sabato, ottobre 26, 2002

FIRENZE PRIMA DEL GLOBAL FORUM


Ho avuto la fortuna di visitare Firenze prima del passaggio degli unni, alias le teste calde dei no global e le zucche ancor più bollenti delle forze dell'ordine. Sono rimasto allibito da Palazzo Vecchio nella sua imponenza, quasi un monolite messo lì a memoria futura della forza in una piazza che vanta poche pari. Lo stesso dicasi per la Sala dei Cinquecento, per Santa Maria Novella e per il Duomo. Ho visitato - con dovuta prenotazione - gli Uffizi: sono d'accordo che si tratti di uno dei musei più importanti ma non lo ritengo all'altezza del Metropolitan o del Louvre. Troppa gente accalcata, troppa ressa in alcuni tratti del percorso. Comunque - per quanto possa io parlare d'arte - ci sono alcune cose notevoli. Suggestivi anche gli scenari dei Boboli, di piazza Santo Spirito, di Ponte Vecchio...
Gran bella città insomma, tutta freneticamente in mano a turisti stranieri, capaci di stare per ore col naso all'insù per guardare palazzi, campanili, torri e quant'altro nel loro Paese vedono solo su cartolina. E il cibo? Da mille e una notte alla Cantinetta dei Verrazzano, ottimo alla Baraonda e al Borgo Antico. Da dimenticare invece i prezzi al Perseo, Rivoire, Giubbe Rosse e Gilli.
Ho sentito la gente parlare degli unni. "Non ci saranno scontri qua, non c'è Bush o Putin" dicevano. Ancora: "Non può succedere un'altra Genova". La mia sensazione è che non sarà proprio così. Spero di sbagliarmi ma un così rinomato patrimonio artistico potrebbe essere uno stimolo ben più accattivante per le scorribande di black bloc vari.


Il barista


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