Alla fine hanno avuto la meglio razionalità e scienza. Ancora una volta sentimento e umana speranza hanno issato bandiera bianca. Ivan Ruggeri se n’è andato dopo un calvario di cinque anni, con il corpo adagiato in un letto ma con l’anima chissà dove. Ci sono posti migliori per l’anima vagante di un corpo immobile ma a noi piace sognare che Ruggeri abbia spaziato sul prato verde del Comunale o su quelli altrettanto colorati del Centro Sportivo Bortolotti di Zingonia
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