LA MORTE IN ROSA
Credo che quanto sto per scrivere finisca ancora di più nell'anonimato del solito. Sono rimasto esterefatto stamattina dall'aprire la Gazzetta dello Sport, appuntamento classico di ogni lunedì calciofilo. Anzi mi ha colpito ancor prima di averla tra le mani quando l'edicolante mi ha detto che costava dieci centesimi in più per la campagna di Telethon. Perchè il prelievo coatto? Se io avessi già devoluto
qualcosa a Telethon perchè avrei dovuto rifarlo? Comunque la cosa che più mi ha lasciato di stucco è stata la prima pagina della rosa dove non c'era una riga una riguardante l'improvvisa morte di Valter Polini, medico sociale dell'Atalanta morto d'infarto a 47 anni tre ore prima di scendere in campo a Torino. Lo conoscevo, una brava persona come migliaia nel calcio di oggi che odiava le luci della ribalta. Sono rimasto di stucco: il giornale sportivo per antonomasia non ha trovato 6 cm quadrati di spazio in prima per dire addio a un tesserato morto a tre ore da una partita? Il doppiopesismo vien naturale: se fosse spirato il medico di qualche grande squadra avrebbe ricevuto lo stesso trattamento?
Barista
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