BLOGGO DALL'IRAQ E MI ARRICCHISCO
Tra un checkpoint e un dittatore scovato in chissà quale buco del terreno, i soldati americani di stanza in Iraq bloggano. E si arricchiscono. A detta di Armytimes.com ci sarebbe una specie di business dietro i blog dei soldati americani, fatto di t-shirt vendute online e di donazioni di beneficenza. I blog, si sa, sono diventati un bocconcino prelibato per le agenzie pubblicitarie, a caccia di utenti fidelizzati e con una buona dose di tempo da spendere spulciando i post. Quindi una semplice ricerca di mercato ha spinto gli addetti ai lavori a contattare i blogger embedded per offrire loro banner pubblicitari mirati.
L'American pride ha fatto il resto. Qualcuno tra i marines-blogger ha messo in Rete la lista di ciò che gli manca, qualcun'altro ha espressamente richiesto soldi (e i dollari sono veramente arrivati). Qualcun'altro ancora invece ha indirizzato i propri lettori su fondi da destinare alle famiglie di commilitoni caduti in guerra.
Molto meno idealista il blogger American Soldier che ha elencato una serie di oggetti che avrebbero reso la sua permanenza in Iraq meno pesante. A dicembre ha ricevuto donazioni per oltre mille dollari. Ora vende online gadget con il logo American Soldier.
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