mercoledì, dicembre 18, 2013
“Io senegalese di Brescia
alle Olimpiadi di Sochi 2014"
Da quando è piccola, Ami scia al Passo del Tonale. Da quando scia ha un sogno nel cassetto. Quel cassetto potrebbe aprirsi nelle prossime settimane e regalarle la partecipazione alle Olimpiadi invernali di Sochi 2014. Una partecipazione storica perché Ami sarebbe la prima senegalese sulla neve olimpica: Ami ha la pelle nera ed è nata a Brescia nel 1979. Aminata Gabriella Fall (per tutti Ami, Facebook compreso) ha la doppia cittadinanza e una risata coinvolgente, con immancabile accento bresciano. “Ho messo gli sci grazie a mio padre - spiega a Tgcom24 - che, quando arrivò qua, ha voluto che io e miei fratelli ci integrassimo il più possibile. Oggi sono italiana al 100% ma sento dentro le radici senegalesi, anche se finora non ci sono mai stata.
mercoledì, ottobre 30, 2013
Guarda avanti l'amore di Renato Zero
"Capitolo II, momento meraviglioso"
C’è chi gongola per un tanto atteso album dopo dieci anni di best of. C’è chi in sette mesi sforna due dischi con ben 29 brani nuovi di zecca, inframezzati da decine di concerti sold out da una parte all’altra d'Italia. Del resto, lo ha scritto anche il profeta Qoelet: c’è un tempo per ogni cosa. Per Renato Zero adesso è il tempo di “Amo - Capitolo II”, quindici canzoni firmate con Mariella Nava, Danilo Madonia e Maurizio Fabrizio. “E’ un disco pieno di sensazioni che raccontano un meraviglioso momento della mia vita" dichiara l’eterno ragazzo della Montagnola, di passaggio a Milano nel giorno di “riposo” tra le sei date live al PalaMandela di Firenze.
Il disco - Il Capitolo II è stato pensato per i giovani: “A 63 anni ho scritto che ‘la vita che mi aspetta non mi fa paura’ ed è tutto vero. Ho una nuova prospettiva nel modo di scrivere perché lo faccio per cercare di arrivare ai giovani, al futuro della musica e non solo di quella”.
Il disco - Il Capitolo II è stato pensato per i giovani: “A 63 anni ho scritto che ‘la vita che mi aspetta non mi fa paura’ ed è tutto vero. Ho una nuova prospettiva nel modo di scrivere perché lo faccio per cercare di arrivare ai giovani, al futuro della musica e non solo di quella”.
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mercoledì, luglio 10, 2013
Bin Laden fermato per eccesso di velocità
Rabbia o incredulità. Oppure dolore. Tanto dolore. Così reagiranno le migliaia di parenti di militari o civili di tutto il mondo caduti per mano di Al Qaeda dal 2002 al 2011. Vittime forse evitabili se un poliziotto pakistano nel 2002 in servizio su una strada della valle dello Swat avesse fatto il suo dovere. In un qualsiasi giorno di un qualsiasi mese di undici anni fa, quell’agente (probabilmente parigrado di un qualsiasi nostro vigile urbano) intima l’alt a un’automobile. Una delle tante, una che va più veloce, anche troppo. A bordo almeno tre arabi, due uomini e una donna. Sono l’uomo più ricercato sulla faccia della terra e uno dei suoi due storici guardaspalle con la moglie. Esatto: uno è Osama Bin Laden, l’altro Ibrahim a-Kuwaiti accompagnato dalla consorte, Maryam.
venerdì, giugno 14, 2013
Testa, cuore e gambe: tutta la vita secondo Antonio Conte
“Per me uscire sconfitto dal campo è come una morte temporanea di due giorni. Fatico a parlare”. Accadeva da calciatore. Accadeva da tecnico di Arezzo o Bari ma accade ancora oggi da tecnico campione d’Italia. C’è quasi tutto l’Antonio Conte allenatore della Juventus in questa frase. Per l’Antonio Conte uomo non bastano invece le 216 pagine de “Testa, cuore e gambe”, accattivante autobiografia per Rizzoli raccolta da Antonio Di Rosa, direttore di “Gazzetta dello Sport” e “Secolo XIX
Raccontando i suoi primi 44 anni tra campo, spogliatoio e vita privata, Conte sovrappone il piano umano a quello sportivo. Lo fa con intelligenza e a cuore aperto, guidato da principi e istinto. Come accadde per l’addio alla Juve e, di conseguenza,
martedì, maggio 28, 2013
Heysel, 39 italiani da non dimenticare
domenica, maggio 26, 2013
Tornado Oklahoma, su Facebook foto e speranze
In quindici minuti un tornado ha praticamente spazzato via Moore, 50mila abitanti che per Oklahoma City saranno un “sobborgo” ma per l’Italia corrispondono a cittadine come Siena e Sanremo. In quindici minuti sono state spezzate un numero ancora imprecisato di vite. In quindici minuti sono volati via migliaia di ricordi di centinaia di persone.
Burocraticamente si tratta di “effetti personali” - In realtà sono fotografie, cartoline oppure ritagli e ricette che la furia del tornado ha spazzato lontano. Lontano e chissà dove. Proprio per dare una risposta al chissà dove i cittadini di Moore ma soprattutto quelli che vivono nei dintorni hanno un punto di riferimento, un network davvero social. Su Facebook è stata aperta una pagina dove chiunque può postare la foto trovata in strada, accartocciata sul marciapiede o annacquata in una pozzanghera.
Burocraticamente si tratta di “effetti personali” - In realtà sono fotografie, cartoline oppure ritagli e ricette che la furia del tornado ha spazzato lontano. Lontano e chissà dove. Proprio per dare una risposta al chissà dove i cittadini di Moore ma soprattutto quelli che vivono nei dintorni hanno un punto di riferimento, un network davvero social. Su Facebook è stata aperta una pagina dove chiunque può postare la foto trovata in strada, accartocciata sul marciapiede o annacquata in una pozzanghera.
venerdì, maggio 24, 2013
Castelfalfi, oasi verde tra passato e futuro
Chi pensa che l’Italia abbia perso fascino e appeal internazionale è pregato di mettersi in auto o in treno con destinazione Toscana. Il navigatore va impostato su “Montaione, località Castelfalfi” mentre la stazione d’arrivo è Firenze Santa Maria Novella. Una volta raggiunta la meta, è impossibile non restare a bocca aperta ammirando undici chilometri quadrati di verde da godere dal punto più alto, la torretta di castello del ’400. Verde e azzurro. Azzurro e verde. Comprensibile che un’oasi simile dovesse far scattare la molla del turismo eco-sostenibile a qualche imprenditore lungimirante. Per Castelfalfi si è mosso il gruppo Tui che nel 2007 ha rilevato l’intera valle per trasformarla in un progetto immobiliare con un occhio al futuro nel rispetto del passato.
Imponente la cifra: il Toscana Resort Castelfalf si aggi
ra sui 250 milioni di euro, 140 dei quali già sborsati. Con quella cifra Tui, oltre alla nuda proprietà, ha acquistato il borgo risalente al XII secolo, 26 casali sparsi
sul territorio (uno dei quali ha ospitato un set del “Pinocchio” di Benigni), vigneti e oliveti.
Imponente la cifra: il Toscana Resort Castelfalf si aggi
ra sui 250 milioni di euro, 140 dei quali già sborsati. Con quella cifra Tui, oltre alla nuda proprietà, ha acquistato il borgo risalente al XII secolo, 26 casali sparsi
sul territorio (uno dei quali ha ospitato un set del “Pinocchio” di Benigni), vigneti e oliveti.
domenica, maggio 12, 2013
Enrico Mentana lascia twitter. E allora?
Da quattro giorni si scrive e si discute dell'addio di Mentana a Twitter: ecco un altro motivo per cui siamo il Paese delle banane. Da nessun'altra parte del mondo farebbe notizia se un giornalista lasciasse il magico mondo dei social network.
martedì, maggio 07, 2013
Conte, top player della Juve campione
Conte come nessuno maiSe qualche bianconero non l’ha ancora fatto potrebbe essere questo uno striscione da esporre l’anno prossimo allo Juventus Stadium. Nessun allenatore prima del 44enne leccese aveva mai vinto lo scudetto in un solo girone. La gioia più bella del mister bianconero è arrivata nell’anno più sofferto, quello che una giustizia sportiva a due velocità l’ha costretto a vedere metà campionato da dietro il buco di una serratura. Blindato a Torino, insultato e offeso quasi ovunque in trasferta.
Anno I dell’era post Del Piero - Conte è uscito dal tunnel (figurato e non solo) dell’omessa denuncia solo 18 partite fa, la sera di Palermo-Juve del 9 dicembre 2012 quando un gol di Lichtsteneir bastò per vincere. Ironia della sorte, oggi i siciliani sono stati spettatori non paganti dello scudetto numero 29 dei bianconeri. Un titolo meritato da giocatori, società ma soprattutto da Conte, confermatosi un Mister con la emme maiuscola.
Anno I dell’era post Del Piero - Conte è uscito dal tunnel (figurato e non solo) dell’omessa denuncia solo 18 partite fa, la sera di Palermo-Juve del 9 dicembre 2012 quando un gol di Lichtsteneir bastò per vincere. Ironia della sorte, oggi i siciliani sono stati spettatori non paganti dello scudetto numero 29 dei bianconeri. Un titolo meritato da giocatori, società ma soprattutto da Conte, confermatosi un Mister con la emme maiuscola.
martedì, aprile 30, 2013
I piccoli e pericolosi fans di Preiti
La vita di tutti gli uomini è uguale, ma quella di alcuni di loro è meno uguale delle altre. Non ce ne voglia George Orwell se parafrasiamo un passaggio de "La Fattoria degli animali" ma quanto accaduto nelle scorse ore francamente rasenta l’assurdo. Tra i milioni di utenti di Facebook e Twitter alzi la mano chi non ha trovato sulla sua bacheca almeno una tra le seguenti frasi: “Chi ha sparato ha sbagliato mira”, “Dieci, cento, mille Luigi Preiti !", "Preiti doveva aspettare qualche minuto e fare centro" oppure "Peccato, altrimenti c’era un politico in meno da mantenere”.
Qualcuno l'ha scritto di getto dopo aver visto i telegiornali di mezzogiorno o dopo aver fatto un primo giro in Rete. Qualcun altro non ha scritto in preda alla concitazione dell’accaduto, si è preso del tempo, si è informato e poi… ha postato messaggi simili in serata, a bocce ferme. Non vogliamo in questa sede criticare la Rete e social network perché le stesse frasi le abbiamo sentite in metropolitana, al bar o in ufficio.
Senza dubbio è un’aggravante quella di averci pensato su. Ma forse poco cambia: la bassezza dell’essere umano nell’augurarsi la morte del prossimo non ha limiti di tempo o di spazio. E’ disumano pensare che un uomo meriti di morire ammazzato a colpi di pistola solo perché ricopre la carica di depu
tato o senatore o fa parte di un governo. Non appartiene a un uomo dotato di coscienza e sentimento decidere chi deve morire e chi no. Allo stesso modo non siamo regrediti fino all'epoca romana, quando bastava un pollice verso per condannare a morte una persona.
Qualcuno l'ha scritto di getto dopo aver visto i telegiornali di mezzogiorno o dopo aver fatto un primo giro in Rete. Qualcun altro non ha scritto in preda alla concitazione dell’accaduto, si è preso del tempo, si è informato e poi… ha postato messaggi simili in serata, a bocce ferme. Non vogliamo in questa sede criticare la Rete e social network perché le stesse frasi le abbiamo sentite in metropolitana, al bar o in ufficio.
Senza dubbio è un’aggravante quella di averci pensato su. Ma forse poco cambia: la bassezza dell’essere umano nell’augurarsi la morte del prossimo non ha limiti di tempo o di spazio. E’ disumano pensare che un uomo meriti di morire ammazzato a colpi di pistola solo perché ricopre la carica di depu
tato o senatore o fa parte di un governo. Non appartiene a un uomo dotato di coscienza e sentimento decidere chi deve morire e chi no. Allo stesso modo non siamo regrediti fino all'epoca romana, quando bastava un pollice verso per condannare a morte una persona.
domenica, aprile 28, 2013
Svezia, reclutano modelle davanti a una clinica per anoressiche
Chiamateli sciacalli. Chiamateli avvoltoi. Chiamateli come volete ma l’importante è che chiamiate subito forze dell’ordine e psichiatria se dovesse accadere anche in Italia quanto denunciato dal quotidiano svedese The Local nei giorni scorsi. A Stoccolma alcuni non meglio precisati talent scout di non meglio precisate agenzie di modelle hanno contattato ragazze in cura presso la più grande clinica svedese per disturbi alimentari. Tradotto: hanno offerto un lavoro da fotomodella a ragazze anoressiche
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CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
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lunedì, aprile 22, 2013
YuYu: torno a cantare e divento mamma
"Il mio corpo oggi è a forma di cuore e sono felice". Parole in libertà come tante, se a pronunciarle non fosse una donna che ha considerato per anni il suo corpo un nemico da far essiccare giorno dopo giorno, inseguendo una felicità trasparente. Adesso tutto è cambiato: Giuditta Guizzetti sta bene e, cosa più importante di tutto, sta per diventare madre. E chissà quale ninna nanna canterà al bimbo che porta in grembo: voce e intonazione non le mancheranno perché Giuditta in arte è YuYu, fenomeno musicale pop dei primi anni Duemila (basta leggere “Mon petit garçon” e “Bonjour bonjour” per ritrovarsi a fischiettarne le melodie), passata dalla pagina degli spettacoli a quelle della cronaca nel 2008 per “Il cucchiaio è una culla”, il diario della sua vita nel tunnel dell'anoressia.
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Addio a Ruggeri, presidente di una volta
Alla fine hanno avuto la meglio razionalità e scienza. Ancora una volta sentimento e umana speranza hanno issato bandiera bianca. Ivan Ruggeri se n’è andato dopo un calvario di cinque anni, con il corpo adagiato in un letto ma con l’anima chissà dove. Ci sono posti migliori per l’anima vagante di un corpo immobile ma a noi piace sognare che Ruggeri abbia spaziato sul prato verde del Comunale o su quelli altrettanto colorati del Centro Sportivo Bortolotti di Zingonia
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lunedì, febbraio 04, 2013
Quaranta giorni sulle tracce della bamba
Ci sono libri che fanno evadere dalla realtà. Altri la realtà la fanno conoscere così bene da restarne assuefatti. Quasi drogati. E’ il caso di “La Bamba”, Dalai Editore, lavoro a quattro mani di Paolo Berizzi, inviato de La Repubblica e Antonello Zappadu, di professione fotoreporter. Per chi vive a Milano è chiaro l’oggetto del volume: all’ombra della Madonnina e di corso Como la bamba è la cocaina, la più diffusa delle droghe in circolazione nel nostro Paese.
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Dieci storie solidali, dieci campioni
Chi pensa che non ci sia più spazio per solidarietà e amore per il prossimo si tenga libera una data del gennaio 2014, il giorno in cui i "City Angels" consegneranno il loro tredicesimo premio. Più che un trofeo, “Il campione” è un riconoscimento che Mario Furlan (fondatore degli angeli metropolitani), l’osservatorio Mediawatch e i direttori di 14 testate giornalistiche italiane (dall’Ansa a Tgcom24) assegnano a dieci persone da prendere a modello.
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Newtown, la strage degli innocenti
C’è qualcosa che non va in questo mondo. C’è qualcosa che ha bloccato l’ingranaggio di una vita non perfetta ma quantomeno dignitosa. Una vita magari “normale” ma anche la normalità ormai è soggettiva e - quindi - terra di scontro. C’è qualcosa che non va se un 20enne del Connecticut si compra un fucile come quello nella foto con uno scopo ben preciso: ripetere la strage degli innocenti...
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