MARADONA, ZOLA E LA TV
Una sera di fine agosto inchiodato davanti alla televisione. Zapping suicida con un dubbio atroce: da veri calciofili, meglio sudare guardandosi EUROCHAMPION su Rai Due o il GOLDEN FOOT su La Sette ? Cosciente della pesantezza della responsabilità mi divido in due con bontà del telecomando. Cominciamo dalla Rai: non so esattamente cosa sia questa serata di gala organizzata dalla famiglia Pozzo ma capisco subito che è stata gestita con fiocchi e controfiocchi. A parte l'abito (inguardabile) di Paolo Perego, Caputi appare all'altezza della situazione quando c'è da far parlare l'Antennista e la regia non si lascia scappare il presidente della Triestina Berti che scuote la testa nel momento in cui il numero uno della Lega rilancia il suo lodo. Da perfetto gentleman l'intervento di Gianfranco Zola: lo scricciolo dai piedi d'oro parla bene di Chelsea, Sardegna e di tutti quelli che gli stanno attorno. Unica nota stonata di quello che ho intravisto la risposta di Ivan Zazzaroni alla domanda sul miglior acquisto dell'estate. Legrottaglie? Kily Gonzalez? Chivu? No. "Foggia, dell'Udinese" ha detto lui, casualmente in casa del patron dei bianconeri.
Francamente brutto lo spettacolo sulla Sette. Ilaria D'Amico mi è parsa fuori tono, Andrea Pezzi troppo preso a tradurre a caso in inglese e francese le parole degli ospiti del Golden Foot. Imbarazzante a tratti Gianni Rivera, sinceramente irriconoscibile Maradona che non ha voluto rispondere alle illuminanti domande della D'Amico "perchè sono qui solo per ritirare un premio".
Il barista
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