LETTERA A UN INTERISTA MAI VINCENTE
Caro interista, oggi mi sento un po' come te. Io juventino capisco i tuo dolori eterni per una squadra incolore, senza capo nè coda, incapace di ritrovare l'anima nella partita che può valere una stagione intera.
Caro interista, tu mi puoi comprendere: tu ormai vaccinato a figuracce come quelle vista in diretta ieri sera, tu incline a pareggi abulici e sciatti capirai quanta rabbia si prova a venire eliminati da undici scarponi britannici.
Capisco cosa provi quando vedi in campo uno a scelta tra Kily-VanDerMeyde-Gamarra-Burdisso: l'ho sentito sulla mia pelle ogni volto che Olivera toccava palla, meritandosi a fondo quel soprannome che si porta dietro. Avverto la tua rabbia con un allenatore che sbaglia formazione iniziale e rincorre errori su errori a partita iniziata.
Concordo con te nel criticare una società non lungimirante: Moratti compra tutto il comprabile, la triade piazza tutto il piazzabile.
Caro interista, tu sai bene cosa significa vedere gli altri vincere. Spero che il mio sentirmi interista si fermi qua.
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