domenica, dicembre 18, 2011
martedì, novembre 22, 2011
venerdì, ottobre 21, 2011
venerdì, ottobre 07, 2011
AVANTI JOBS - DOPO JOBS
Avanti Jobs. Dopo Jobs. Vanno divise così le due ere della nostra vita, intesa non solo come esistenza digitale. I media martellanti di ieri sulla morte di Steve Jobs hanno autorizzato l'accesso a una parte di memoria quasi preistorica. Erano gli anni in cui il pc si chiamava ancora personalcomputer e circolavano dischetti di carta con un buco nel centro e parole strane come Windows. Poi Apple. Quella mela strana che ha rotto ogni schema anche per noi adolescenti smaniosi di scrivere, impaginare e smanettare.
Chissà chi si ricorda le domeniche di non so quale anno a cavallo tra le due era before Jobs e after Jobs: all'ora di pranzo su Rete4 Sandro Piccinini commentava una partita di calcio inglese (magari giocata anche tre giorni prima, ndr) e su Canale 5 Luciano De Crescenzo indottrinava gli italiani su quel personalcomputer che si guidava con un "topolino" e poteva fare miracoli. I miracoli li scoprimmo di lì a poco quando, per la prima volta, usammo un Macintosh SE/30 in tipografia. La velocità, la grafica e la semplicità emanate da quella scatola biancastra erano fenomenali.
Poi quel SE/30 divenne nostro, comprato di seconda mano. Quindi un Macintosh II sempre usato che ci sembrava la macchina più potente del mondo. Poi non ci siamo più fermati fino all'iPod, tonnellate della nostra musica sempre con noi. E ora non ci resta che "stay hungry stay foolish"
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
Chissà chi si ricorda le domeniche di non so quale anno a cavallo tra le due era before Jobs e after Jobs: all'ora di pranzo su Rete4 Sandro Piccinini commentava una partita di calcio inglese (magari giocata anche tre giorni prima, ndr) e su Canale 5 Luciano De Crescenzo indottrinava gli italiani su quel personalcomputer che si guidava con un "topolino" e poteva fare miracoli. I miracoli li scoprimmo di lì a poco quando, per la prima volta, usammo un Macintosh SE/30 in tipografia. La velocità, la grafica e la semplicità emanate da quella scatola biancastra erano fenomenali.
Poi quel SE/30 divenne nostro, comprato di seconda mano. Quindi un Macintosh II sempre usato che ci sembrava la macchina più potente del mondo. Poi non ci siamo più fermati fino all'iPod, tonnellate della nostra musica sempre con noi. E ora non ci resta che "stay hungry stay foolish"
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martedì, ottobre 04, 2011
IN VIAGGIO A MAURITIUS
Verde e azzurro. Azzurro e verde. Ancora verde. Poi azzurro. Nella tavolozza dei colori a disposizione dell’Artista che ha disegnato Mauritius evidentemente non c’erano altro che queste due tinte. Ma lui è stato all’altezza perché le ha stese benissimo, modulandone intensità e toni. Il risultato è quest’isola vulcanica dell’Oceano Indiano, considerata - a ragione - uno degli ultimi paradisi terrestri. Il resto è scritto qua
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lunedì, settembre 12, 2011
"NOI NATI L'11 SETTEMBRE"
Quello di domenica sarà il primo 11 settembre senza Osama Bin Laden. Ma per loro probabilmente non cambierà molto. Per loro il dolore avrà sempre la meglio. E sarà cosi per generazioni intere, perché quel nine eleven da giorno di festa in famiglia è diventato un sinonimo di morte e distruzione in tutto il mondo. Loro sono i nati l’11 settembre, migliaia di americani che alle 8,45 di dieci anni fa pensavano al loro compleanno e alle 8,46 sono entrati nel peggiore degli incubi della nostro secolo. Una di loro, Dahlia Gruen, quel maledetto martedì compiva dieci anni e, di ritorno da scuola, era convinta di trovare una festicciola organizzata da papà e mamma. I genitori c’erano, la voglia di far festa invece era sepolta in diretta tv sotto le Torri Gemelle. Dahlia oggi gestisce un sito dedicato a tutti quelli come lei, i “born on September, 11th”.
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sabato, agosto 06, 2011
EDOARDO MOLINARI - LA VITA IN 18 BUCHE
In principio fu Costantino Rocca. Per anni in Italia il golf ha fatto rima con il roccioso campione bergamasco. Ora non più. Chicco ed Edoardo Molinari prima e Matteo Manassero poi hanno vinto e convinto, guadagnandosi rispetto in giro per il mondo e dimostrando in Italia che questo sport non è roba da ricchi. Edoardo Molinari ha deciso di mettere nero su bianco pensieri e parole dei suoi primi 25 anni sul green. Lo ha fatto con Add Editore dando alle stampe la biografia “18 buche - La mia vita sul campo da golf”, scritta in collaborazione con Carlo Bordone.
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Edoardo Molinari - 18 buche |
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martedì, giugno 14, 2011
UN LIBRO PER CAMBIARE IL MONDO
Ricette per cambiare il mondo: esportare la democrazia con armi o soldi (oppure con entrambi, ndr), dichiarare guerra al buco dell'ozono oppure scommettere su un libro illustrato intitolato Luna. Delle tre opzioni la più affascinante è la terza ed è - manco a dirlo - un italian job. La sfida arriva da PlainInk.org, un’associazione non profit che parte dalla Brianza ad alta densità di "fabbrichette di famiglia" e partite Iva. La sfidante si chiama Selene Biffi, 28 anni, una laurea alla Bocconi che ha preceduto svariati master nel sociale tra Harvard, Francia, Spagna, Irlanda e dintorni. Un’invidiabile fede nel prossimo (e nei giovani in particolare) ha spinto Selene in giro per il mondo, prima per la sua associazione “Youth Action for Change” (decine di ragazzi e ragazze ormai attivi in 130 Paesi) poi su incarico delle Nazioni Unite. Un andirivieni per il mondo che le ha fatto vincere più di trenta premi e riconoscimenti ovunque (solo un paio in Italia). La ciliegina sulla torta è stata l'invito come "Young Global Leader" dal World Economic Forum di Davos, nel 2009. IL RESTO E' SCRITTO QUA
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lunedì, marzo 21, 2011
LIBIA: OSMAN, PILOTA KAMIKAZE CONTRO GHEDDAFI
Da martedì 15 marzo la rivolta contro il regime di Gheddafi ha un nome, un cognome e una foto. Le generalità sono quelle di Muhammad Mokhtar Osman, pilota militare al servizio del rais quasi fino a ventiquattr’ore fa. Questo soldato, diversamente dagli altri, ha scelto come, quando, dove e - soprattutto - perché morire. Mokhtar Osman è morto martedì da kamikaze, pilotando il suo MIG-25 contro uno dei simboli del potere del Colonnello, vale a dire il compound di Bab Al-Azziziyah. Secondo i libici, lo ha fatto in nome della libertà del suo popolo....
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