mercoledì, agosto 07, 2002

ESTATE KO: LA DURA CONVIVENZA SUL CAMPER


L'anno era il 1975, in Portogallo c'era appena stata la "rivoluzione dei garofani", come per tanti ragazzi quella meta ci sembrava l'unica
possibile per le vacanze. Un genitore munifico, il mio, presto' il camper: un lusso. Partiamo in 4, ben affiatati credevamo ingenuamente. Io, il mio ragazzo e una coppia giovane come noi, sposata. Passano solo due giorni e scopriamo quanto la convivenza porti alla luce aspetti del carattere impossibili da valutare in altre circostanze. Il campeggio e vacanze simili, come si sa, necessitano della collaborazione e della tolleranza di tutti. L'altra ragazza, scopriamo, non ha nessuna intenzione di alzare paglia e collaborare all'avventura per gli aspetti pratici, che in campeggio non sono pochi: lei non guida, non fa la spesa, non porta pesi, non cucina, non lava.

Il marito fa del suo meglio per coprire la sua "assenza", ma appare immediatamente chiaro che non ha intenzione di farla muovere o di discutere con lei. Lei, in compenso, pontifica: su tutto, il suo "non far nulla", il nostro darci da fare (ridicolizzato), le cose da vedere, da leggere, da dire, da "non" dire, da provare, da aborrire. Vogliamo svoltare a destra? a sinistra c'e' sicuramente qualcosa di
piu' interessante che non possiamo perderci. Vogliamo fermarci? bisogna andare avanti, non perder tempo. Vogliamo andare avanti? lei e' stanca, bisogna fermarsi. Il problema, con un camper, e' che si deve per forza stare assieme e fare le
stesse cose, qualcuno deve cedere ed e' subito chiaro che non sara' lei.

Presto i rapporti si guastano di brutto, ma siamo troppo giovani, tiriamo avanti e la vacanza ce la roviniamo tutta: ho spesso desiderato di poter tornare indietro, per farli scendere a una stazione il secondo giorno di viaggio.

by Melba
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