venerdì, gennaio 09, 2004

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO: SANREMO, QUALE CONTRO-PROGRAMMAZIONE

Per la prima volta dopo tante stagioni l'anno scorso Rai e Mediaset si sono date battaglia anche nella settimana del Festival di Sanremo. Le reti del Biscione hanno messo in palinsesto programmi in grado di dar fastidio alla kermesse canora organizzata e condotta da Pippo Baudo. Morale della favola: Mediaset ha messo ko la Rai, costringendola ad ascolti Auditel "normali". Quest'anno qualcosa è cambiato: l'amico dell'amico è passato in cabina di regia all'Ariston e chissà se ci sarà ancora la battaglia degli ascolti al Festival di Sanremo.


Matteo


Ai lettori l'ardua risposta: quale contro-programmazione?


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giovedì, gennaio 08, 2004

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO: ESSO ITALIANA LICENZIA

La multinazionale americana ExxonMobil, attualmente è la più grande società petrolifera del mondo per fatturato, utili ed efficienza. Nei primi nove mesi del 2003, infatti, ha totalizzato utili per 15 miliardi di dollari, dei quali 121 milioni di euro realizzati dalla sua affiliata ESSO ITALIANA S.r.l.. Per ridurre i costi ed aumentare i suoi profitti, in data 27/11/2003, ha presentato al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali il "piano di mobilità" che prevede il licenziamento di 460 dipendenti in Italia (... e l'INPS paga), malgrado la società sia in attivo. "Stranamente" i mass-media, nonostante lo sciopero nazionale dei dipendenti ESSO del 19/12/2003 (che ha visto la massiccia partecipazione del personale), non sono intervenuti e non ne hanno parlato, sebbene ripetutamente informati nei giorni precedenti l'evento. Sembrerebbe che qualcuno abbia interesse che la cosa non si sappia. Ma noi riteniamo invece sia giusto che, in democrazia, tali informazioni siano di pubblico dominio. Per tale ragione ti chiediamo di aiutarci a diffondere questa notizia via e-mail, girando la presente ai tuoi amici e/o conoscenti. Grazie della collaborazione.


Marina

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mercoledì, gennaio 07, 2004

ARMANI 2

Odio i prepotenti, specie quelli ricchi ma ho il vago sospetto, come un'ombra, che lui un po' l'abbia fatto apposta, non so. Magari sono pregiudizi, con la rete un sacco di gente pensava di fare i soldi facili. Certo che se dovessi far parte di una giuria non penserei di darle un valore, a questa mia sensazione, non è un come "ragionevole dubbio". la legge, mi pare, parla chiaro: lui si chiama Armani, lui ha registrato per primo il dominio, che altro vogliono? E' che ormai in italia la legge è uguale per chi?

Teq

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lunedì, gennaio 05, 2004

GOOGLEBOMBING ARMANI: PERCHE' SPRECARLO?
Armani
La Rete si mobilita per il caso Armani. Gnueconomy lancia la campagna ARMANI ANCH'IO con tanto di banner per far sbarellare Google. Lui scrive: "Credo infatti che questa sia una splendida occasione per dimostrare che i tanti, la massa, sono più forti di un unico prepotente. E che iniziative in fondo innocue e divertenti possano in questo caso assumere un significato che vada oltre la burla. La cosa cui tengono maggiormente è essere trovati dai propri potenziali clienti? Beh, googlebombiamoli. Linkate il nome Armani ad una brutta parola del dizionario, oppure al sito del maggior concorrente, così: Armani. Copiate e incollate questo codice sul vostro sito: (....) Create sul vostro blog un post dal titolo “Armani” e poi reindirizzatelo su una pagina alla cazzo".

Idea giusta ma perchè mandarli su siti alla cazzo? Non disperdiamo i clic: io li mando su THE HUNGERSITE. Così con un clic si sfama un bimbo. Alla faccia della moda.

L'Armani Barista

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ARMANI, DON CHISCIOTTE O TESTARDO SENZA LIMITI?

Esistono ancora ideali per cui battersi? Domanda scontata, risposta altrettanto scontata. Ma è assolutamente originale l’ideale per il quale un imprenditore ha perso praticamente tutto. Lavoro, moglie, salute. A fargli perdere anche il nome aveva già provveduto un giudice, negandogli il diritto di stare su Internet con il proprio cognome. Il perché è scritto nella sentenza 634/2003 della Prima Sezione del Tribunale Civile di Bergamo dove “in nome del popolo italiano” il dominio armani.it non spetta più al primo che l’ha depositato e registrato (leggasi Luca Armani) bensì all’onnipotente stilista.

Non è il caso di entrare nel merito della sentenza in un Paese dove fanno strada quelli bravi a farsi leggi su misura.
E’ l'occasione invece di raccontare come possa cambiare la vita di un uomo. Un uomo convinto di essere nel giusto e nel giusto arrovellarsi giorno e notte. Un Don Chisciotte che combatte i mulini a vento e non si arrende. Non si arrende davanti alla sentenza pur non avendo i soldi per ricorrere in appello. Non si arrende davanti alla penale da pagare per ogni giornata di sua “abusiva” presenza sul Web. Non si arrende al punto che, abbandonato dagli affetti più cari e dai dipendenti, decide di incaponirsi sempre di più – convinto di essere nel giusto – e di iniziare lo sciopero della fame. Cosa si può dire di un uomo simile? Pazzo da legare. Testardo come un mulo. Incapace di accettare la sconfitta. Caparbio.

Il Barista Armani
Mercoledì 31 dicembre Gianluca Armani ha sospeso lo sciopero della fame.

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