mercoledì, luglio 10, 2002

ITALIA-GERMANIA "82: DA ALLORA UN SOLO LAMPO, IL 28 MAGGIO 1988


Luglio 1982, due anni dopo lo scudetto. Ho nove anni da poco compiuti, sono l'ultimo rampollo di una famiglia medio-borghese, trascorro le agognate vacanze al mare. Pensione 'Da Lauro', via Versilia, Forte dei Marmi. L'11 luglio, al terzo gol di Spillo, dopo salti di gioia, urla e imprecazioni varie (già allora dovevo trovare il modo di stemperare la tensione agonistica) vengo assalito dalla certezza, dall'assoluta convinzione di avere di fronte un futuro a dir poco radioso. Mai come in quel momento ho riposto tutta la mia fiducia nelle cosiddette "magnifiche sorti e progressive". Calcisticamente parlando, ovviamente!


Luglio 2002, tanti anni dopo lo scudetto. Sono passati venti anni, sono all'incirca alto come allora, vado ancora al mare. Forte dei Marmi, ovviamente. Cosa è cambiato? Tanto, tantissimo. Perchè? Presto detto:
1 - Di radioso non è venuto nulla, eccezion fatta per un lampo improvviso che ha squarciato il mio cielo alle 17.58 del 28 maggio 1988
2 - Di magnifico non si è visto alcunchè, eccezion fatta per un colpo di genio che ha scosso e inebriato una mia serata parigina nel maggio 1998
3 - In compenso, di progressivo, c'è stato, questo sì, l'aumento esponenziale delle inculate prese.


Calcisticamente parlando, ovviamente!

by Willy Coyote

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ITALIA-GERMANIA "82: IO CHIUSA NELL'ASCENSORE, SALVATA DA UN ANGELO


Estate 1982, nove anni ancora da compiere, in vacanza sull'Argentario con mamma, papà e una bella compagnia di amici. Scatta l'ora X e d'improvviso le spiagge si svuotano, piazze e strade diventano deserte, gli hotel e i bar si riempiono. Tutti incollati davanti al televisore per vedere la partitissima. In palio c'è una coppa del mondo. Comincia la partita: tra urla e schiamazzi ad ogni azione avvincente, nessuno osa togliere le chiappe dal divano, dalla sedia o da qualsiasi posto che si è procurato davanti allo schermo. Il calcio è bello però... che noia. Penso: "Meglio approfittarne per andare in camera a prendere il portafoglio dimenticato poco prima". Infatti, nella corsa frenetica giù dalle scale per raggiungere il salottino della tv, mi dimentico i soldi sul letto. Troppo tardi. C'è la partita. Però dopo mezz'ora di occhi fissi sul tappeto verde, mi viene in mente che forse è meglio tornare a prendere il portafoglio, racimolare due spiccioli e comprare un gelato. Mentre tutti, proprio tutti, compresi mamma, papà e amici non si muovono dallo schermo. Salgo le scale - l'ascensore mi ha sempre fatto paura - arrivo al quarto piano, prendo il borsellino e mi dirigo in corridoio. Ed ecco la bellissima idea. Altro che scale. Ora prendo l'ascensore. Entro, schiaccio il pulsante e aspetto. Qualche secondo e non succede nulla. Strano. Schiaccio di nuovo e ancora nulla. Oddio sono rimasta chiusa nell'ascensore. Lo stomaco si contorce, le gambe tremano e penso al peggio. Calma. Bisogna stare calmi. "Ora schiaccio il pulsante dell'allarme e qualcuno verrà a prendermi" penso. Lo faccio. Ma proprio in quel momento l'Italia decide di segnare un bel gol. L'allarme dell'ascensore suona. E come se suona. Ma nello stesso tempo suonano pure trombe, trombette, clacson dei tifosi. Nelle strade rimbombano le urla: una bolgia
infernale. Mai odiato tanto un gol come in quel momento. Trascorro interminabili minuti chiusa lì dentro a disperarmi mentre tutti là fuori gioiscono e nessuno si accorge della mia assenza. Solo una volta tranquillizzati gli animi, a qualcuno viene il dubbio che l'allarme dell'ascensore suoni perché qualcuno è rimasto chiuso dentro. Ed ecco che un cameriere, il mio cameriere, l'angelo che mi ha salvato, con un gesto eroico mi libera da quella prigione infernale. Bè dopo tutto è stato proprio una gran bella partita. Mondiale!
by Biba

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ITALIA-GERMANIA "82: STRISCIAVO PER TERRA SENZA SENTIR DOLORE


Padova. Le ginocchia sbucciate. Cori e baldoria. Un ospedale. Gli ultimi tre mesi di scuola mancati. Facevo la terza elementare. Ma che bel ricordo! La mia Juve: 6/10 della nazionale. L'Italia sul tetto del mondo! Rossi, Tardelli e Altobelli. Noi come nessuno. Camioncini pieni. Musica. Amici e urla. Tutti accomunati per strada. Che bello!
Ma che bello sarebbe stato se avessi avuto 6 anni in più! Sì me ne sarebbero bastati 15. Forse meglio 16-17. E che goduria sarebbe stata. Come quella assaporata, in parte, a Italia '90. Giorni in cui tutti eravamo amici di tutti...... uomini e donne comprese. Ragazze concupite, che mai avevano capito un'acca di calcio, ora danzavano innanzi a te, come in preda a un'euforia calcistica da accanite tifose ed esperte dei migliori "tocchi" e dei più grandi "virtuosismi" calcistici...... pronte a essere avvolte nel turbine della
"perdizione". Tifose ed esperte. Ma perché? Ovvio: l'euforia coinvolgente dell'evento mediatico nazional-popolare. E soprattutto - direi - nel loro caso, la voglia di fare baldoria e mischiarsi alla ricerca della contestuale e contingente anima gemella - o, magari, alla ricerca di più anime gemelle. Che dire.... era bello. Peccato che non si sia concretizzato fino in fondo, come fu per quelli del magico 1982. Peccato anche per noi.Gioia e allegria.... come a Copacabana qualche giorno fa. Quasi, anzi.


Padova. Ero lì. Ricordo che mi tuffai di ginocchia per terra, strisciando su tutto il pavimento. Quando mi rialzai sanguinavo ed ero sbucciato. Ma le ginocchia non le sentivo proprio. Pensavo al Pablito nazionale. Ero piccolo.


Ero in ospedale... in convalescenza da un piccolo intervento chirurgico. Mi spiaceva non aver chiuso l'anno scolastico con i miei compagni. Fui comunque promosso. Ma non era la stessa cosa. Poi arrivò Pablito. E i Mundial. Non li assaporai forse del tutto. Concordo col "barista".... sarebbe stato più bello averli vissuti a 15 anni. Calcisticamente li avrei apprezzati di più. Avrei anche socializzato di più E MEGLIO!!!!! In sostanza, ogni cosa va sempre vissuta al suo tempo. Per apprezzarla meglio. Ma il nostro tempo - quello dei "+ o -" trentenni - è andato, e l'ultima chance si è miseramente persa dietro le nuove star miliardarie col codazzo di ragazzine (velate e/o letterate che si voglia) al seguito.... camera da letto compresa - sebbene in ritiro. Nel pieno rispetto della professionalità e di circa 25 milioni di "stolti e creduloni" piantati lì davanti alle tv - me compreso - a sperare in un giorno in più..... Ancora uno... E loro a sperare in un giorno in meno..... "Ancora uno, che palle!!!" Proprio così, è bastato vederli, ascoltarli, leggere i "mea culpa" e gli sfoghi, come quello di Toldo.

Ma noi lì, ad accoglierli all'aeroporto. I campioni sconfitti dalla sorte e dalle ingiustizie. Ma anche dagli gnomi, come qulacuno ha giustamente osservato. Con tutti quei campioni ne avremmo dovuti fare 5 di goal... e anche con 2 annullati avremmo vinto per 3 a 0.
Ricodiamoci Italia-Brasile. Loro avevano fame, avevano gli "eyes of the tiger". Si sacrificavano. E c'era anche Vecchiet con loro. Loro correvano - pur se pagati - ci esaltavano e si esaltavano. Sì mangiavano anche pane e legalissima ovomaltina, come scritto nelle cronache sportive postume. Ma correvano. E vincevano col Brasile, anche contro gli arbitri (ricordiamoci il 4-2 di Antognoni annullato): il Brasile, dico, NON la Corea. Poi la Polonia, quel fantastico goal in ginocchio. E l'apoteosi contro i teutonici.



Ma quelli erano altri tempi e altri eroi! Oggi la storia è diversa.
by William


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