ITALIA, REPUBBLICA DELLE BANANE O DELLE VELINE?
Se Woody Allen vivesse a Roma o Milano piuttosto che a Manhattan, non resisterebbe dal girare il remake del suo celebre film "Il dittatore dello stato libero di Bananas". Gli resterebbe però un dubbio: proseguire nel filone botanico o darsi al corso new age di Veline, Miss, Letterine e prezzemoline (ancora ortaggi...mai fidarsi degli ortolani diceva Johnny Stecchino).
La scelta è difficile. Da un lato, il nostro futuro è affidato ad un premier narciso che diserta appuntamenti ufficiali per imparare a memoria in una lingua a lui sconosciuta (l'inglese) il discorso da leggere all'Onu, salvo poi inventare in conferenza stampa lo slogan anti-girotondi ("... la sinistra tutta giù per terra"). Dall'altro televisioni, giornali e dovunque ti giri non fai altro che vedere aspiranti modelle, la coscialunga di turno, la bellona da far ballare trenta secondi senza mai farla parlare. Le Veline, in particolar modo, hanno rovinato il caffè dopocena di milioni di italiani per tutta l'estate. Credo che le aspirazioni dei giovani d'oggi siano due: per lui il sogno di diventare calciatore ricco e famoso, per lei diventare velina ricca e famosa.
Il mio voto: prima dei girotondi di sabato avrei detto il contrario. Oggi siamo la repubblica delle Veline.
Il barista
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