è una
battaglia. Si concede e si ritrae come il suo mare, ha le tempeste del
suo mare a ben vedere, i suoi movimenti convulsi e, infine, la sua
pace. Il mio amore è diverso, il mio amore ha memoria e passaggi lenti.
Il mio amore è mani e morsi. Lolita è preda e cibo, io commensale. Il nostro sesso è un lento commiato dalla vita. Il nostro sesso lascia segni sulla pelle ma salva il cuore. Non ha manette d'amore, ma ricordi e pensieri sfuggenti. E non ha notti o giorni o minuti. Sopravvive semmai
nell'incertezza e svanisce ad un millimetro dalla realtà. Lolita è un'onda che arriva in treno. La vita ti riporta sempre le cose come se
l'è portate via... Ma questa è un'altra storia: ha una musica nuziale e il passo lento della sposa. Questa è un'altra storia...

by Macbeth


Tutto qua?

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