martedì, aprile 22, 2008

PIPPA BACCA

Il tempo non porta consiglio. Prendiamo il caso di Pippa Bacca, "artista" che nel 2008 è partita da Milano in abito da sposa in autostop per raggiungere non so se la Turchia, il Tibet o la Mesopotamia per portare un messaggio di pace. Assurda la sua intenzione (e di chi non gliel'ha spiegato) e atroce la fine che ha fatto.

Detto questo, ci si domanda: si è mai visto un funerale dove la madre della defunta non butta una lacrima? Anzi si dice felice perché il messaggio della figlia ha colto nel segno? Cose dell'altro mondo: invece di essere distrutta dal dolore per la scomparsa in modo disumano della figlia, la donna ha prima fatto il giro delle tv e ora sogna l'Ambrogino e il Nobel per la figlia.

Ecco cosa scrive l'agenzia di stampa Apcom:

"La signora Elena Manzoni ha riferito al sindaco e al ministro Pollastrini, parlando a margine dei funerali nella chiesa di San Sempliciano nel quartiere Brera di Milano, di aver ricevuto tantissime lettere e sollecitazioni da più parti per una candidatura di sua figlia al Nobel per la pace. I due esponenti politici hanno spiegato che per queste proposte si devono raccogliere ampi consensi ma si sono dette entrambe disponibili perché Pippa Bacca "era una figura speciale che portava un messaggio di amore e pace in un coraggio senza barriere, un credo profondo per un dialogo non sempre facile".


La domanda sorge spontanea: Moratti e Pollastrini hanno mai conosciuto in vita P.B.? E, se sì, non le hanno mai vagamente sconsigliato di partire? E se no perché trasformare una donna che ha fatto una scelta così assurda in modello da seguire?

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