lunedì, luglio 01, 2002

IL MURO DI GOMMA DA BIAGI A SCAJOLA

Possibile che cinquant'anni di scandali e relativi insabbiamenti non siano serviti a niente? L'Italietta non si smentisce mai e anche il vergognoso assassinio di un economista finisce in politica. Marco Biagi aveva paura di fare la fine di Ruffilli e D'Antona e nessuno ha mosso un dito. Nessuno lo ha fatto quando era ancora in tempo e nessuno vuole farlo adesso, quando anche la memoria di un essere umano viene infangata. Per Scajola Biagi era "un rompicoglioni". Qualcuno mi spieghi per quale assurdo motivo un ministro della Repubblica italiana (proprio colui che è responsabile della nostra sicurezza) debba lasciarsi scappare una confidenza simile. Quell'attribuzione di pessimo gusto cosa aggiunge alla figura di Biagi o cosa ne toglie? Assolutamente niente. Perchè confidarsi quindi? Per un eccesso di sicurezza in un momento di leggerezza? E tutte quelle e-mail sepolte nella memoria di un pc per mesi che fioccano su Repubblica, sui giornali e sul Tg5 in meno di quattro giorni? Possibile che in quattro mesi nessun perito informatico sia riuscito a decodificare tutto quanto contenuto nei pc di Biagi? Oppure qualcuno ha pensato bene di non divulgare quel disperato timore di un uomo che si sentiva già abbandonato dallo Stato per il quale lavorava? Tanto per cambiare, non si conosce ancora il nome e il cognome del funzionario che ha tolto la scorta al professore di Bologna. Un politico? Un questurino? Un burocrate? Da dovunque cominci a ragionarci sbatti contro un muro di gomma. Il solito muro. E mentre noi andiamo a sbattere Biagi è morto e i suoi killer chissà cosa stanno pensando.

Se non è Italietta questa...

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