PARMALAT: DUE PESI,DUE PROCURE
"Scrivilo questo sul Barsauro. Scrivilo. E' un tema giusto". L'invito è giunto qualche ora prima del fermo di Calisto Tanzi in via della Passione a Milano. Ora, giusto dopo la convalida scontata del fermo e dell'ordinanza di custodia cautelare quell'invito è forse più interessante che mai. Perchè la Procura di Milano non ha disposto in prima persona il fermo di Tanzi? Perchè si è mossa quella meno politicizzata di Parma? I due interrogativi nascondono una tesi sin troppo evidente ma i fatti la supportano. Il crac di Parmalat era già nell'aria ma nessun magistrato ha pensato di cautelarsi evitando l'inquinamento delle prove (leggasi le martellate ai pc ordinate dal cavaliere) o la reiterazione del reato ("leggasi le ultime istigazioni impartite a fascicolo d'inchiesta già aperto") o la fuga ("leggasi il tour turistico del cavaliere tra Cayman, Sudamerica e Portogallo"). I tre elementi per chiedere la cattura di Tanzi c'erano tutti. Eppure Milano ha nicchiato e Parma - alla fine - è entrata in azione. Fingiamo sia un esercizio di stile.
PS= tutte balle se credete che Milano non sapesse della presenza in città di Tanzi o che la resa ai pm di Parma sia frutto di un gentlement agreement.
Perchè la Procura di Milano non ha disposto in prima persona il fermo di Tanzi? Perchè si è mossa quella meno politicizzata di Parma?
CHE NE PENSI? SCRIVILO AL BARSAURO
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